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ITALIA

Lo ha detto alla trasmissione "24 Mattino" su Radio 24

Caso Yara, il procuratore Dettori: "Si può andare a giudizio immediato nei confronti di Bossetti"

Poi ha precisato: "La decisione di richiederlo spetta al pm Ruggeri". Sulla prova "principe", quella del dna, invece Dettori ha affermato: "La nostra è una certezza processuale basata su prove scientifiche praticamente prive di errore"

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Francesco Dettori (Ansa)
"Credo che si possa tranquillamente andare a giudizio immediato", nei confronti di Massimo Bossetti, presunto colpevole dell'omicidio di Yara Gambirasio. Così il procuratore capo della Repubblica di Bergamo, Francesco Dettori, ospite di "24 Mattino" su Radio 24 parla del caso Yara. "La decisione di richiederlo spetta al pm Ruggeri, ma ritengo di sì, che si possa fare il giudizio immediato. Dopo tanti anni, se si riesce ad arrivare a un giudizio dibattimentale il più rapido possibile significa anche dare un giusto conto del funzionamento della macchina della giustizia".

L'esame del Dna 
Sulla prova "principe", quella del dna, Dettori ha affermato che la "nostra è una certezza processuale basata su prove scientifiche praticamente prive di errore. Questa prova è stata stabilita in un contesto oggettivo molto ben specifico. Non si possono fare correlazioni con altri casi come quello di via Poma, sono casi diversi. Basti pensare a dove il liquido biologico si trovava, sugli slip della adolescente in prossimità di una lacerazione degli slip stessi, e poi le sevizie subite con un coltello. Tra l'altro colui che è stato identificato non ha niente a che fare con l'ambiente di normale e comune frequenza della ragazza".

"Bossetti ha il diritto di professarsi innocente"
Il procurato capo ha poi sottolineato che "Bossetti ha diritto di professarsi innocente, fa parte della dinamica processuale. Ma la nostra è una verità scientifica. Allora, crediamo o non crediamo alla scienza? L'esattezza la danno in percentuale quasi totale. Poi si possono fare tutte le perizie del caso, se dovesse essere disposto un accertamento i margini ci sono per poterlo fare". 

Il procuratore capo smorza le polemiche sulle indagini
Dettori, dopo aver ribadito che le polemiche sui soldi spesi per le indagini sono prive di fondamento, ha voluto specificare che la cosa che gli è meno piaciuta è "l'aggressione fatta alla collega Ruggeri. Sono state dette una serie di inesattezze, per non parlare di altri termini. La dottoressa Ruggeri ha lavorato benissimo, in modo professionale, come si doveva lavorare, come il Ris e lo Sco. Come tutti. Meglio di così non si poteva lavorare. In una trasmissione tv addirittura è affermato che il terreno dove era stato trovato il cadavere era stato sequestrato, poi dissequestrato, poi si erano accorti che dovevano fare ancora gli accertamenti e l'hanno risequestrato. Una cosa più idiota di questa non l'avevo mai sentita. E la Ruggeri mi disse 'ma Francesco stai scherzando? Il terreno l'abbiamo passato al vaglio centimetro per centimetro e solo dopo dissequestrato'. Ebbene, questi sono i mezzi di comunicazione di massa".

Il presunto errore sulla comparazione del dna di Ester Arzuffi
Infine Dettori alla domanda del conduttore se fosse vero di un errore, commesso due anni fa, quando il dna di Ester Arzuffi fu prelevato ma comparato in laboratorio non a quello di "Ignoto 1" bensì a quello della madre di Yara, ha concluso a Radio 24: "Questo non mi risulta, in tutta onestà. Però tra migliaia di dna, ne sono stati controllati 15mila, può capitare qualche refuso. L'importante è rettificare. Ma questo non lo conosco, non mi risulta".