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ITALIA

L'operazione alle prime luci dell'alba a Cassano allo Ionio

Cosenza, blitz della Finanza contro il clan degli zingari accusato della morte del piccolo Cocò

Luigi Abruzzese, considerato il reggente, è in fuga. A Filadelfia arrestato Rocco Anello. Nell'operazione sequestrato un ingente quantitativo di droga

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Cassano allo Ionio (Cosenza)
Sono da poco passate le cinque del mattino quando a Cassano allo Ionio, Calabria, scatta il blitz delle Fiamme Gialle. Gli uomini del Gico e del Goa circondano la casa di Luigi Abruzzese, considerato il reggente del cosiddetto clan degli zingari, unico clan di etnia rom della 'ndrangheta, e fanno irruzione. Dell'uomo però in casa non c'è traccia e comincia così la caccia in tutta la zona circostante.

Contemporaneamente, a pochi chilometri di distanza, a Filadelfia, viene arrestato Rocco Anello, altro personaggio di spicco della criminalità calabrese. In tutto gli arresti effettuati nel corso dell'operazione denominata "Gentlemen" saranno 33.

Come spiegano gli inquirenti, nella zona è forte la presenza dell 'ndrangheta e il clan degli zingari è uno dei più attivi nel traffico di stupefacenti. Non è infatti un caso che nell'operazione odierna sia stato sequestrato un ingente quantitativo di droga. Droga che, come appurato, proveniva dal Sud America, passando dall'Olanda, per arrivare in Calabria. La droga (cocaina ed eroina) arrivava in Italia su navi mercantili e poi, ritirata dagli uomini del clan, attraverso dei doppi fondi nelle auto, veniva trasportata fino a Cassano. Sono stati sequestrati quasi 4 chilogrammi di cocaina e altrettanti di eroina, armi (in particolare 10 kalashnikov, 2 mitragliette Scorpion e 9 pistole Parabellum) e beni per un valore di circa un milione di euro.

Il clan degli zingari è ritenuto, tra l'altro, responsabile della morte del piccolo Cocò, il bambino di tre anni ucciso nel gennaio del 2014 insieme al nonno, e poi bruciato. Fin da subito si sospettò un legame con il traffico di stupefacenti.