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SPORT

"Vediamo cosa succede, a giugno potrei anche lasciare"

Cassano rompe con il Parma e rescinde il contratto: "Il futuro? Forse smetto di giocare"

Il fantasista barese chiude tra le polemiche la sua esperienza con i crociati: "Mi sono tolto da un'agonia: ci sto rimettendo quattro milioni di stipendio, ma i soldi non sono un problema". Ora è svincolato

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Antonio Cassano (Ansa)
Parma
“Ho messo fine a una presa per il c… durata sette mesi. Sono stanco, ho deciso di lasciare tutto”. Antonio Cassano sbatte la porta e lascia il Parma. La sua avventura in Emilia si chiude così, tra le polemiche nei confronti della dirigenza e con un punto di domanda sul suo futuro.

Rescissione consensuale 
Dopo la minaccia di messa in mora della società della settimana scorsa, Fantantonio è andato sino in fondo e ha ottenuto quello che voleva: rescissione consensuale del contratto con la possibilità, immediata, di trovarsi un'altra squadra. Le sei mensilità arretrate, il silenzio della nuova proprietà e la classifica ormai compromessa hanno convinto il fantasista barese a compiere la rottura definitiva e, alla fine, il suo potrebbe essere solo il primo di una lunga serie di divorzi in casa crociata.

Sgarbi e frizioni con la società 
Antonio Cassano avrebbe maturato la decisione dopo la replica del club alla sua richiesta di saldo degli stipendi arretrati. Nel comunicato di commento i dirigenti emiliani avevano definito la mossa del giocatore come un atto "del tutto inconsueto e fine a sé stesso, oltre che assolutamente inutile". In più domenica la “punizione” della panchina contro il Cesena. Così il fantasista di Bari Vecchia è passato alle vie di fatto. Ora il giocatore è svincolato e può essere acquistato a parametro zero.

Lo sfogo in tv 
“Mi sono tolto da un’agonia”, ha dichiarato in serata in un’intervista televisiva. “Sono stanco, ho deciso di lasciare tutto – ha raccontato - Non ce l’ho con i tifosi di Parma, con i miei compagni e con chi lavora, ma con chi ha fatto un disastro dopo che avevamo fatto del Parma un giochino perfetto".

"Non ce la facevo più" 
"Ci sto rimettendo quattro milioni di stipendio, ma non sono i soldi il problema – ha detto l’attaccante - Non lo sono per me: la cosa brutta è che ci sono persone che guadagnano molto meno e non prendono un euro da 7 mesi. Ogni volta ci dicevano che ci avrebbero pagato domani e il giorno dopo ci ripetevano domani. Basta, non ce la facevo più, questa situazione di agonia era insostenibile. Se ce l’ho con la vecchia proprietà o con quella nuova? Con tutti, quelli nuovi manco so chi sono: in venti giorni sono passati quattro presidenti. Quindici giorni fa è arrivata la nuova proprietà, ma non è cambiato nulla”.

"A giugno potrei lasciare tutto" 
Per quanto riguarda il futuro, Cassano ha garantito che non ci sono accordi con altre squadre dietro alla sua mossa, anzi. “Il mio procuratore mi aveva proposto l’America, ma in America o a Dubai ci andrò a quarant’anni, quando non riuscirò più a correre – ha spiegato - Ora vediamo che succede, se non succede niente aspetterò fino a giugno e se anche a giugno non troverò squadra potrei anche pensare di lasciare tutto".

Altri casi simili in arrivo in casa Parma? 
La mossa di Cassano potrebbe non potrebbe essere l'unica del genere in casa Parma, visto anche l'incontro con svoltosi ieri tra i giocatori e l'Aic. "I nostri rappresentanti dell'Associazione calciatori ci hanno voluto incontrare per capire quale era effettivamente la situazione, per comprendere come muoversi e, nel caso, come tutelarci", ha spiegato il capitano crociato, Alessandro Lucarelli, al termine del summit che ha visto fra i protagonisti anche Roberto Donadoni. La scelta di arrivare alla rottura definitiva con il club sarebbe in questo momento al vaglio di una buona parte della rosa, staff tecnico compreso.