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ITALIA

Respinta la richiesta di pena più dura per l'ex direttore del Tg4

Cassazione: è da rifare il processo d'appello "Ruby bis" per Emilio Fede e Nicole Minetti

La Terza sezione penale della Cassazione accoglie i ricorsi dei due imputati. Fede era stato condannato in appello a 4 anni e 10 mesi, Minetti a 3 anni

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Ci sarà un processo d'appello bis per l'ex direttore del Tg4 e l'ex consigliere della Regione Lombardia: la terza sezione penale della Cassazione ha accolto i ricorsi di Emilio Fede e Nicole Minetti e ha stabilito che il processo d'appello 'Ruby bis' a loro carico è da rifare.

La Corte ha dichiarato "inammissibile" il ricorso della Procura di Milano che chiedeva condanne più alte. Fede era stato condannato in secondo grado a 4 anni e 10 mesi, Minetti a 3 anni.

La Cassazione ha dunque disposto un processo d'appello bis per i due imputati. I giudici non hanno condiviso le conclusioni che il sostituto pg, Angelillis, aveva esposto nella sua requisitoria questa mattina: il pg, infatti, aveva sollecitato un nuovo processo per aumentare la pena ad Emilio Fede, in accoglimento delle tesi contenute nel ricorso presentato dalla procura generale di Milano. Angelillis aveva anche sollecitato la conferma della condanna a Minetti. Il collegio, presieduto da Claudia Squassoni, ha invece dichiarato inammissibile il ricorso della Procura generale milanese. 

L'ex direttore del Tg4 e l'ex consigliere regionale della Lombardia sono accusati, insieme a Lele Mora che ha rinunciato al ricorso in Cassazione, di aver "procacciato" le ragazze per le cene tenutesi nella residenza di Arcore dell'ex premier Silvio Berlusconi tra il 2009 e il 2011 alimentando quello che, per la procura di Milano e poi per i giudici di merito, sarebbe stato un vero e proprio sistema prostitutivo.

In particolare, secondo l'accusa, Fede sapeva che Karima El Marhoug, la ragazza marocchina nota come Ruby 'Rubacuori' quando frequentava le 'cene eleganti' di Arcore per allietare le serate a sfondo sessuale dell'allora premier, era minorenne e per questo avrebbe dovuto essere condannato per favoreggiamento della prostituzione minorile. Dunque il sostituto Ciro Angelillis, nella sua requisitoria durata un'ora e mezza, aveva chiesto ai giudici della Terza sezione penale della Suprema Corte di annullare la condanna a 4 anni e tre mesi di reclusione inflitta in appello a Fede che, in primo grado aveva ricevuto sette anni.