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MONDO

Tribunale di Barcellona

Catalogna, in libertà provvisoria tutti gli arrestati nel blitz di mercoledì

Lasciano la prigione gli ultimi sei dei 14 dirigenti dell'amministrazione catalana rimasti in carcere. Sono stati dichiarati indagati per disobbedienza, abuso di potere e presunta malversazione per l'organizzazione del referendum di indipendenza della Catalogna del 1 ottobre. Intanto, la Procura denuncia per "sedizione" circa 40mila dimostranti

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Un tribunale di Barcellona ha ordinato oggi la rimessa in libertà provvisoria degli ultimi sei dei 14 dirigenti dell'amministrazione catalana arrestati nel blitz di mercoled e ancora detenuti. Fra di loro, il braccio destro del vicepresidente Oriol Junqueras, Josep Jos. Tutti hanno rifiutato di rispondere alle domande del giudice che aveva ordinato la loro detenzione. Sono stati dichiarati indagati per disobbedienza, abuso di potere e presunta malversazione, per l'organizzazione del referendum del 1 ottobre.

La procura denuncia circa 40mila dimostranti per "sedizione"
La procura dello Stato spagnolo ha intanto denunciato per presunta "sedizione" i manifestanti, fino a 40mila, che mercoledì sera si sono concentrati davanti alla sede del ministero dell'economia di Barcellona per protestare contro il blitz della Guardia Civil e l'arresto dei 14 dirigenti.

Il governo invia rinforzi per i 'tumulti' a Barcellona
Lo ha deciso in base all'articolo 544 del codice penale spagnolo, che considera "sedizione" i movimenti "pubblici e tumultuari". Il ministro degli interni catalano Joaquim Forn ha rilevato che le proteste sono state pacifiche e ha accusato Madrid di volere prendere il controllo della polizia regionale, i Mossos d'Esquadra.

E conferma: "Referendum illegale, non si farà"
Il governo di Mariano Rajoy, nel frattempo, ha previsto "tutti gli scenari" per impedire lo svolgimento del referendum di indipendenza catalano del 1/o ottobre. Lo ha affermato, dopo la riunione settimanale del consiglio dei Ministri, il portavoce dell'esecutivo Inigo Mendez de Vivo, ribadendo che "il referendum  è illegale e non si terrà".

Governi Ue preoccupati, ma la questione è interna
I governi dell'Unione Europea sono "preoccupati" dallo scontro in corso tra la Catalogna e il governo di Madrid, ma non intendono intervenire in quella che considerano una "questione interna", ha detto un alto funzionario europeo. "Seguiamo tutto il processo con grande, grande preoccupazione", ha spiegato il funzionario, dando conto del sentimento tra i 28 Stati membri. Tuttavia, si tratta di "una questione interna che riguarda il governo spagnolo. Abbiamo fiducia nella democrazia".