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ITALIA

Roma

Cei: non dividersi sui migranti, l'Italia sia responsabile

Appello Bassetti ai cattolici: "Lavorare insieme per unità Paese"

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Il presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti, si rivolge ai cattolici evocando l'"Appello ai liberi e forti" che 100 anni fa costituì il Partito Popolare, e li spinge, superando "confusione e smarrimento, ripiegamento e chiusura", a "lavorare insieme per l'unità del Paese". E sul tema più divisivo, che oggi spacca anche la base dei credenti, proclama che su poveri e migranti "non ci è dato di dividerci".

"Governare il Paese significa servirlo e curarlo come se lo si dovesse riconsegnare in ogni momento", dice Bassetti aprendo il Consiglio Cei. "Ai 'liberi e forti' di oggi dico: lavorate insieme per l'unità del Paese, fate rete, condividete esperienza e innovazione", esorta nel suo appello, con una chiara postilla: "Come Chiesa assicuro che faremo la nostra parte con pazienza e coraggio, senza cercare interessi di bottega, per meritarci fino in fondo la considerazione e la stima del nostro popolo".

Il richiamo al nuovo impegno dei cattolici, guardando a "questo tempo, attraversato da venti che disperdono", si pone nell'"orizzonte su cui il 18 gennaio di cent'anni fa don Luigi Sturzo fondava il Partito Popolare Italiano, con l'attenzione a coniugare l'integralità del Cristianesimo con il rispetto della laicità della politica, anche per evitare - come diceva lo stesso Sturzo - che 'la religione venga compromessa in agitazioni politiche e in ire di parte'". E in effetti, nella sua introduzione al "parlamentino" Cei, Bassetti non "compromette" la Chiesa in schieramenti di parte.

Al suo appello unisce solo "un duplice ringraziamento", uno sulla questione migranti e un altro sul Terzo settore. Il primo 'grazie' lo rivolge agli abitanti di Torre di Melissa. "Mentre sul migrante e sulla persona fragile stentiamo perfino a confrontarci con serenità, pronti come siamo a scaricare su di loro un malcontento sociale che - come sostiene Papa Francesco - 'enfatizza i rischi per la sicurezza nazionale o l'onere dell'accoglienza', la piccola comunità sulla costa crotonese ha scritto una pagina di segno contrario", afferma. A fronte di quella cinquantina di profughi abbandonati in balìa delle onde, "sindaco, forze dell'ordine, volontari e semplici cittadini hanno saputo esprimere una solidarietà corale". "Sui poveri non ci è dato di dividerci, né di agire per approssimazione: la stessa posizione geografica del nostro Paese e, ancor più, la nostra storia e la nostra cultura, ci affidano una responsabilità nel Mediterraneo come in Europa", aggiunge.

Il secondo 'grazie' va a quanti, compresi i media, si sono adoperati per evitare il raddoppio della tassazione sulle attività 'non profit'. Per Bassetti, che cita il premier Conte, "il mondo del Terzo settore riveste nella società italiana un ruolo determinante". E aggiunge "che questa sua centralità vive di valori e progetti, è spazio educativo e formativo all'insegna della gratuità e del servizio; è spazio di impegno civile, teso alla costruzione del bene comune". E "più di ieri c'è bisogno di questa società civile organizzata", "dei corpi intermedi, di quella sussidiarietà che risponde alle povertà e ai bisogni".

Sulla realtà italiana, rinviando ai lavori del Consiglio, Bassetti dà per ora ai vescovi un'indicazione di metodo: "Se la confusione è grande, non dobbiamo essere noi ad aumentarla", "se siamo ignorati, dobbiamo tornare a bussare con rispetto e convinzione", e "se veniamo tirati per la giacca, dobbiamo riflettere prima di acconsentire e fare". Da combattere, però, sono "lo scoraggiamento e la sfiducia", "l'indifferenza con cui il male si impadronisce delle nostre paure per trasformarle in rabbia", "l'astuzia che si serve dell'ignoranza".