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POLITICA

Manifestazione della Lega

Centrodestra a Bologna, Salvini: "No ritorno al passato, al via il nuovo". Berlusconi: "Vinceremo"

Il leader leghista: "Ho riunito le opposizioni per bene, sgombereremo tutti i centri sociali". Poi l'affondo contro Alfano: "Inutile e cretino, mai con lui". Berlusconi: "Con Giorgia e Matteo vinceremo" e attacca Grillo: "Come Hitler". Sul palco anche la Meloni: "Renzi sia coerente, si dimetta"

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"Con noi un personaggio inutile e incapace come Angelino Alfano non ci sarà mai: occupati dei poliziotti, cretino che non sei altro, e lascia perdere la politica che non fa per te". L'attacco più duro del leader della Lega Matteo Salvini, dal palco di Bologna, è per il ministro dell'Interno Angelino Alfano. Nel discorso conclusivo, tanti i messaggi lanciati dal leader della Lega che ha preso la parola dopo un lungo intervento di Silvio Berlusconi. "Ho l'orgoglio di aver riunito le opposizioni per bene, ma non ci sarà nessun ritorno al passato: non possiamo vivere di nostalgia e di ricordi, viviamo guardando al futuro". Qua, dice Salvini, "comincia qualcosa di nuovo che è guidato dalla Lega ma che è aperto agli italiani che oggi sono lontani dalla politica, parte la rivoluzione delle persone perbene". Quindi elenca le priorità di Governo: "Autonomia, federalismo, responsabilità, difesa dei comuni e dei territori e via i prefetti, come diceva Einuadi, perché dove ci sono i prefetti non c'è democrazia". La prima legge che vorrebbe approvare al governo servirebbe a riempire qualche culla vuota: "asili nido gratis come in Francia, per tutti fino a due anni e torneremo a correre".

Anche il leader della Lega, come Meloni e Berlusconi attacca duramente il premier: "Renzi, questo incapace, divide la società in uomini e bestie. Io, come faceva Miglio, divido la società in produttori e parassiti e Renzi è un degno rappresentante dei parassiti, lui Alfano, la Boldrini, gente che in un paese civile non amministrerebbe neanche il condominio". 

"Dopo i campi rom sgomberiamo i centri sociali"
Salvini dal palco ha ricordato Hermes Mattielli, l'artigiano vicentino condannato per aver sparato nel 2006 a due ladri e morto d'infarto il 5 novembre. Poi un saluto e un ringraziamento ai membri delle "Forze dell'ordine feriti dai centri sociali che sgombereremo col sorriso uno per uno. Dopo i campi rom, i centri sociali". Non è mancato il tema dell'immigrazione: "Noi perdiamo la gioventù migliore che deve andare all'estero per lavorare e ci riempiamo di immigrati che rompono le scatole da mattina a sera". Aggiunge: "Questo Stato non aiuta i disabili italiani e dà soldi al primo bru bru che arriva e che non scappa da nessuna guerra". Sottolinea però che "Questa non è la piazza del rancore e dell'odio. Io non ho nemici, io non odio nessuno. Io vorrei che ciascuno potesse vivere libero, ma chi ha bisogno di qualcosa in più deve arrivare prima".

Belusconi: "Uniti vinciamo"
"Sono commosso e felice di essere qui con gli amici degli ultimi 20 anni" così Silvio Berlusconi dal palco in piazza Maggiore. "Con questa ritrovata unità vinceremo le prossime elezioni. Con Matteo, con Giorgia e con Silvio non ce ne sarà più per nessuno". Berlusconi sottolinea che, insieme, Fi, Lega e Fdi, potranno "superare il 40%". Questa, evidenzia "è una giornata fondamentale per il futuro di tutti noi e dell'Italia". Attacca quindi Grillo: "Sarebbe una tragedia consegnare l'Italia a un signore come Grillo i cui discorsi sono simili in molti passaggi a quelli che teneva Hitler".

Meloni: "Renzi sia coerente, si dimetta"
La kermesse è iniziata con l’intervento di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, che ha paragonato Renzi e Alfano a Stanlio e Ollio: "Oggi qui a Bologna scegliamo di dire basta al governo del duo comico Renzi-Alfano: ci fossero stati Stanlio e Ollio le cose sarebbero andate meglio, se non altro ci saremmo risparmiati qualche figuraccia con l'inglese". Continua: "Renzi non sa neanche leggere la bussola: nella legge di stabilità non c'è nessun taglio agli sprechi, né taglio tasse. Stanno lì a vantarsi di togliere norme ridicole introdotte da loro, mettono Marino a fare il sindaco poi lo sfiduciano e vogliono essere ringraziati: siate coerenti e dimettetevi, adesso andate a casa". Commenta anche la contromanifestazione: "Sono quattro gatti, e nonostante questo la città è blindata. Quei quattro scemi dei centri sociali anche oggi stanno devastando Bologna, fanno di lavoro i contestatori perchè sono figli di papà e difesi dalla sinistra radical chic".