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ECONOMIA

Al via la 41esima edizione del Forum Ambrosetti

Cernobbio, la Cina preoccupa gli imprenditori: è la vera incognita per la ripresa

Lo riporta un sondaggio realizzato nel corso della sessione sulla sicurezza globale al Workshop annuale. Il 'rallentamento dell'economia cinese' è stato considerato dal 36,2% dei partecipanti un'"area di crisi che può avere maggior impatto sul business". Marcegaglia (Eni): "Preoccupata, ma mi auguro no impatto pesante su Ue"

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Cernobbio (Co)
La Cina è lo spauracchio, la fonte di maggior timore e preoccupazione per imprenditori, manager ed economisti riuniti da oggi fino a domenica 6 settembre a Cernobbio per l'annuale Forum Ambrosetti. Un sondaggio realizzato nel corso della sessione sulla sicurezza globale ha segnalato il 'rallentamento dell'economia cinese' come un'"area di crisi che può avere maggior impatto sul business" per il 36,2% dei partecipanti. Alla stessa domanda che prevedeva al massimo due risposte il 25,2% ha segnalato la 'frenata di alcuni mercati emergenti', il 15,8% la 'crisi russo ucraina'. Seguono 'Isis/fondamentalismo islamico' (+7,9%), 'instabilità in Medio Oriente' (5,5%), 'migranti verso occidente' (+3,9%). Nessun paura infine per il 4,7 per cento. 

"Nessuno pensa che il tasso di crescita cinese possa cambiare di segno - ha osservato il presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro a margine dei lavori - , inoltre non c'è nessun rischio che ci sia una diminuzione drastica del tasso di crescita". Per il banchiere, "c'è in atto una ristrutturazione del modello di crescita, che probabilmente richiederà diverso tempo per essere attraversata, e queste ristrutturazioni di solito provocano delle ripercussioni, quindi avremo ancora delle difficolta per un periodo non breve", anche se non sara "niente di drammatico e soprattutto niente di drastico".

Per il numero uno di Eni, la presidente Emma Marcegaglia, il rallentamento dell'economia cinese genera "difficoltà e preoccupazioni", ma il suo auspicio è che l'impatto sull'economia mondiale ed europea non sia così pesante". La Cina, ha spiegato Marcegaglia, sta trasformando la propria economia che "per anni è stata basata su esportazioni e investimenti molto forti in infrastrutture", in un'economia "basata sui consumi e sul manifatturiero interno". Secondo la presidente del Cane a sei zampe, "è un passaggio epocale, molto difficile, ci vorra tempo quindi una preoccupazione c'è". "Io personalmente rimango dell'idea - ha proseguito Marcegaglia - che non siamo di fronte a una situazione che portera a una fortissima caduta a livello mondiale. Mi auguro e penso che alla fine la Cina sara capace di gestire questa transizione".