Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Cesare-Battisti-da-terrorista-a-scrittore-noir-Una-vita-tra-carcere-e-fughe-b25e4bf5-0dd2-45e5-ba22-744618e6991f.html | rainews/live/ | true
ITALIA

Condannato in Italia per 4 omicidi

Cesare Battisti, da terrorista a "scrittore noir". Una vita tra carcere e fughe

Negli anni di piombo milita nei Proletari Armati per il Comunismo; arrestato nel 1979 evade dal carcere e scappa a Parigi. Poi in Messico dove fonda la rivista Via Libre, e ancora in Francia dove diventa scrittore di noir. Nel 2007 viene arrestato in Brasile dove ottiene lo status di rifugiato politico

Condividi
(Ansa)
Cesare Battisti, 60 anni, ex militante dei Proletari Armati per il Comunismo, è stato condannato, in contumacia, a due ergastoli per quattro omicidi compiuti durante gli anni di piombo. Fuggito dall'Italia dopo la latitanza in Francia e Messico nel 2004 arrivò in Brasile. Venne arrestato nel 2007 a Rio de Janeiro ma l'ex presidente brasiliano Luis Inacio Lula da Silva respinse la richiesta di estradizione presentata dall'Italia e, come ultimo atto del suo mandato, gli concesse lo status di rifugiato politico.

I quattro omicidi
La prima vittima è Antonio Santoro, maresciallo della polizia penitenziaria, ucciso il 6 giugno 1978 a Udine. Il delitto viene rivendicato il giorno dopo dai Proletari armati per il comunismo. Per la sentenza, Battisti fu uno dei due killer, entrambi militanti dei Pac. Altri due omicidi lo stesso giorno, il 16 febbraio 1979: alle 15 circa a Milano il gioielliere Pierluigi Torregiani (il 22 gennaio precedente aveva ucciso un rapinatore durante una tentata rapina), alle 18 a Santa Maria di Sala (Venezia) Lino Sabbadin (si era opposto con le armi ad un tentativo di rapina), macellaio di Mestre. Per il primo delitto (nella sparatoria rimase anche ferito Alberto, il figlio 15enne, da allora costretto su una sedia a rotelle) Battisti è stato condannato come co-organizzatore, per il secondo - secondo i giudici - ha fornito "copertura armata" all'esecutore materiale. Infine, l'ultimo omicidio il 19 aprile 1979: a morire è Andrea Campagna, agente della Digos. Le accuse indicano l'ex Pac tra i killer.

La fuga dall'Italia
Nel 1979, nell'ambito di un'operazione antiterrorismo di vaste proporzioni, Battisti venne arrestato, detenuto nel carcere di Frosinone e condannato a 13 anni e 5 mesi per l'omicidio del gioielliere Pierluigi Torregiani. Nel 1981 riesce ad evadere e quattro anni dopo verrà condannato all’ergastolo nel processo contro i Pac, sentenza confermata dalla Cassazione. Per circa un anno vive da latitante a Parigi per poi traferirsi in Messico dove fonda la rivista culturale Via Libre che trasferisce a Parigi nel 1990. Appena giunto Oltralpe Battisti viene arrestato ma, cinque mesi dopo, la Francia nega l'estradizione e lui torna in libertà.

Autore di Noir
Nel 1997 è uno degli "esuli" dei movimenti politici dell'estrema sinistra italiana rifugiati in Francia, riuniti nell'associazione "XXI secolo", che chiedono all'allora presidente Oscar Luigi Scalfaro una soluzione politica "di indulto o di amnistia" dei reati loro addebitati. Inizia a scrivere, diventando un giallista - la Gallimard, una delle più grandi case editrici francesi, gli pubblica un romanzo - ed elaborando analisi dell'antagonismo radicale. Fugge in Brasile nel 2004, poco prima del pronunciamento definitivo del Consiglio di Stato francese che l'avrebbe estradato in Italia da Parigi.

Arrestato in Brasile ottiene lo Status di rifugiato politico
L'ex terrorista rosso venne arrestato a Rio de Janeiro il 18 marzo del 2007, ma Battisti si rivolse allo Stato brasiliano e chiese lo status di rifugiato politico che gli viene concesso. La concessione creò forti dissapori tra Italia e Brasile, tanto che il governo italiano richiamò l'ambasciatore in segno di protesta. La decisione finale rimase nelle mani di Lula che, nell'ultimo giorno della sua presidenza, il 31 dicembre 2010, annunciò di non voler concedere l'estradizione sulla scia di quanto scritto dall'Avvocatura generale dello Stato che citava "clausole del trattato di estradizione in vigore tra Brasile e Italia". Nel 2011 l'estradizione venne definitivamente negata dal Tribunale Supremo e il Brasile concede all'ex terrorista il permesso di soggiorno nel Paese.