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MONDO

Condanna a 10 mesi, sospesa con la condizionale

Chaouqui: "Questa sentenza rappresenta per me comunque una vittoria umana e la fine di un calvario"

In mattinata la Chaouqui, nelle dichiarazioni spontanee, aveva detto: "Se mi condannerete sono pronta ad andare in carcere con mio figlio"

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"Questa sentenza rappresenta per me comunque una vittoria umana e la fine di un calvario". Questo il primo commento a caldo di Francesca Chaouqui all'uscita dal Vaticano dopo la sentenza del processo Vatileaks che la condanna a dieci mesi, pena sospesa con la condizionale, per concorso in divulgazione. Per la Chaouqui erano stati chiesti dal pm vaticano, Gian Piero Milano, addirittura 3 anni e 9 mesi. Richieste di cui il Tribunale non ha tenuto conto.

Ai giornalisti che le hanno chiesto se possegga ancora documenti come detto da lei davanti alla Corte prima della sentenza, Chaouqui ha risposto: "non è rilevante". In ogni caso il suo avvocato Laura Sgrò ha fatto sapere che Chaouqui si atterrà al segreto Pontificio e quello che intendeva dire davanti alla Corte è che i documenti di cui lei è in possesso per ragioni d'ufficio avrebbe potuto divulgarli già prima, non c'era bisogno della sua conoscenza con monsignor Balda, ma comunque lei non lo farà mai. Inoltre Chaouqui ha fatto sapere di aver inviato una lettera a Papa Francesco in cui ha spiegato la sua posizione ma che comunque non lo incontrerà: "ci sarà un altro momento per recuperare il mio rapporto con lui". 

In mattinata la Chaouqui, nelle dichiarazioni spontanee rese alla Corte presieduta da Giuseppe Dalla Torre, aveva detto: "Se mi condannerete sono pronta ad andare in carcere con mio figlio". Il piccolo Elia nato qualche settimana fa. 

Infine, ieri notte, ha scritto sul suo profilo Facebook: "Questa notte è l'ultima da persona libera. Da domani la condanna (scontata e sicura) cambierà il mio destino".