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MONDO

Studiare è l'unico modo per comprendere la mutazione

Che cos'è la variante britannica del Covid e cosa dicono gli esperti. Il vaccino funzionerà?

La replicazione del virus muta "è normale" ma questa volta preoccupa e ci si interroga sull'efficacia del vaccino. "Non si sa se la risposta immunitaria prodotta dai vaccini copra anche la variante inglese del Coronavirus Covid-19, è un interrogativo al quale ancora non c'è risposta", spiega il virologo Andrea Crisanti 

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Mentre continuano lockdown e restrizioni, e le prime vaccinazioni sono più che simboliche rispetto alla popolazione mondiale da immunizzare, preoccupa la scoperta di una nuova variante del coronavirus Covid-19 in Gran Bretagna. Una mutazione più contagiosa secondo gli esperti e ancora da studiare.

"Meno aggressiva ma con più capacità di trasmissione" è il mantra di questi giorni. "Un mese fa la mutazione rappresentava un quarto delle infezioni a Londra. Qualche giorno fa il 62%. Il virus corre sempre, questo sembra correre ancora più veloce, ha dichiarato Alberto Mantovani, Direttore scientifico di Humanitas. Ma c'è un fatto da considerare: "L'Inghilterra è il Paese in cui si fanno più sequenziamenti al mondo e purtroppo più si cerca più si trova", ha argomentato l'esperto Crisanti.

LA VARIANTE BRITANNICA
Nel dettaglio, la mutazione è stata registrata la prima volta nel Sud est dell'Inghilterra. La variante include una mutazione nella proteina "spike", che il virus utilizza per legarsi al recettore ACE2. I cambiamenti in questa parte della proteina spike possono far sì che il virus diventi più contagioso e si diffonda più facilmente tra le persone. Ciò implica una maggiore accortezza nel lavarsi le mani, il viso e mantenere le distanze oltre che a limitare il numero di contatti.

"C'è stata una variante più infettiva, D614G, che comporta 17 mutazioni - ce n'è una nell'aminoacido 501y. Tutti gli algoritmi suggeriscono che questa variante non cambi il riconoscimento da parte del sistema immunitario, ma rende il virus più contagioso. È stata identificata a settembre. Un mese fa rappresentava un quarto delle infezioni a Londra. Qualche giorno fa il 62%", è il commento di Mantovani sulla mutazione del Covid-19.

La variante inglese del Covid "ha un indice R0 maggiore e questo non è una buona notizia", ha dichiarato il virologo Crisanti che ha aggiunto "Sarebbe stata una pessima notizia se avesse avuto anche un'alta virulenza. La versione britannica è apparsa in Spagna quest'estate e da lì, probabilmente a causa dei flussi turistici, si è spostata in Gran Bretagna", ha osservato il virologo secondo cui "non è chiaro perché si sia diffusa in modo diversa. Ma c'è un fatto da considerare: l'Inghilterra è il Paese in cui si fanno più sequenziamenti al mondo e purtroppo più si cerca più si trova". Quanto al rischio di un invalidamento dei vaccini, Crisanti ha rassicurato: "In base alle informazioni che si hanno ora è assai probabile che ciò non accadrà. Ovviamente bisognerà verificare che le persone vaccinate non si infettino di nuovo".

IL VACCINO E LA NUOVA VARIANTE
Il vaccino realizzato in tempi record sarà in grado di neutralizzare la nuova variante? Secondo la maggior parte degli esperti sì. E se la mutazione di un virus sembra essere una normale evoluzione, Andrea Cossarizza, immunologo all'università di Modena e Reggio Emilia, spiega: "Più persone si infettano, più copie del virus vengono generate, più è alta la probabilità di mutazione. È un virus e per quanto sia preciso il suo sistema di controllo della replicazione, non può essere perfetto. Le mutazioni, per quanto relativamente rare, sono inevitabili". Dunque la mutazione di un virus è normale ma "l'importante è che non lo faccia troppo spesso, come l'Hiv", ha continuato Cossarizza che fa un esempio sull'eventuale possibilità di inefficacia dei vaccini. "Immaginiamo di avere una mano aperta ornata da molti anelli, che rappresenta il virus. Gli anticorpi potrebbero legare la base delle dita. In questo caso, se un anello cambia, l'anticorpo non riesce più a legare. Ma se l'anticorpo lega la punta delle dita e uno degli anelli cambia alla base, non abbiamo problemi. Gli anelli possono cambiare a volontà. Per capire esattamente cosa accade nella nostra mano, però, servirebbero più dati scientifici. Al momento siamo fermi alle ipotesi. Il rischio che i vaccini non funzionino c'è, ma tornando all'esempio della mano Cossarizza rassicura: "Si possono formare anticorpi che riconoscono la base delle dita, la parte intermedia con o senza anelli, la parte superiore, la punta. Mi sembra improbabile che una sola mutazione impedisca a tutti gli anticorpi indotti da un vaccino di funzionare".

VARIANTE FUORI CONTROLLO IN UK
Il ministro della Sanità britannico, Matt Hancock, ha ammesso che la nuova variante del Covid in Inghilterra in questo momento è "fuori controllo" e per questo il governo ha dovuto agire "rapidamente e con decisione" con il lockdown per Natale. La conseguenza è stato un fuggi fuggi generale da Londra, con treni presi d'assalto, e una chiusura generale dei voli da e per l'Inghilterra. "Il nuovo ceppo del virus non provoca una malattia più grave ma si trasmette molto più rapidamente. È una malattia potenzialmente mortale e dobbiamo controllarla, cosa che è molto più difficile con questa nuova variante", ha affermato il ministro aggiungendo che "Tutti, in particolare le persone che vivono nelle regioni con il livello 4 (livello di allerta del sistema inglese, ndr) si devono comportare come se avessero il virus. Questo è l'unico modo in cui possiamo recuperare il controllo", ha concluso.

AGENZIA DEL FARMACO ITALIANA
"Non ci sono prove che questa mutazione renda il virus più letale o gli consenta di sfuggire ai vaccini. Si tratta di mutazioni che fanno crescere la sua contagiosità", lo dice in un'intervista a La Stampa Giorgio Palù, virologo dell'università di Padova e presidente dell'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco. Da parte della Gran Bretagna, sostiene Palù, c'è stato "un eccesso di
prudenza, figlio di una visione allarmistica della pandemia. Dal prototipo di Wuhan sono già avvenute migliaia di mutazioni, che ci consentono di tracciare l'evoluzione del virus e classificare i diversi genotipi, che hanno un unico progenitore. Finora nessuna di queste mutazioni è stata correlata con un aumento della virulenza, cioè con una capacità del virus di fare più male, di uccidere di più". Riguardo alle vaccinazioni che partiranno anche in Italia nei prossimi giorni, "bisogna arrivare a una immunizzazione tra il 65% e il 70% della popolazione, è l'unico modo per proteggere dall'infezione anche chi non si vaccina", mentre sul rientro a scuola il 7 gennaio 2021 Palù ha pochi dubbi: "Sono contrario. Un mio recente studio dimostra che il rialzo esponenziale dei contagi in autunno si è generato dopo il 14 settembre, quando è cominciato l'anno scolastico. A mio avviso, per le scuole superiori e per le università è meglio evitare la ripresa il 7 gennaio".

RICCIARDI CHIEDE IL LOCKDOWN: "INGLESI SAPEVANO"
"Gli inglesi sapevano già da settembre che era in circolazione questa variante. Hanno taciuto, non ci hanno avvertito. Ora serve il lockdown. O comunque misure molto severe", in un'intervista a 'Il Messaggero' il consulente del ministero della Salute Walter Ricciardi. "La nuova variante - aggiunge - non è più letale, ma circola con una velocità più alta anche del 70-80%" ma non sembra alterata "la capacità protettiva del vaccino". "In queste condizioni - dice ancora - sarà difficile riaprire le scuole il 7 gennaio. A Natale si rischia una nuova impennata". Intanto i voli dal Regno Unito, sostiene, vanno chiusi in tutta Europa: "Di fronte a questa nuova variante che probabilmente è già in Italia, temo che chiusure severe siano inevitabili". Secondo Ricciardi le misure decise per le Feste non bastano: "La circolazione del virus è intensa, il numero di infetti è alto. Le misure di contenimento devono durare di più. Almeno un mese, un mese e mezzo" inoltre "quello che non funziona è la fretta con cui si passa da un colore all'altro". "La stragrande maggioranza degli italiani - dice ancora - rispetta le regole. Però c'è un 10-20% per cento, non incline a modifiche del proprio comportamento".

GLI USA STUDIANO EFFICACIA VACCINI SU VARIANTE VIRUS
Gli scienziati del Walter Reed Army Institute of Research contano di appurare nei prossimi giorni se sia o meno fondato il timore di una non efficacia dei vaccini anti-Covid sulla nuova variante del virus. La premessa da cui i ricercatori partono è comunque che l'antidoto sia efficace anche contro la variante, stando a quanto riferito dal Dottor Nelson Michael, direttore del Center for Infectious Diseases Research del Walter Reed Army Institute of Research. La ricerca è iniziata giovedì, sulla base dei dati messi a disposizione online dai ricercatori britannici. Da un primo esame si valuterà il grado di timore che dobbiamo avere, ha spiegato Michael alla Cnn. "Altri team nel mondo stanno facendo le stesse analisi". In base ai primi risultati, se dovessero persistere una qualche preoccupazione, le ricerche andrebbero portate avanti a livello di laboratorio e con
sperimentazioni.