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MONDO

1986-2015

Chernobyl, 29 anni dopo si lavora ancora sul nuovo "Sarcofago" per la messa in sicurezza dell'area

Una struttura d'acciaio alta come un palazzo di trenta piani dovrebbe proteggere per i prossimi cento anni il reattore esploso nel 1986

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di Carlotta Macerollo
A quasi trent'anni dal terribile disastro nucleare, pronunciare quella parola fa ancora paura. Chernobyl, Ucraina sovietica, 26 aprile 1986. Nelle prime ore del mattino, un errore fatale dei test causa un'esplosione nel reattore numero 4: in pochi secondi, l'area circostante viene bombardata con un rilascio radioattivo 400 volte più potente della bomba atomica sganciata su Hiroshima. L'esplosione di uno dei reattori è così forte da scoperchiare il tetto in cemento dell'edificio e lanciare materiale radioattivo nel raggio di chilometri. Decine di persone morirono nell'incidente e altre centinaia furono contaminate dalle radiazioni. A quasi trent'anni dal più grave incidente mai verificatosi in una centrale nucleare, gli effetti del disastro si fanno ancora sentire e i lavori per la messa in sicurezza dell'area stentano ad essere completati.



I lavori per proteggere il cosiddetto "Sarcofago"
Ad appena un'ora di macchina da Kiev sorge un'immensa opera d'acciaio, il New Safe Confinement (Nsc): una struttura d'acciaio alta come un palazzo di trenta piani che dovrebbe proteggere per i prossimi cento anni il reattore esploso nel 1986.

Il progetto 
Nsc è alto 110 metri, lungo 164 e largo 257 metri. E' nato per proteggere il "Sarcofago", il nome con cui è stata ribattezzata la struttura di cemento costruita rapidamente intorno al reattore numero 4 nelle settimane successive al disastro, che è gravemente danneggiato. 

Negli anni Novanta il governo ucraino promosse un concorso internazionale per selezionare il miglior progetto e sostituire il vecchio "Sarcofago". Novarka, un consorzio di imprese francesi, si aggiudicò l'appalto. I lavori, finanziati da oltre 40 Paesi, iniziarono nel 2012 coinvolgendo oltre mille lavoratori provenienti da venticinque nazioni. Il costo totale dell'opera, circa un miliardo e mezzo di euro, è stato coperto grazie a molte donazioni e finanziamenti da parte di stati, gestiti dalla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo. Nonostante una interruzione dei lavori per i rapporti tesi tra Russia e Ucraina, il 26 novembre 2014 il consorzio ha portato a termine la costruzione dell'arcata principale; la data di completamento è però slittata al 2017. Il fornitore degli elementi in acciao dello scheletro del nuovo sarcofago è la Cimolai, di Pordenone, che ha prodotto 25mila tonnellate di tubi metallici.



La struttura durerà "solo" 100 anni
Secondo gli ingegneri, Nsc dovrebbe durare per i prossimi cento anni, un tempo non troppo lungo per una struttura in acciaio. Il problema, però, è che a causa delle radiazioni la struttura potrà ricevere pochissima manutenzione. Per questo sono stati studiati alcuni accorgimenti: nello spazio tra i due mezzi cilindri, per esempio, sarà fatta circolare aria secca per mantenere un basso livello di umidità e proteggere le strutture di metallo.

La rimozione del carburante radioattivo
Se mettere al riparo il "Sarcofago" con la struttura Nsc è complicato, ancor più difficile sarà rimuovere le circa 200 tonnellate di carburante radioattivo rimaste all'interno del reattore numero 4. Il livello di radioattività dentro il reattore è in grado di uccidere un essere umano entro pochi minuti e anche i robot devono essere schermati con misure particolari. La struttura d'acciaio "New Safe Confinement", ribattezzata da molti il "Nuovo Sarcofago", se riuscirà a isolare completamente il reattore, renderà meno urgente questa procedura.