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ITALIA

Inchiesta 'Sistema'

Tangenti grandi opere. Chi è Ercole Incalza, al ministero dai tempi di Claudio Signorile

Ingegnere, pugliese, entrò ai Trasporti come consigliere del ministro socialista nel 1983

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Il potentissimo dirigente, il dominus del Ministero dei Lavori pubblici dal 2001 al 2014. Il nome di Ercole Incalza adesso è tra quello degli arrestati nell'ambito della maxi inchiesta "Sistema" sulla corruzione negli appalti della Tav e in alcuni relativi a Expo.

Pugliese, ingegnere, nato a Francavilla Fontana, nel brindisino, il 15 agosto del 1944, è arrivato nel 2001 come capo della segreteria tecnica di Pietro Lunardi (governo Berlusconi) al Ministero  delle Infrastrutture e dei Trasporti, per poi divenirne consulente esterno: ultimo incarico come capo della struttura tecnica di Missione per l'esame delle questioni giuridiche connesse alla realizzazione delle infrastrutture e degli insediamenti produttivi strategici e di interesse nazionale.

Ha lasciato il suo incarico il 31 dicembre 2014 ma nel corso di un quindicennio Incalza ha resistito allo sbarco al ministero di Porta Pia di Antonio Di Pietro (governo Prodi), di Altero Matteoli (promosso capo struttura di missione, di nuovo con Berlusconi), confermato da Corrado Passera (governo Monti), Lupi (governo Letta) e poi ancora Lupi (governo Renzi). Ma la prima volta che mette piede in quel ministero è il 1983, quando è consigliere del ministro dei Trasporti, Claudio Signorile (governo Craxi). Da lì è una scalata che nel 1991 lo porta a diventare Amministratore Delegato della Treno Alta Velocità TAV S.p.A.. Una carica mantenuta fino al 1996.

Nel 1983 è consigliere del ministro dei Trasporti, poi nel giugno 1984 assume la responsabilità di Capo della Segreteria Tecnica del Piano Generale dei Trasporti. Dal gennaio 1985 Dirigente Generale della Direzione Generale della Motorizzazione Civile e dei Trasporti in Concessione, passa alle Ferrovie dello Stato nell'agosto 1991, per diventare dal settembre 1991 al novembre 1996. Nel 1998 finisce ai domiciliari insieme all'ex presidente di Italferr Maraini. Dopo la bufera della Tangentopoli che coinvolse Lorenzo Necci (amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, morto in un incidente stradale nel 2006) e il finanziere Francesco Pacini Battaglia a metà degli anni Novanta, Incalza torna alla ribalta al ministero con Pietro Lunardi e diventa poi il braccio destro del ministro Altero Matteoli con l'incarico di capo della struttura tecnica di missione. Negli ultimi anni sempre più numerose le inchieste; a febbraio i pm fiorentini Giulio Monferini e Gianni Tei ne avevano chiesto il rinvio a giudizio insieme ad altre 31 persone nell'inchiesta sul sottoattraversamento fiorentino della Tav. Oggi l'arresto.