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POLITICA

Il presidente emerito della Repubblica

Ciampi, messaggi di cordoglio dal mondo. Juncker: perdiamo un grande italiano e un grande europeo

Schulz: "Stile, pensieri e valori sono eredità da difendere". Le Monde: è stato il "principale artefice dell'ingresso dell'Italia nell'euro". Prodi: A lui affidati i compiti più alti in momenti di grande difficoltà per l'Italia

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L'ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e la regina Elisabetta

Cominciano ad arrivare messaggi di cordoglio dal mondo per la morte dell’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Il primo a esprimere condoglianze a tutti gli italiani, è stato il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker attraverso un breve messaggio su Twitter: "Le mie condoglianze a tutti gli italiani per la scomparsa di Carlo Azeglio Ciampi. Perdiamo oggi un grande Italiano e un grande Europeo" ha postato da Bratislava. Gli ha fatto eco il presidente del Parlamento Ue Martin Schulz: "Una vita al servizio, silenzioso e altruista, di #Italia #Europa. Stile, pensieri, valori di Carlo Azeglio #Ciampi sono eredità da difendere" ha scritto in un messaggio.

Fu l'ingresso dell'Italia nell'euro l'ultima sfida che Ciampi volle a tutti i costi vincere. E ci riuscì: nel giro di nemmeno dieci anni, anche grazie all'eurotassa, il deficit italiano scese da oltre il 10% al 2,7, vale a dire addirittura al di sotto della soglia massima consentita dal Trattato di Maastricht: ''Mi sono sempre definito un cittadino europeo nato in terra d'Italia: da oggi mi sento veramente tale'', commentò Ciampi, soddisfatto, quel primo gennaio del 1999, quando la moneta unica nacque ufficialmente. Una data importante ricordata anche dal quotidiano francese Le Monde: "affabile", "riservato", "sempre elegante ma con sobrietà", Ciampi è stato il "principale artefice dell'ingresso dell'Italia nell'euro", scrive. "In un'Italia in piena tempesta per le inchieste anticorruzione di Mani Pulite - continua Le Monde - questo grande commis di Stato che non apparteneva a nessuna famiglia politica e che usciva da quattordici anni alla guida della Banca d'Italia, riuscì a preparare le riforme istituzionali necessarie per il Paese e a difendere la lira".

Fu negli anni dei Governi Prodi e D’Alema che l’opera di Ciampi fu caratterizzata dalla riduzione del debito pubblico italiano in vista degli obblighi imposti dal trattato di Maastricht, E Romano Prodi così lo ricorda. "La morte di Carlo Azeglio Ciampi mi addolora in modo particolare e profondo. Sono sempre stato colpito dalla sua carica umana e dalla sua autorevolezza. Infatti, è per queste sue grandi doti che gli sono stati affidati i compiti più alti proprio nei momenti di maggiore difficoltà del nostro paese. Ogni volta in cui era necessario fare uscire l'Italia da problemi che sembravano insolubili si è fatto ricorso alla sua saggezza e alla sua umanità- ricorda Prodi parlando a Radio Capital- “A lui e al suo impegno si deve la riscoperta dei simboli che rappresentano la nostra comune appartenenza e quel sentimento di unità che ci lega quali cittadini di una stessa nazione. Senza mai rinunciare al suo spirito fortemente europeista, Ciampi ha vissuto sempre come "cittadino europeo nato in terra d'Italia" indicando così alle nuove generazioni un orizzonte più vasto e irrinunciabile". "Insieme a Flavia- aggiunge l’ex presidente del Consiglio- esprimo alla moglie Franca, ai figli Gabriella e Claudio e a tutta la famiglia, cui ci legano affetto e amicizia profondi, il nostro pensiero e la nostra vicinanza". "Era un uomo straordinario. Io ho un ricordo personale”-conclude- “era stato presidente del Consiglio, e quando gli chiesi in un momento molto difficile per l'Italia di tornare indietro facendo il Ministro del Tesoro è stato non solo disponibile, ma ci ha aiutato in modo straordinario in un momento difficile. Cosa perde l'Italia? Un esempio. Un grande esempio" conclude.