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MONDO

Congresso: "Sostenere lo schema 'un Paese, due sistemi'"

Cina, ok a riforma elettorale per Hong Kong: potere di veto sui candidati

Il progetto di legge di riforma elettorale di Hong Kong mira ad accrescere il potere di Pechino sulla selezione dei legislatori dell'isola, riducendo di fatto il numero di rappresentanti eletti dal popolo

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Il Parlamento cinese ha approvato quasi all'unanimità un progetto che prevede modifiche al sistema elettorale di Hong Kong, inclusi i piani per concedere a Pechino poteri di veto sulla selezione dei candidati alle elezioni: l'iniziativa rientra nella campagna avviata per eliminare il dissenso e garantire un governo "patriottico" nell'ex colonia dopo le grandi manifestazioni democratiche del 2019. Il provvedimento istituisce un comitato che ha il potere di esprimersi sulla selezione di una parte dei deputati, riducendo di fatto il numero di rappresentanti eletti dal popolo.

Si tratta dunque di una nuova misura per aumentare il controllo sul territorio dopo la legge sulla sicurezza molto contestata dai movimenti pro-democrazia. La decisione è stata adottata in una sessione parlamentare con 2.895 voti a favore, zero voti contrari e una astensione. La votazione è avvenuta al termine del Congresso Nazionale del Popolo, l'organo legislativo del parlamento cinese, che chiude oggi a Pechino i lavori della seduta plenaria annuale.

Il portavoce dell'assemblea Zhang Yesui ha spiegato che il sistema elettorale di Hong Kong necessita di una riforma per garantire un pieno sostegno istituzionale allo schema "un Paese, due sistemi" e per fare in modo che l'ex colonia britannica sia "guidata dai principi patriottici". La numero uno dell'esecutivo di Hong Kong Carrie Lam ha dichiarato che il suo governo farà il possibile per finalizzare la riforma.  

La Cina è accusata di un giro di vite con cui silenzia il movimento di protesta che a Hong Kong esige più democrazia, erodendo l'autonomia promessa quando Hong Kong nel 1997 fu consegnata alla Cina e danneggiando il suo status di hub finanziario globale. Le accuse vengono respinte con l'affermazione che le modifiche sarebbero necessarie per proteggere la stabilità del territorio.