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ITALIA

Scontri Coppa Italia

Conclusa l'autopsia sul corpo di Ciro Esposito. Venerdì i funerali

Il carro funebre con la bara ha appena lasciato l'obitorio di Roma per fare ritorno a Napoli assieme ai parenti del ragazzo. Daniele De Santis, in arresto per l'omicidio del tifoso del Napoli, è stato trasferito da Roma a Viterbo per motivi di sicurezza. Il ministro Alfano promette: "Manderemo via i violenti dagli stadi"

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Uno striscione a Scampia saluta Ciro Esposito (Ansa)
Roma
Si è conclusa l'autopsia sul corpo di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli gravemente ferito prima della finale di Coppa Italia e morto ieri al Policlinico Gemelli di Roma dopo un'agonia di 50 giorni. "Il primo dato che emerge dall'esame peritale - ha spiegato l'avvocato Sergio Pisani, presente all'inizio dell'autopsia - è che il proiettile è passato in mezzo alle costole per poi conficcarsi nella colonna vertebrale". Il carro funebre con la bara ha lasciato l'obitorio dell'Istituto di Medicina Legale della Sapienza diretto verso Napoli. Subito dietro una macchina con uno degli zii di Ciro, uno dei suoi legali e altri parenti. Venerdì si dovrebbero tenere le esequie con il rito evangelico a Scampia, dove è allestita la camera ardente.

I familiari si erano appellati a Napolitano affinchè la salma partisse per la Campania il prima possibile. "Ringraziamo il presidente della Repubblica per il telegramma di condoglianze che ci ha inviato e ci appelliamo alla sua umanità e a quella della magistratura affinché Ciro possa tornare a casa oggi" avevano detto per bocca dello zio Enzo.

Il cordoglio di Napolitano e le affermazioni di Alfano
Giorgio Napolitano ha inviato alla madre della vittima un messaggio di "cordoglio del Presidente per le sofferenze e la morte di suo figlio". E il ministro dell'Interno Angelino Alfano in una nota ha affermato:"Profondo dolore per la morte di Ciro Esposito. La violenza è la negazione dello sport; è il contrario dell'amore per il calcio di milioni di italiani. Dobbiamo cacciare i violenti dagli stadi e ce la faremo".

Esposito avrebbe accusato De Santis
Per l'omicidio di Ciro Esposito è stato arrestato Daniele De Santis; sarebbe stato proprio il tifoso del Napoli ad accusarlo. Nei momenti di lucidità, tra un'operazione e l'altra, Esposito dal suo letto al Policlinico Gemelli avrebbe indicato nell'ex ultrà della Roma l'uomo che davanti al circolo di Tor Di Quinto fece fuoco con una pistola. Secondo quanto emerso, in quasi due mesi Esposito avrebbe a volte annuito con la testa davanti all'immagine di De Santis, in un'occasione avrebbe detto "mi ha sparato il 'chiattone'", il corpulento 'Gastone'. Ciro Esposito - riferisce l'avvocato Damiano De Rosa parlando dell'audio con la voce del ragazzo registrato dai familiari, tra il 20 e il 30 maggio - avrebbe anche confermato che all'agguato contro il pullman dei tifosi del Napoli parteciparono altre persone oltre a Daniele De Santis. 

L'ex ultrà romanista è stato trasferito a Viterbo per motivi di sicurezza
Intanto è tornata subito in primo piano l'inchiesta. Ed è rimasto l'allarme sicurezza. Nel timore di vendette De Santis, accusato di omicidio volontario dopo la morte di Esposito, è stato trasferito per motivi di sicurezza dal Policlinico Umberto I - dove era ricoverato agli arresti per le gravi ferite frutto del pestaggio dei napoletani - all'ospedale Belcolle di Viterbo.

La mamma di Ciro: "Basta con la violenza"
"Ora può accadere di tutto" con i romanisti, dice un capo tifoso del Napoli. Ma la madre di Ciro, Antonella Leardi, ha detto "nel suo nome basta con la violenza, ve lo vieto", "nessuno più deve pagare e soffrire per una cosa bella come il calcio che Ciro amava tanto". La famiglia però ha chiesto giustizia, la punizione di chi secondo gli Esposito ha sbagliato, come, a loro parere, il prefetto e il questore di Roma nella gestione della sicurezza il 3 maggio.

I familiari del tifoso del Napoli: "È morto da eroe"
I familiari intanto descrivono Ciro come un eroe. "È intervenuto da solo e in prima persona per salvare donne e bambini sul pullman del Napoli attaccato da De Santis e altri ultrà", ha detto un legale, Damiano De Rosa. "Napolitano dovrebbe dargli un encomio", ha ribadito il padre Giovanni. Nel frattempo Scampia è pieno di drappi neri. "La Napoli bella, di cui lui era un figlio", l'ha chiamata il prete anticamorra Luigi Merola, arrivato a Roma per benedire il ragazzo colpito a morte per una partita.    

I commenti alla morte di Ciro
Addolorato il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. "Non deve succedere mai più", dice l'allenatore Rafa Benitez. "La violenza nel calcio non contamini gli altri sport", afferma il presidente del Coni Giovanni Malagò. "La morte di Ciro è una notizia devastante", secondo il sindaco di Roma Ignazio Marino. Quello di Napoli Luigi De Magistris chiede di accertare eventuali responsabilità nella gestione dell'ordine pubblico prima della finale di Coppa.