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MONDO

Gerusalemme, torna l'intifada dei coltelli

Cisgiordania, neonato palestinese muore soffocato dai lacrimogeni

Uno dei candelotti di gas lanciati dai militari israeliani contro i dimostranti palestinesi è entrato nella casa del bimbo a Beit Fajar, a Sud di Betlemme

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Gli scontri di oggi tra militari israeliani e manifestanti palestinesi sono costati la vita a un bimbo palestinese di appena 8 mesi. Il neonato è morto intossicato dal fumo dei lacrimogeni lanciati durante scontri nel villaggio di Beit Fajar, a sud di Betlemme, in Cisgiordania. Lo ha riferito il ministero della Salute palestinese. Il lacrimogeno è entrato nella casa della famiglia del piccolo, il cui nome era Ramadan Thawabteh. i lacrimogeni sono stati sparati per disperdere i giovani che lanciavano pietre contro i soldati.

Intifada dei coltelli, uccisi due aggressori palestinesi
E a Gerusalemme torna l'Intifada dei coltelli. Un ventenne israeliano è stato ferito a coltellate da un palestinese di Gerusalemme est, L'aggressore è stato a sua volta ucciso dalle forze di sicurezza. Nella sparatoria è stato anche ferito un passante israeliano.

 Poco prima, altri due palestinesi hanno cercato di accoltellare agenti della polizia di confine all'incrocio di Tapuah in Cisgiordania. Gli agenti hanno aperto il fuoco ferendo gravemente i due aggressori, uno dei quali è poi deceduto.

 L'attacco a Gerusalemme segna il ritorno dell'Intifada dei coltelli nella città santa, dopo l'ultimo attacco del 17 ottobre. Altri attacchi sono avvenuti da allora in diverse località, molti dei quali a Hebron in Cisgiordania. Sono ormai più di 60 gli attacchi, in gran parte all'arma bianca, avvenuti fin dal primo ottobre. In tutto sono morti 10 israeliani e 67 palestinesi, la maggior parte dei quali autori di attacchi ma anche uccisi in scontri con le forze di sicurezza israeliane.