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MONDO

Gerusalemme, morti i due israeliani feriti ieri

Cisgiordania: 3 palestinesi uccisi in altrettanti attacchi. Scontri a Ramallah: uccisi 2 palestinesi

La polizia israeliana ha intanto aperto un'indagine su un video girato a una festa di nozze, in cui estremisti ebrei ballano, cantano e celebrano la morte del bimbo palestinese bruciato vivo in Cisgiordania nel luglio scorso

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Ieri tre israeliani accoltellati a Gerusalemme
Festività natalizie segnate dalla violenza in Israele e Cisgiordania. Due palestinesi sono rimasti uccisi nel corso di scontri con i militari israeliani, nei pressi di Qalandya (Ramallah).

La giornata si era aperta all'insegna degli attacchi nei confronti di israeliani. In mattinata un palestinese ha tentato di accoltellare due guardie di sicurezza israeliane, sempre in Cisgiordania, nella zona industriale della città di Ariel. L'uomo è stato ucciso. Uno dei due israeliani è in condizioni giudicate serie, l'altro è stato ferito in modo lieve.

In precedenza, un altro attacco si era verificato vicino ad Hebron. Un palestinese aveva cercato di accoltellare un soldato israeliano con un cacciavite. Le forze israeliane lo hanno ucciso.

Un soldato israeliano è stato inoltre ferito in modo lieve da un auto lanciata contro un gruppo di militari in Cisgiordania, a Kikar Adam, tra Gerusalemme e Ramallah. Secondo la radio militare l'assalitore è stato ucciso dalle forze di sicurezza. 

Ieri altri tre israeliani erano stati accoltellati da due palestinesi a Gerusalemme, vicino alla porta di Giaffa: due degli israeliani, fra cui il fratello dello scrittore argentino Marcelo Birmajer, erano morti, e anche i due aggressori erano stati uccisi a colpi d'arma da fuoco.

La polizia israeliana ha intanto  aperto un'indagine su un video girato a una festa di nozze, in cui estremisti ebrei ballano, cantano e celebrano la morte del bimbo palestinese bruciato vivo in Cisgiordania nel luglio scorso.

Le immagini, registrate una decina di giorni fa, mostrano il gruppo di ebrei ortodossi: alcuni danzano con pistole e coltelli, uno, con il volto coperto, ha una bomba molotov in mano, un altro pugnala la foto di Ali Dawabsheh. L'immagine poi passa di mano in mano finchè non viene distrutta. 

Il piccolo, 18 mesi appena, morì nella casa paterna incendiata da ignoti ultra" ebrei, nel villaggio di Duma, in Cisgiordania.

Il premier, Benjamin Netanyahu, ha detto che "le immagini mostrano il vero volto di un gruppo che costituisce un pericolo per la società e la sicurezza di Israele"; ed evidenziano quanto sia importante per la nostra sicurezza che lo Shin Beth sia forte" (quest'ultimo in riferimento alle recenti proteste di un'ala radicale della destra israeliana per i metodi utilizzati dal servizio segreto di sicurezza interna contro gli ebrei sospettati dell'incendio a Duma).

Tra l'altro proprio quella tragedia fu il detonatore all'origine dell'attuale ondata di violenza in Israele e nei Territori palestinesi. Il video è stato condannato non solo dal premier, ma da esponenti dell'intero panorama politico.