ECONOMIA
I dati dell'Istat
Commercio estero, export in calo a febbraio
Le esportazioni verso i Paesi extra-Ue si riducono del 2,0% rispetto a gennaio. Positivo comunque il dato su base annuale

Frenata delle esportazioni a febbraio per l’Italia. L’export verso i Paesi extra Ue si è ridotto del 2,0% rispetto a gennaio. La bilancia commerciale italiana resta comunque in attivo. Secondo l’Istat nel mese scorso si è registrato un surplus di 1,422 miliardi di euro, un dato più che doppio rispetto allo stesso mese del 2013, quando l’attivo fu di 659 milioni.
Su base mensile, le esportazioni a febbraio 2014 sono in calo rispetto al mese precedente (-2,0%) mentre le importazioni crescono (+1,7%). La flessione congiunturale delle vendite verso i paesi extra Ue interessa i beni strumentali (-4,3%), i prodotti intermedi (-1,7%) e i beni di consumo non durevoli (-1,2%). Sono in espansione le vendite di beni di consumo durevoli (+3,5%) e di energia (+2,1%). Dal lato dell'import la crescita congiunturale investe tutti i comparti, a eccezione dell'energia (-2,2%) e dei beni di consumo non durevoli (-0,9%).
Nel mese di febbraio 2014, i mercati di sbocco più dinamici sono Eda (+26,3%), Cina (+14,3%), Asean (+11,1%), Stati Uniti (+8,1%) e Mercosur (+6,9%). Le vendite verso la Svizzera sono in forte contrazione (-16,0%). La flessione degli acquisti riguarda Opec (-36,4%), Russia (-20,9%), India (-8,9%) e Turchia (-6,3%) mentre crescono gli acquisti da Eda (+19,6%), Cina (+12,1%), Mercosur (+11,1%) e Stati Uniti (+11,0%).
Su base annuale, l’istituto di statistica rileva invece un incremento dell'avanzo, da ascrivere in particolare alla riduzione del deficit energetico, passato da -4,3 miliardi nel 2013 a -3,2 miliardi nel 2014. Il surplus nell'interscambio di prodotti non energetici si riduce invece da +5,0 miliardi di euro a febbraio 2013 a +4,7 miliardi di euro a febbraio 2014.
Su base mensile, le esportazioni a febbraio 2014 sono in calo rispetto al mese precedente (-2,0%) mentre le importazioni crescono (+1,7%). La flessione congiunturale delle vendite verso i paesi extra Ue interessa i beni strumentali (-4,3%), i prodotti intermedi (-1,7%) e i beni di consumo non durevoli (-1,2%). Sono in espansione le vendite di beni di consumo durevoli (+3,5%) e di energia (+2,1%). Dal lato dell'import la crescita congiunturale investe tutti i comparti, a eccezione dell'energia (-2,2%) e dei beni di consumo non durevoli (-0,9%).
Nel mese di febbraio 2014, i mercati di sbocco più dinamici sono Eda (+26,3%), Cina (+14,3%), Asean (+11,1%), Stati Uniti (+8,1%) e Mercosur (+6,9%). Le vendite verso la Svizzera sono in forte contrazione (-16,0%). La flessione degli acquisti riguarda Opec (-36,4%), Russia (-20,9%), India (-8,9%) e Turchia (-6,3%) mentre crescono gli acquisti da Eda (+19,6%), Cina (+12,1%), Mercosur (+11,1%) e Stati Uniti (+11,0%).
Su base annuale, l’istituto di statistica rileva invece un incremento dell'avanzo, da ascrivere in particolare alla riduzione del deficit energetico, passato da -4,3 miliardi nel 2013 a -3,2 miliardi nel 2014. Il surplus nell'interscambio di prodotti non energetici si riduce invece da +5,0 miliardi di euro a febbraio 2013 a +4,7 miliardi di euro a febbraio 2014.