MONDO
A Calais prosegue sgombero
Commissione Ue: 700 milioni in 3 anni per i migranti
Resta altissima la tensione al confine tra Grecia e Macedonia, con migliaia di migranti bloccati dal "muro" alla frontiera. A Calais prosegue lo sgombero della parte sud della Giungla. La Commissione Europea si riunisce per varare un nuovo strumento per fornire assistenza umanitaria di emergenza ai migranti all'interno della Ue.

Ancora alta tensione al confine tra Grecia e Macedonia: da quando i Paesi della rotta balcanica, a catena, hanno introdotto controlli più rigidi alle frontiere, in Grecia si è creata un'emergenza umanitaria. Sono oltre 8mila secondo la Bbc - più di 10mila per la stampa ellenica - i migranti accalcati in condizioni sempre più precarie sul versante greco della frontiera con la Macedonia in attesa di poter proseguire il viaggio verso il nord dell'Europa. Malgrado la chiusura del confine migliaia di persone continuano a viaggiare in direzione di Idomeni: molti sono stati costretti ad attendere a bordo di autobus fermi alle stazioni di servizio lungo la strada da Atene. E altri continuano ad arrivare: solo oggi più di un migliaio di persone ha raggiunto il porto di Atene, il Pireo, proveniente dalle isole greche.
Tsipras: Atene e Roma insieme sui rifugiati
La crisi dei migranti deciderà se "l'Europa confermerà i suoi principi e valori fondanti, come l'umanesimo e la solidarietà, o li tradirà". La afferma il primo ministro greco Alexis Tsipras che in una intervista al Corriere della Sera, afferma: "Noi e l'Italia abbiamo una visione comune". "In una crisi di dimensioni umanitarie - spiega Tsipras - la Grecia e il popolo greco rivelano il volto umano dell'Europa. E lo fanno di fronte a un'Unione che chiude le frontiere, dove crescono la xenofobia e la retorica intollerante dell'estrema destra. La Grecia è il territorio nel quale l'Europa confermerà i suoi principi e valori fondanti, come l'umanesimo e la solidarietà, o li tradirà".
A Calais prosegue lo smantellamento della 'Giungla'
Dopo una notte passata nella calma e senza violenze prosegue lo smantellamento di parte dell'enorme campo profughi e rifugiati. "Un dispositivo di sicurezza rafforzato è stato approntato per evitare gli assalti dei migranti" ha detto una fonte della prefettura. Nella zona sud del campo sono ospitate tra 800 e 3450 persone. Negli ultimi mesi la 'Giungla' era stata la loro casa provvisoria, anche se sapevano che non era niente più che un trampolino per provare a entrare nel Regno Unito. Ma ruspe e operai dell'impresa incaricata dello sgombero dalle autorità francesi vanno eliminando a poco a poco tende e prefabbricati alle porte della città.
La Commissione Europea oggi si riunisce per varare un nuovo strumento
Per rispondere a questa crisi umanitaria l'Unione europea presenta oggi un piano di assistenza economica: secondo alcune fonti prevedrebbe lo stanziamento di 700 milioni di euro per i prossimi tre anni (cioè fino a fine 2018), 300 milioni per quest'anno. "L'Europa è sulla soglia di una largamente autoinflitta crisi umanitaria", ha dichiarato oggi l'Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr), chiedendo una migliore pianificazione e accoglienza per i profughi bloccati. Secondo i dati dell'agenzia, 131.724 profughi hanno attraversato il Mar Mediterraneo a gennaio e febbraio, di più che nella prima metà del 2015.
Mentre la cancelliera tedesca Angela Merkel segnala l'urgenza che l'Ue agisca, l'Austria - che a febbraio ha introdotto un tetto di 3.200 ingressi quotidiani - resta ferma nella sua posizione di non volere diventare una sorta di 'sala d'attesa' di migliaia di migranti in attesa di procedere verso nord. E la Croazia ha annunciato che potrebbe decidere di dispiegare le proprie forze armate per aiutare la polizia a controllare i flussi migratori.
Tsipras: Atene e Roma insieme sui rifugiati
La crisi dei migranti deciderà se "l'Europa confermerà i suoi principi e valori fondanti, come l'umanesimo e la solidarietà, o li tradirà". La afferma il primo ministro greco Alexis Tsipras che in una intervista al Corriere della Sera, afferma: "Noi e l'Italia abbiamo una visione comune". "In una crisi di dimensioni umanitarie - spiega Tsipras - la Grecia e il popolo greco rivelano il volto umano dell'Europa. E lo fanno di fronte a un'Unione che chiude le frontiere, dove crescono la xenofobia e la retorica intollerante dell'estrema destra. La Grecia è il territorio nel quale l'Europa confermerà i suoi principi e valori fondanti, come l'umanesimo e la solidarietà, o li tradirà".
A Calais prosegue lo smantellamento della 'Giungla'
Dopo una notte passata nella calma e senza violenze prosegue lo smantellamento di parte dell'enorme campo profughi e rifugiati. "Un dispositivo di sicurezza rafforzato è stato approntato per evitare gli assalti dei migranti" ha detto una fonte della prefettura. Nella zona sud del campo sono ospitate tra 800 e 3450 persone. Negli ultimi mesi la 'Giungla' era stata la loro casa provvisoria, anche se sapevano che non era niente più che un trampolino per provare a entrare nel Regno Unito. Ma ruspe e operai dell'impresa incaricata dello sgombero dalle autorità francesi vanno eliminando a poco a poco tende e prefabbricati alle porte della città.
La Commissione Europea oggi si riunisce per varare un nuovo strumento
Per rispondere a questa crisi umanitaria l'Unione europea presenta oggi un piano di assistenza economica: secondo alcune fonti prevedrebbe lo stanziamento di 700 milioni di euro per i prossimi tre anni (cioè fino a fine 2018), 300 milioni per quest'anno. "L'Europa è sulla soglia di una largamente autoinflitta crisi umanitaria", ha dichiarato oggi l'Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr), chiedendo una migliore pianificazione e accoglienza per i profughi bloccati. Secondo i dati dell'agenzia, 131.724 profughi hanno attraversato il Mar Mediterraneo a gennaio e febbraio, di più che nella prima metà del 2015.
Mentre la cancelliera tedesca Angela Merkel segnala l'urgenza che l'Ue agisca, l'Austria - che a febbraio ha introdotto un tetto di 3.200 ingressi quotidiani - resta ferma nella sua posizione di non volere diventare una sorta di 'sala d'attesa' di migliaia di migranti in attesa di procedere verso nord. E la Croazia ha annunciato che potrebbe decidere di dispiegare le proprie forze armate per aiutare la polizia a controllare i flussi migratori.