ITALIA
nove arrestati, 23 indagati e 14 imprese coinvolte
Como, frode da 170 milioni di euro sulla plastica
La maxioperazione, denominata Polimero, è scattata dopo un anno di indagini e ha permesso di ricostruire questa rete criminale che operava dal 2010

Avevano emesso fatture false per 170 milioni di euro, evaso il fisco per 62 milioni di cui 7 milioni di Iva e 650 mila euro di diritti doganali. I protagonisti di questa frode fiscale sono 32 persone - 9 arrestate e 23 solo indagate - e 14 imprese italiane e straniere (soprattutto svizzere), operanti nel settore del commercio della plastica all’ingrosso.
I reati contestati sono: reati tributari, contrabbando aggravato, falso ideologico e associazione per delinquere aggravata.
Secondo quanto accertato dalla Guardia di finanza di Como, la frode faceva capo a una holding svizzera di proprietà di un imprenditore campano - pregiudicato e latitante - fiscalmente rappresentata in Italia da un commercialista comasco, anche lui arrestato.
La maxioperazione, denominata Polimero, è scattata dopo un anno di indagini e ha permesso di ricostruire questa rete criminale che operava dal 2010.
La holding svizzera e le società controllate presentavano documentazione fittizia in dogana e immettevano così illegalmente migliaia di tonnellate di materia. Grazie a questo sistema moltissime imprese italiane, destinatarie finali della merce, hanno acquistato materie plastica a prezzi molto inferiori rispetto a quelli del mercato.
I reati contestati sono: reati tributari, contrabbando aggravato, falso ideologico e associazione per delinquere aggravata.
Secondo quanto accertato dalla Guardia di finanza di Como, la frode faceva capo a una holding svizzera di proprietà di un imprenditore campano - pregiudicato e latitante - fiscalmente rappresentata in Italia da un commercialista comasco, anche lui arrestato.
La maxioperazione, denominata Polimero, è scattata dopo un anno di indagini e ha permesso di ricostruire questa rete criminale che operava dal 2010.
La holding svizzera e le società controllate presentavano documentazione fittizia in dogana e immettevano così illegalmente migliaia di tonnellate di materia. Grazie a questo sistema moltissime imprese italiane, destinatarie finali della merce, hanno acquistato materie plastica a prezzi molto inferiori rispetto a quelli del mercato.