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POLITICA

Si vota in 75 Comuni. 2,8 milioni di elettori alle urne

Ballottaggi, affluenza in calo: alle 12 ha votato il 15,54%

Gli elettori sono chiamati a scegliere i sindaci in 75 comuni e nel III municipio di Roma Capitale: in 29 casi il centrodestra è in vantaggio, in 20 lo è il centrosinistra, i Cinque stelle concorrono in 3 città. Si vota dalle 7 alle 23

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È stata del 15,54% l'affluenza rilevata alle ore 12 in 67 dei 75 comuni chiamati alle urne per i ballottaggi per le elezioni comunali sulla base dei dati raccolti dal Viminale. Al primo turno l'affluenza era stata del 19,31%. Il dato non tiene conto dei risultati della Sicilia e del III municipio della Capitale, gestiti direttamente dalla Regione e dal Comune di Roma.

Sicilia: affluenza dell'11,45%, in calo
Negli 8 comuni siciliani dove si vota per il ballottaggio per l'elezione dei sindaci l'affluenza alle ore 12 è del 11,45% in calo del 6,18% (era stata del 17,63%). Oltre che nei capoluoghi Siracusa, Ragusa e messina, si vota anche ad Acireale e Adrano in provincia di Catania, a Piazza Armerina (Enna), Partinico (PA), Comiso (RG). A Siracusa l'affluenza è stata del 10,20% (il 10 giugno era del 17%), a Messina l'affluenza è del 12,03% (18,78%), a Ragusa è del 12,14% (17,85%). Sono chiamati alle urne 521.687 elettori.

III municipio Roma: affluenza al 6,74%, in calo
È del 6,74% l'affluenza alle 12 al ballottaggio per eleggere il presidente del III municipio di Roma. È quanto rende noto il sito del comune di Roma. Rispetto al primo turno alla stessa ora l'affluenza è in calo: a mezzogiorno del 10 giugno alle urne era andato l'8,18% degli elettori.

Oltre 2 milioni al voto. Ecco tutte le sfide
Il nuovo appuntamento con le urne riguarda oltre 2 milioni e 793 mila italiani chiamati al ballottaggio per l'elezione del sindaco in 75 comuni e nel III municipio di Roma Capitale. Si tratta di Comuni con popolazione superiore ai 15mila abitanti, quelli nei quali per essere eletti al primo turno bisognava avere ottenuto il 50 per cento più uno dei voti. Il secondo turno elettorale coinvolge ben 14 dei 20 capoluoghi di provincia in cui si era votato il 10 giugno. Si vota dalle 7 alle 23.

In 29 casi il centrodestra è in vantaggio, in 20 lo è il centrosinistra, i Cinque stelle concorrono in tre città (Ragusa, Avellino e Terni), senza contare le Liste civiche.  

Dei 20 capoluoghi di provincia alle urne il 10 giugno scorso, solo sei hanno visto eletto il sindaco. Nei restanti 14 capoluoghi il centrodestra è avanti in 9 casi mentre il centrosinistra in 4. C'è infine il caso di Imperia dove Claudio Scajola, uno della vecchia guardia di Forza Italia, ha scelto il 'civismo' per sfidare il candidato del centrodestra unito, l'architetto Luca Lanteri, suo ex delfino.  



Ecco i capoluoghi che vanno al ballottaggio: ad Ancona, unico capoluogo di regione, la sfida è tra la prima cittadina uscente Pd Valeria Mancinelli, sostenuta dal centrosinistra (48%al primo turno) e il candidato civico sostenuto dal centrodestra Stefano Tombolini (28,4%). Una sfida che ha tutto il sapore di un test politico, dopo il voto del 4 marzo, che ha visto l'avanzata travolgente di M5s in tutte le Marche e l'affermazione della Lega e in vista delle regionali del 2020. Ad Ancona, guidata da 25 anni a questa parte da Pds, Ds, Pd, Il Pd ha retto al primo turno, distanziando Tombolini, che ha tentato, sinora invano, di apparentarsi con i pentastellati e il candidato della sinistra.  

Sfida tutta interna al centrodestra a Imperia, dove l'ex ministro del governo Berlusconi Claudio Scajola (che si presenta con una lista civica) arrivato al 35,3% se la vede col suo ex delfino Luca Lanteri (cd) al 28,7%.

Spostandosi in Sicilia, a Siracusa, Paolo Reale (cd) 37,3% sfida Francesco Italia (civico) 19,4%. Italia è un candidato di area centrosinistra: la sorpresa è che avrà il sostegno di Fabio Granata candidato al primo turno con 'Diventerà bellissima', partito fondato del presidente della Regione Nello Musumeci che governa col centrodestra.

A Ragusa, Antonio Tringali (M5s) al 22,7% se la vede con Giuseppe Cassì (cd) al 20,8% al primo turno; a Messina, Dino Bramanti (Cd) al 28,2% affronta Cateno De Luca (lista civica) al 19,8%, le cui sei liste non hanno eletto alcun consigliere comunale perché non hanno raggiunto il quorum del 5%.  

In Toscana, a Massa, Alessandro Volpi (cs) al 33,9% corre contro Francesco Persiani (Cd) al 28,2%. A Pisa, Michele Conti(cd) al 33,4% sfida Andrea Serfogli (cs) al 32,3%; a Siena, il sindaco uscente Bruno Valentini (cs) al 27,4% al primo turno si è apparentato con l'ex sindaco della città Pierluigi Piccini (ex dirigente Mps e prima iscritto al Pd) alla testa di una lista civica che aveva preso il 21,4% e se la dovrà vedere con Luigi De Mossi (cd) (24,2%). 

A Sondrio, Marco Scaramellini (cd) al 46,8% sfida Nicola Giugni (cs) al 36,1%; ad Avellino, Nello Pizza (cs) al 42,9% incontrerà Vincenzo Ciampi (M5S) 20,2% col quale si sono schierate due liste civiche una riconducibile all'ex candidato Luca Cirpiano ex Pd e l'altra Dino Preziosi ex manager della società di trasporto pubblico della Regione; con il M5s anche Sabino Morano, candidato per il centrodestra che si è piazzato al terzo posto con appena il 10% dei voti. Ma il coordinatore provinciale di Forza Italia ha preso le distanze da questa decisione, considerata "a titolo personale", e ha lasciato libertà di voto agli iscritti. 

A Brindisi, Roberto Cavalera (cd) al 34,7% corre contro Riccardo Rossi 23,5% (cs); a Teramo, Giandonato Morra (cd) al34,6%, che ha incassato, tra le polemiche, l'endorsement di Giovanni Cavallari (che ha preso con la sua civica il 10,24%) se la vede con Gianguido D'Alberto (cs) 21,1%; a Terni, sfida interessante Leonardo Latini della Lega al 49,2% appoggiato da Fi e Fdi contro Thomas De Luca (M5s) al 25%; a Viterbo, Giovanni Maria Arena (cd) al 40,2 al primo turno sfida Chiara Frontini (civica) al 17,6%.