ITALIA
Le indagini della Procura di Firenze
Concorsi truccati, interrogati i professori.Tributarista Di Pietro: "Ho fatto il bene della scienza"
Per il presidente dell'Autorita' Raffaele Cantone una soluzione potrebbe essere quella di membri esterni "nelle commissioni di concorso" che potrebbero essere "un elemento in grado di garantire trasparenza e correttezza". Proposta che il ministro Fedeli ha fatto sua: "Vediamo se i paletti che metteremo con l'Anac basteranno"

Per molti era il segreto di Pulcinella. Che in molti Atenei italiani ancora vigessero le regole delle mai tramontate baronìe era noto a molti se non a tutti, sosetngono. Eppure il "sistema" svelato dall'inchiesta della Procura di Firenze fornisce un quadro ancora più inquietante sullo stato di salute dell'università e non solo.
A Firenze si interrogano i professori
Al tribunale di Firenze, tra un'udienza e un interrogatorio, l'argomento principe e' solo l'inchiesta sui concorsi truccati all'Universita'. Quasi tutti gli avvocati conoscono, e magari sono stati esaminati, da alcuni dei docenti finiti sotto inchiesta dopo le dichiarazioni di Philip Laroma Jezzi, il tributarista fiorentino che con il suo esposto ha dato il via a tutto, denunciando lo 'scambio' di favori tra i docenti di Diritto tributario di mezza Italia per far andare avanti i propri 'delfini'.
Laroma, oggi 'eroe' nei social e che il suo mentore, il professore Luigi Russo (uno degli indagati), riconosceva come uno dei piu' preparati nella materia, era stato messo da parte perche' quel posto era destinato a un altro ricercatore. A dirglielo fu proprio Russo, che oggi si difende ricordando di essere in pensione dal novembre 2010.
Il tributarista di Pietro: "Ho sempre fatto il bene della scienza"
Davanti al gip Angelo Pezzuti, per l'interrogatorio di garanzia, e' comparso il primo dei sette docenti agli arresti domiciliari (22 quelli interdetti e 59 gli indagati). E' stato l'ex docente dell'Universita' di Bologna Adriano Di Pietro, proprio quello con cui Russo, intercettato dalla Gdf, parla di Laroma. Di Pietro, difeso dagli avvocati Giovanni Flora e Luigi Stortoni che hanno chiesto la revoca della misura, ha reso una dichiarazione spontanea spiegando "di aver fatto sempre il bene della scienza" e di non aver mai fatto 'scambi'.
Eppure nelle intercettazioni alla base dell'ordinanza del gip sono molte le frasi carpite ai docenti di tributario, tra loro anche l'ex ministro Augusto Fantozzi, che sembrano "decidere a tavolino" chi deve avere una cattedra, e dove.
Oggi dal gip gli altri docenti tra quelli che sono ai domiciliari. L'inchiesta andra' avanti anche con l'analisi del tanto materiale sequestrato nel corso delle perquisizioni dai finanzieri coordinati dai pm Paolo Barlucchi e Luca Turco.
La Ministra Fedeli: "Concorsi più trasparenti"
Forse ci vorranno mesi per capire gli sviluppi, mesi che l'Universita' italiana non puo' aspettare. Anzi, la ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli, per la quale "e' inaccettabile" quanto sta emergendo, ha tenuto a ricordare che da sei mesi il suo ministero lavora "con l'Anac per inserire l'universita' in uno specifico focus del piano anticorruzione e stiamo completando questo lavoro. Entro ottobre avremo questa normativa che ovviamente mette al centro il fatto di rendere piu' trasparenti i concorsi universitari".
Cantone: "Membri esterni nelle commissioni"
Per il presidente dell'Autorita' Raffaele Cantone una soluzione potrebbe essere quella di membri esterni "nelle commissioni di concorso" che potrebbero essere "un elemento in grado di garantire trasparenza e correttezza". Proposta che il ministro Fedeli ha fatto sua: "Vediamo se i paletti che metteremo con l'Anac basteranno - ha detto - probabilmente ne serviranno altri. Vale la pena ragionare con la Conferenza dei Rettori se dobbiamo assumere anche nuovi criteri di innovazione che possiamo tradurre in nuove leggi".
"Se fai ricorso addio carriera". Le minacce a Philip Laroma Jezzi, il ricercatore eroe della rete
"Caro Philip, sei un grande!!! Le persone come te andrebbero clonate!!! Con grande ammirazione e stima". Commenti positivi, tanti, che incoronano il ricercatore universitario Philip Laroma Jezzi, o meglio il tributarista fiorentino - di mamma inglese e padre italiano - che con la sua denuncia ha avviato l'inchiesta della procura di Firenze che ha portato all'arresto di 7 professori universitari, alla sospensione per altri 22 e a 59 indagati. La rete lo loda a modo sua con post su Facebook e cinguettii su Twitter. "Ha avuto il coraggio di denunciare ciò che ormai è consuetudine accettata da tutti", come scrive un utente. Un'altra precisa: "Grazie Philip da parte dei giovani italiani preparati e bravi come te, traditi dall'Italia corrotta. Grazie per la tua rettitudine e il tuo coraggio. Non era facile. Grazie ancora".
La vicenda
"Non è che non sei idoneo... non rientri nel patto", "non sei in lista", "ritirati", "per mantenerti integra la possibilità di farlo in un secondo momento, e quindi poter ripresentarla alla tornata successiva". Sono queste le parole che turbarono profondamente Laroma, colpevole di essere 'troppo' qualificato rispetto agli altri colleghi in lizza. Jezzi, però, ha registrato quelle conversazioni telefoniche e denunciato alla Guardia di Finanza la sua esclusione da un patto illecito che riguardava accordi fra due studi tributari di Firenze, lo studio Russo e lo studio Cordeiro Guerra, per assecondare il superamento del concorso per l'abilitazione scientifica alla docenza per due propri associati nel 2013.
Al centro dell'inchiesta della procura i colloqui che il ricercatore intrattenne con il professor Pasquale Russo, già ordinario di diritto tributario alla facoltà di legge di Firenze, anche lui indagato, e Guglielmo Fransoni. Alle rimostranze di Jezzi - che fu bocciato - seguì il ricorso al Tar. Mentre nelle conversazioni il professor Russo spiegava: "Non siamo sul piano del merito, Philip, ognuno ha portato i suoi". E sui "criteri" il docente replica che si tratta di "vile commercio dei posti". "Smetti di fare l'inglese e fai l'italiano", "tu non puoi non accettare", e "che fai? fai ricorso? ... però ti giochi la carriera così...". "Anche io mi son piegato... a certi baratti per poter mandare avanti i miei allievi...", "ero ingenuo all'inizio" ma "la logica universitaria è questa... è un mondo di merda...quindi purtroppo è un do ut des". "Non è che si dice - è bravo o non è bravo - no, si fa così"...questo è mio, questo è tuo".
Anche l'ex ministro Fantozzi in una cena tra docenti di diritto tributario del giugno 2014, in un ristorante a Roma, sottolineò la necessità "di trovare persone di buona volontà", che "ricostituiscano un gruppo di garanzia che riesca a gestire la materia dei futuri concorsi". L'ex ministro definisce questo gruppo, seppur scherzosamente, "la nuova cupola". E nella stessa cena dice, sempre intercettato: "Se uno fa i concorsi così non ci sarà mai un minimo di ... ognuno va lì col coltello alla gola e dice 'o mi dai quello o...' ... quindi voi capite...".
A Firenze si interrogano i professori
Al tribunale di Firenze, tra un'udienza e un interrogatorio, l'argomento principe e' solo l'inchiesta sui concorsi truccati all'Universita'. Quasi tutti gli avvocati conoscono, e magari sono stati esaminati, da alcuni dei docenti finiti sotto inchiesta dopo le dichiarazioni di Philip Laroma Jezzi, il tributarista fiorentino che con il suo esposto ha dato il via a tutto, denunciando lo 'scambio' di favori tra i docenti di Diritto tributario di mezza Italia per far andare avanti i propri 'delfini'.
Laroma, oggi 'eroe' nei social e che il suo mentore, il professore Luigi Russo (uno degli indagati), riconosceva come uno dei piu' preparati nella materia, era stato messo da parte perche' quel posto era destinato a un altro ricercatore. A dirglielo fu proprio Russo, che oggi si difende ricordando di essere in pensione dal novembre 2010.
Il tributarista di Pietro: "Ho sempre fatto il bene della scienza"
Davanti al gip Angelo Pezzuti, per l'interrogatorio di garanzia, e' comparso il primo dei sette docenti agli arresti domiciliari (22 quelli interdetti e 59 gli indagati). E' stato l'ex docente dell'Universita' di Bologna Adriano Di Pietro, proprio quello con cui Russo, intercettato dalla Gdf, parla di Laroma. Di Pietro, difeso dagli avvocati Giovanni Flora e Luigi Stortoni che hanno chiesto la revoca della misura, ha reso una dichiarazione spontanea spiegando "di aver fatto sempre il bene della scienza" e di non aver mai fatto 'scambi'.
Eppure nelle intercettazioni alla base dell'ordinanza del gip sono molte le frasi carpite ai docenti di tributario, tra loro anche l'ex ministro Augusto Fantozzi, che sembrano "decidere a tavolino" chi deve avere una cattedra, e dove.
Oggi dal gip gli altri docenti tra quelli che sono ai domiciliari. L'inchiesta andra' avanti anche con l'analisi del tanto materiale sequestrato nel corso delle perquisizioni dai finanzieri coordinati dai pm Paolo Barlucchi e Luca Turco.
La Ministra Fedeli: "Concorsi più trasparenti"
Forse ci vorranno mesi per capire gli sviluppi, mesi che l'Universita' italiana non puo' aspettare. Anzi, la ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli, per la quale "e' inaccettabile" quanto sta emergendo, ha tenuto a ricordare che da sei mesi il suo ministero lavora "con l'Anac per inserire l'universita' in uno specifico focus del piano anticorruzione e stiamo completando questo lavoro. Entro ottobre avremo questa normativa che ovviamente mette al centro il fatto di rendere piu' trasparenti i concorsi universitari".
Cantone: "Membri esterni nelle commissioni"
Per il presidente dell'Autorita' Raffaele Cantone una soluzione potrebbe essere quella di membri esterni "nelle commissioni di concorso" che potrebbero essere "un elemento in grado di garantire trasparenza e correttezza". Proposta che il ministro Fedeli ha fatto sua: "Vediamo se i paletti che metteremo con l'Anac basteranno - ha detto - probabilmente ne serviranno altri. Vale la pena ragionare con la Conferenza dei Rettori se dobbiamo assumere anche nuovi criteri di innovazione che possiamo tradurre in nuove leggi".
"Se fai ricorso addio carriera". Le minacce a Philip Laroma Jezzi, il ricercatore eroe della rete
"Caro Philip, sei un grande!!! Le persone come te andrebbero clonate!!! Con grande ammirazione e stima". Commenti positivi, tanti, che incoronano il ricercatore universitario Philip Laroma Jezzi, o meglio il tributarista fiorentino - di mamma inglese e padre italiano - che con la sua denuncia ha avviato l'inchiesta della procura di Firenze che ha portato all'arresto di 7 professori universitari, alla sospensione per altri 22 e a 59 indagati. La rete lo loda a modo sua con post su Facebook e cinguettii su Twitter. "Ha avuto il coraggio di denunciare ciò che ormai è consuetudine accettata da tutti", come scrive un utente. Un'altra precisa: "Grazie Philip da parte dei giovani italiani preparati e bravi come te, traditi dall'Italia corrotta. Grazie per la tua rettitudine e il tuo coraggio. Non era facile. Grazie ancora".
La vicenda
"Non è che non sei idoneo... non rientri nel patto", "non sei in lista", "ritirati", "per mantenerti integra la possibilità di farlo in un secondo momento, e quindi poter ripresentarla alla tornata successiva". Sono queste le parole che turbarono profondamente Laroma, colpevole di essere 'troppo' qualificato rispetto agli altri colleghi in lizza. Jezzi, però, ha registrato quelle conversazioni telefoniche e denunciato alla Guardia di Finanza la sua esclusione da un patto illecito che riguardava accordi fra due studi tributari di Firenze, lo studio Russo e lo studio Cordeiro Guerra, per assecondare il superamento del concorso per l'abilitazione scientifica alla docenza per due propri associati nel 2013.
Al centro dell'inchiesta della procura i colloqui che il ricercatore intrattenne con il professor Pasquale Russo, già ordinario di diritto tributario alla facoltà di legge di Firenze, anche lui indagato, e Guglielmo Fransoni. Alle rimostranze di Jezzi - che fu bocciato - seguì il ricorso al Tar. Mentre nelle conversazioni il professor Russo spiegava: "Non siamo sul piano del merito, Philip, ognuno ha portato i suoi". E sui "criteri" il docente replica che si tratta di "vile commercio dei posti". "Smetti di fare l'inglese e fai l'italiano", "tu non puoi non accettare", e "che fai? fai ricorso? ... però ti giochi la carriera così...". "Anche io mi son piegato... a certi baratti per poter mandare avanti i miei allievi...", "ero ingenuo all'inizio" ma "la logica universitaria è questa... è un mondo di merda...quindi purtroppo è un do ut des". "Non è che si dice - è bravo o non è bravo - no, si fa così"...questo è mio, questo è tuo".
Anche l'ex ministro Fantozzi in una cena tra docenti di diritto tributario del giugno 2014, in un ristorante a Roma, sottolineò la necessità "di trovare persone di buona volontà", che "ricostituiscano un gruppo di garanzia che riesca a gestire la materia dei futuri concorsi". L'ex ministro definisce questo gruppo, seppur scherzosamente, "la nuova cupola". E nella stessa cena dice, sempre intercettato: "Se uno fa i concorsi così non ci sarà mai un minimo di ... ognuno va lì col coltello alla gola e dice 'o mi dai quello o...' ... quindi voi capite...".