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ECONOMIA

Da taglio gap strutturali 230 mld

Confcommercio: Nel 2016 Pil +1,6%, spinto da consumi e investimenti

La Confcommercio prevede un Pil reale a +1,6% tanto per l'anno in corso, quanto per il 2017. A dare lo slancio sono la crescita dei consumi e una dinamica sufficientemente sostenuta degli investimenti fissi lordi 

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Confcommercio stima una crescita del Pil reale per l'anno in corso e per il 2017 dell'1,6% (rispetto al +0,8% messo a segno nel 2015) sostenuta da un apprezzabile profilo di crescita dei consumi (rispettivamente +1,4% e +1,7%,) e da una dinamica sufficientemente sostenuta degli investimenti fissi lordi (+3% e +3,7%), anche in virtù di alcune misure messe a punto con la Legge di Stabilità, come nel caso del sostegno alle famiglie povere o le misure relative alla detassazione e alla decontribuzione dei nuovi assunti.

Le prospettive di breve periodo - si legge nel rapporto sulle economia territoriali presentato in occasione del Forum di Cernobbio - "restano favorevoli, grazie al perdurare di condizioni internazionali ben orientate, sebbene, rispetto a qualche mese fa, siano crescenti i rischi al ribasso di questa previsione".

Gap strutturali costano a Italia 230 mld di Pil
Un balzo del Pil di oltre il 16%, con un valore aggiunto pari a oltre 230 miliardi di euro ai prezzi attuali. Lo realizzerebbe l'Italia, secondo una simulazione contenuta nel 'Rapporto sulle economie territoriali' di Confcommercio, se riuscisse ad attuare "un aggiustamento degli eccessi e dei deficit", facendo sì che tutte le sue Regioni potessero disporre "delle migliori condizioni oggi osservate in termini di legalità, burocrazia, accessibilità e capitale umano".

Nello specifico, la simulazione individua per ognuno di questi elementi una Regione che rappresenta il miglior benchmark a livello italiano e applica i suoi parametri nel lungo termine all'intero sistema Paese. Un "esercizio di fantasia", come sottolinea lo stesso rapporto, che prende come riferimento la Valle d'Aosta per la burocrazia, il Trentino Alto Adige per la legalità, il Piemonte per l'accessibilità e la Lombardia per il capitale umano. Un secondo esercizio, definito "molto più raggiungibile in tempi brevi rispetto al primo", viene quindi effettuato simulando un aggiustamento del 5% dei parametri di accessibilità, burocrazia e legalità, accompagnato da una crescita dell'1% del capitale umano. In questo caso, si andrebbe a ottenere un 3,2% aggiuntivo di Pil, pari a 45,3 miliardi di euro ai prezzi del 2015. Per i 60 milioni di cittadini italiani, segnala l'ufficio studi di Confcommercio, questo comporterebbe un beneficio di 750 euro a testa (1.800 euro a nucleo familiare).