ECONOMIA
Crisi
Confcommercio: consumi fermi a febbraio
Nel secondo mese del 2014 si registra un calo dello 0,7% su base annua ed una variazione nulla rispetto a gennaio. Dal 2007 a oggi i consumi di beni sono diminuiti di oltre 80 miliardi di euro

Consumi "congelati" in attesa della ripresa. E' quanto emerge dall'indicatore di Confcommercio, che a febbraio registra un calo dello 0,7% su anno ed una variazione nulla rispetto a gennaio.
I dati, si legge nella nota di Confcommercio, confermano l'avvio, in atto già da alcuni mesi, di una fase di stabilizzazione che, però, in assenza di miglioramenti sul versante occupazionale e del reddito disponibile, non riesce ancora a tradursi in una ripresa in grado di far ripartire il ciclo economico.
A febbraio 2014, variazioni positive, rispetto allo stesso mese dello scorso anno, si rilevano per la spesa per le comunicazioni (+4,3%), per la mobilità (+1,4%, il secondo segno positivo nell'ultimo trimestre) e per i beni e servizi ricreativi (+0,4%).
Le riduzioni più significative si sono registrate per gli alberghi, pasti e consumazioni fuori casa (-2,1%), i beni e servizi per la casa (-1,9%).
Dal 2007 ad oggi i consumi di beni sono diminuiti di 80 oltre miliardi di euro
Resta il calo drammatico dei consumi dal 2007 ad oggi, che, escludendo gli effetti delle variazioni dei prezzi, sono scesi di oltre 80 miliardi di euro. Il mercato della mobilità, a causa di auto e carburanti, soprattutto, si è ridotto di oltre 35 miliardi. Abbigliamento e calzature hanno subito perdite per più di 13 miliardi di euro. Le perdite subite dal mercato dei beni durevoli sono state tali che, nella migliore delle ipotesi, ci vorranno dodici anni per riprendere i livelli del 2007 mentre ne serviranno ben 33 anni, cioè nel 2046, nell'ipotesi peggiore. Una ripresa della spesa alimentare all'1% richiederebbe circa 13 anni per un pieno recupero rispetto ai massimi.
I dati, si legge nella nota di Confcommercio, confermano l'avvio, in atto già da alcuni mesi, di una fase di stabilizzazione che, però, in assenza di miglioramenti sul versante occupazionale e del reddito disponibile, non riesce ancora a tradursi in una ripresa in grado di far ripartire il ciclo economico.
A febbraio 2014, variazioni positive, rispetto allo stesso mese dello scorso anno, si rilevano per la spesa per le comunicazioni (+4,3%), per la mobilità (+1,4%, il secondo segno positivo nell'ultimo trimestre) e per i beni e servizi ricreativi (+0,4%).
Le riduzioni più significative si sono registrate per gli alberghi, pasti e consumazioni fuori casa (-2,1%), i beni e servizi per la casa (-1,9%).
Dal 2007 ad oggi i consumi di beni sono diminuiti di 80 oltre miliardi di euro
Resta il calo drammatico dei consumi dal 2007 ad oggi, che, escludendo gli effetti delle variazioni dei prezzi, sono scesi di oltre 80 miliardi di euro. Il mercato della mobilità, a causa di auto e carburanti, soprattutto, si è ridotto di oltre 35 miliardi. Abbigliamento e calzature hanno subito perdite per più di 13 miliardi di euro. Le perdite subite dal mercato dei beni durevoli sono state tali che, nella migliore delle ipotesi, ci vorranno dodici anni per riprendere i livelli del 2007 mentre ne serviranno ben 33 anni, cioè nel 2046, nell'ipotesi peggiore. Una ripresa della spesa alimentare all'1% richiederebbe circa 13 anni per un pieno recupero rispetto ai massimi.