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ECONOMIA

Apertura assemblea annuale

Assemblea Confindustria, Squinzi: "Accenni di crescita, germogli cambiamento vanno protetti"

Dal palco il presidente degli industriali ha sottolineato che "i germogli del cambiamento che si vedono vanno protetti e difesi" perché "il crinale tra crescita e stagnazione è assai sottile". E al governo dice: "Non perdere la determinazione". Mattarella: "Avanti con le riforme"

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Giorgio Squinzi (ansa)
In Italia ci sono "segni di risveglio, accenni di crescita, riforme in corso, giovani che vogliono credere nel loro futuro, imprenditori impegnati a partecipare alla democrazia e allo sviluppo del nostro mondo". Ma "il crinale tra crescita e stagnazione è assai sottile". Ad affermarlo è il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. Dal palco dell'assemblea annuale dell'associazione, il presidente degli industriali ha sottolineato che per questa ragione "i germogli del cambiamento che si vedono vanno protetti e difesi, aiutati a crescere da un sistema associativo saldo nei valori e all'altezza dei tempi nella struttura tecnica". 

Anche il messaggio inviato agli industriali dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, preme sui tasti della crescita e delle riforme. Per il Capo dello Stato "tornare alla crescita richiede uno sforzo in termini di innovazione e investimenti, terreno dove l'Italia si colloca ancora al di sotto ad altri paesi industrializzati, per adeguarsi alle nuove tecnologie, valorizzare le capacità delle persone, sostenere la competizione".

Discorso sulle riforme ripreso da Squinzi che si è rivolto all'esecutivo: "Oggi non ho richieste né intendo lamentarmi con il Governo di alcunché. Chiedo semplicemente di non smarrire la determinazione perché questa è la precondizione necessaria, indispensabile, per cambiare il nostro Paese". Squinzi poi ha però ammonito: "Anche con questo Governo che pure pare più attento" al lavoro svolto dalle aziende "la manina anti-impresa ogni tanto si esercita nelle pieghe dei provvedimenti assunti nei diversi livelli istituzionali". 

Ai timori di Squinzi ha replicato il ministro dello Sviluppo, Federica Guidi: "Il governo vi ha dato tutte le risposte, adesso avete il compito - direi l'obbligo - di seminare. Ogni vostro sforzo, ogni vostra iniziativa - ha continuato il ministro - troverà nel Governo una controparte leale e presente. Ma anche una controparte sincera e concreta: non vogliamo essere un Governo che mette i bastoni tra le ruote alle imprese". 

Il presidente degli industriali si è poi rivolto ai sindacati, sollecitando Cgil, Cisl e Uil a confrontarsi sulla definizione di un nuovo modello contrattuale perché la sfide della competitività richiedono "relazioni industriali moderne e al passo con una competizione fondata sulla conoscenza, sulla formazione, la produttività e la qualità". Dal palco Squinzi ha spiegato ai sindacati che "pensando alle sfide che ci attendono, sarebbe un errore non condividere" le scelte del Governo sul mercato del lavoro e "sarebbe un danno anche peggiore subire campagne sindacali, azienda per azienda, per riconquistare con la forza ciò che secondo qualcuno è stato tolto con la legge".  

Parlando poi della situazione europea il leader degli industriali ha commentato: "La sola istituzione che agisce davvero per l'integrità e il rilancio dell'economia è la Bce guidata da Mario Draghi" anche per questo gli industriali si augurano di avere maggiori elementi di chiarezza sui "300 miliardi d'investimenti del Piano Juncker, che potrebbero dare respiro e occupazione alle economie dei singoli Paesi". Inoltre Squinzi ha rinnovato l'augurio che la crisi greca si risolva e che non si verifichi il temuto Grexit.

All'assemblea di Confindustria ha parteciparo anche il direttore generale della Rai, Luigi Gubitosi che ha sottolineato l'attenzione della concessionaria di servizio pubblico per "l'industria italiana, uno straordinario giacimento di storie al quale accingere, e spesso la nostra bandiera all'Italia all'Estero. Un ruolo che merita di essere raccontato"; e questo è il ruolo della "Rai, la più grande azienda culturale del Paese. Ruolo che - ha detto - vogliamo sviluppare sempre di più"; anche in collaborazione con Confindustria, "in parte il nostro contributo per la ripresa del Paese".