ECONOMIA
Il fatto
Confindustria: Padova-Treviso verso la fusione, sarà la seconda in Italia
Domani l'assemblea delle due associazioni

Quasi 170 mila imprese e 800 mila addetti, un valore aggiunto da 12,8 miliardi di euro ed esportazioni per 22,5 miliardi nel 2017, pari al 5% dell'export nazionale. Sono questi alcuni dei numeri che Padova e Treviso metteranno assieme domani, con l'assemblea per la fusione fra le rispettive Confindustrie locali, che creeranno di fatto la seconda territoriale d'Italia e uno dei primi poli manifatturieri in Italia, omogeneo e complementare nei settori produttivi rappresentati, con un attivo commerciale di 9,2 miliardi (59,5% del Veneto).
A solo un anno esatto dal pieno mandato conferito ai presidenti dalle rispettive basi associative, e dopo un lungo e approfondito confronto tra gli imprenditori, Unindustria Treviso e Confindustria Padova sottoporranno alle rispettive assemblee la proposta di integrazione delle due associazioni per costruire insieme un'unica associazione.
L'indagine congiunturale congiunta realizzata con Fondazione Nord Est su un campione di 500 aziende delle due province, evidenzia come si allunghi la striscia positiva dell'industria di Padova e Treviso, sia pur assestata su un ritmo più basso. Nel primo trimestre 2018 la produzione aumenta su base annua del +0,1%, dopo il solido +2,8% messo a segno nella media del 2017 (+4,2% nel quarto trimestre). Performance migliore per il metalmeccanico (+0,6%) e per le imprese tra 20 e 49 addetti (+1,9%).
La componente estera della domanda è ancora la più vivace con un +1,9%, spinto dalle vendite nei mercati extra-Ue (+2,7%), ma in rallentamento rispetto al +4,6% nel 2017. Avanza moderatamente la domanda interna (+1,5%). Ancora positiva la dinamica degli ordinativi (+2,4%). Prosegue il recupero dell'occupazione, pari al +1,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (+1,8% nel 2017). Nonostante le turbolenze politiche recenti e i nuovi rischi geopolitici, le aspettative delle imprese e la propensione ad investire restano moderatamente positive, anche se in calo rispetto alla rilevazione precedente. Il 38,9% prevede un aumento della produzione nel periodo aprile-settembre, il 38,7% ordini esteri in salita. Sul fronte occupazione prevale la stabilità (65,4%), ma il 36,8% prevede nuove assunzioni. E il 27,2% aumenterà gli investimenti. Diminuisce invece il clima di fiducia sullo stato dell'economia italiana tra sei mesi: in miglioramento per il 15,5% (23,4% nel trimestre precedente), stabile per il 64,9%.
A solo un anno esatto dal pieno mandato conferito ai presidenti dalle rispettive basi associative, e dopo un lungo e approfondito confronto tra gli imprenditori, Unindustria Treviso e Confindustria Padova sottoporranno alle rispettive assemblee la proposta di integrazione delle due associazioni per costruire insieme un'unica associazione.
L'indagine congiunturale congiunta realizzata con Fondazione Nord Est su un campione di 500 aziende delle due province, evidenzia come si allunghi la striscia positiva dell'industria di Padova e Treviso, sia pur assestata su un ritmo più basso. Nel primo trimestre 2018 la produzione aumenta su base annua del +0,1%, dopo il solido +2,8% messo a segno nella media del 2017 (+4,2% nel quarto trimestre). Performance migliore per il metalmeccanico (+0,6%) e per le imprese tra 20 e 49 addetti (+1,9%).
La componente estera della domanda è ancora la più vivace con un +1,9%, spinto dalle vendite nei mercati extra-Ue (+2,7%), ma in rallentamento rispetto al +4,6% nel 2017. Avanza moderatamente la domanda interna (+1,5%). Ancora positiva la dinamica degli ordinativi (+2,4%). Prosegue il recupero dell'occupazione, pari al +1,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (+1,8% nel 2017). Nonostante le turbolenze politiche recenti e i nuovi rischi geopolitici, le aspettative delle imprese e la propensione ad investire restano moderatamente positive, anche se in calo rispetto alla rilevazione precedente. Il 38,9% prevede un aumento della produzione nel periodo aprile-settembre, il 38,7% ordini esteri in salita. Sul fronte occupazione prevale la stabilità (65,4%), ma il 36,8% prevede nuove assunzioni. E il 27,2% aumenterà gli investimenti. Diminuisce invece il clima di fiducia sullo stato dell'economia italiana tra sei mesi: in miglioramento per il 15,5% (23,4% nel trimestre precedente), stabile per il 64,9%.