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ECONOMIA

"Urgente riassetto organismi pubblici che non erogano servizi"

Confindustria:con taglio partecipate risparmi per 12,8 miliardi

Intervento del Cemtro Studi degli induistriali sulla spesa pubblica

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Sono possibili risparmi per 12,8 miliardi di euro di spesa pubblica con il taglio dei due terzi di partecipate pubbliche che non erogano servizi.

E' quanto dichiara il Centro Studi di Confindustria, che sottolinea come sia urgente nell'ambito della revisione della spesa "il riassetto di queste partecipazioni". 

"L'utilizzo delle partecipate è divenuto una fonte di abuso sempre più diffusa, che sfrutta posizioni dominanti sul mercato e consente di eludere i vincoli di finanza pubblica, reclutamento del personale e acquisto di beni e servizi". E' quanto si legge in un report del Centro Studi di Confindustria, secondo il quale "le norme varate negli ultimi anni si sono rivelate inefficaci nel contenere questo fenomeno. La legge di stabilità 2014 ha indebolito ulteriormente i presidi di rigore imposti negli anni precedenti".

"Le amministrazioni pubbliche, centrali e locali, detengono quote in 7.712 organismi. - spiega il Csc - Con oneri per i contribuenti che nel 2012 erano di 22,7 miliardi. In testa, per costo, le istituzioni che hanno sede legale nel Lazio: 9,5
miliardi. Seguite da quelle in Lombardia (5,5), Veneto (1,1) e Piemonte (1,0). Il 63,9% di queste non produce servizi pubblici. Con oneri complessivi per 12,8 miliardi. E' urgente il riassetto di queste partecipazioni. Un passaggio necessario al duplice fine di recuperare risorse per ridurre il carico fiscale e il debito pubblico e di liberare il mercato dalla presenza spesso impropria dello Stato".