ECONOMIA
Camera, commissioni Bilancio e Finanze
Confindustria: basta contraddizioni, governo più attento alle imprese
Il dg Marcella Panucci in audizione sul decreto legge crescita: primi segnali di discontinuità

"I segnali contraddittori che il Governo ha dato nei primi mesi hanno ingenerato il clima di sfiducia che contribuisce a spiegare l'attuale stagnazione". Lo ha sottolineato il dg di Confindustria, Marcella Panucci, in audizione presso le Commissioni Bilancio e Finanze della Camera sul decreto legge crescita.
"Mentre si discuteva di crescita e sblocca cantieri, veniva approvata la legge sulla class action molto penalizzante per le imprese e il blocca-trivelle, con un approccio avversativo, se non ostile verso chi produce". Il dl potrà quindi avere un effetto positivo solo se accompagnato ad un'attenzione ai temi della crescita e delle imprese.
Il dl crescita "fa registrare un primo segnale di discontinuità, seppur di portata limitata, nelle politiche del Governo, nel senso di una maggiore attenzione alla crescita e alle istanze del mondo produttivo", ha aggiunto.
Sull'attuale congiuntura, poi "influiscono negativamente - ha osservato Panucci - la debolezza della domanda interna, per un forte ridimensionamento degli investimenti in macchinari e mezzi di trasporto. Ma anche il credito, che potrebbe tornare a essere un fattore frenante sia quest'anno che il prossimo, dopo aver sostenuto l'economia, seppur poco, lo scorso anno". Infatti, "dalla seconda metà del 2018, l'offerta di credito per le imprese ha registrato un'inversione di rotta, tornando a mostrare una restrizione", ha concluso.
"Mentre si discuteva di crescita e sblocca cantieri, veniva approvata la legge sulla class action molto penalizzante per le imprese e il blocca-trivelle, con un approccio avversativo, se non ostile verso chi produce". Il dl potrà quindi avere un effetto positivo solo se accompagnato ad un'attenzione ai temi della crescita e delle imprese.
Il dl crescita "fa registrare un primo segnale di discontinuità, seppur di portata limitata, nelle politiche del Governo, nel senso di una maggiore attenzione alla crescita e alle istanze del mondo produttivo", ha aggiunto.
Sull'attuale congiuntura, poi "influiscono negativamente - ha osservato Panucci - la debolezza della domanda interna, per un forte ridimensionamento degli investimenti in macchinari e mezzi di trasporto. Ma anche il credito, che potrebbe tornare a essere un fattore frenante sia quest'anno che il prossimo, dopo aver sostenuto l'economia, seppur poco, lo scorso anno". Infatti, "dalla seconda metà del 2018, l'offerta di credito per le imprese ha registrato un'inversione di rotta, tornando a mostrare una restrizione", ha concluso.