SALUTE
Congedi parentali & Bonus Bebè
Quali sussidi per la maternità?

Cinque mesi da distribuire attorno alla data del parto, quelli sono garantiti alla lavoratrice che mette al mondo un bambino. La trafila burocratica resta lunga, occorre una attestazione del proprio ginecologo, un modulo dell’azienda che deve essere vistato dalla ASL, ma alla fine le più fortunate, con una gravidanza regolare, riescono ad arrivare fino all’ottavo mese senza grandi problemi continuando a lavorare, e poi ne avranno 4 da passare interamente a casa, col bambino.
Ci sono poi i congedi parentali, che spettano solo ai lavoratori regolarmente assunti e non sospesi: se ne può usufruire entro i primi 3 anni di età del bambino per un periodo massimo complessivo (madre e/o padre) di 6 mesi con un importo pari al 30% della retribuzione media giornaliera. Oppure dai 3 anni e un giorno agli 8 anni di età del bambino, nel caso in cui i genitori non ne abbiano fruito nei primi 3 anni, o lo abbiano fatto solo in parte: il congedo verrà retribuito al 30% solo se il reddito individuale del genitore richiedente risulti inferiore a 2,5 volte l'importo annuo della pensione minima.
Anche i genitori adottivi o affidatari possono usufruire dell’indennità per congedo parentale al 30% della retribuzione media giornaliera: entro i 3 anni dall'ingresso in famiglia del minore, indipendentemente dalle condizioni di reddito del richiedente, per un periodo di congedo complessivo di sei mesi tra i due genitori.
La novità di quest’anno, introdotta dal Jobs Act, sono i congedi parentali ad ore: la possibilità per i genitori con figli piccoli (fino a 12 anni) di assentarsi dal lavoro anche per piccole frazioni di tempo nel corso della giornata, fino alla metà dell'orario medio giornaliero.
Nello specifico, dopo aver usufruito della maternità obbligatoria per i neonati, i genitori possono assentarsi dal lavoro per un massimo di altri 6 mesi (il limite è cumulativo per i coniugi), ricevendo il 30% della retribuzione, purché il loro figlio non abbia compiuto i 6 anni ( prima del Jobs Act il limite era a 3 anni).
Ma c’è anche la possibilità di un congedo non pagato, per un periodo massimo di 6 mesi, che può essere richiesto fino ai 12 anni di età del bambino, anche in questo caso prima del Jobs Act il limite era a 8 anni. Si può ottenere il congedo parentale ad ore con una richiesta anche via mail all'Inps
Bonus mamma e bonus bebè
Il Bonus alle mamme è un sussidio di mille euro all'anno in buoni-acquisto concesso alle donne che hanno almeno quattro figli e un reddito Isee inferiore a 8.500 euro. C’è poi il Bonus Bebé, il sussidio di 80 euro al mese riconosciuto alle famiglie che abbiano un figlio tra 2015 e il 2018, se rientrano in determinati requisiti di reddito, ovvero un reddito inferiore a 25mila euro, che si riferisce al reddito ISEE. Il bonus spetta anche per i figli di cittadini di uno stato della UE e agli extracomunitari con permesso di soggiorno. E ci sarà questo sussidio anche per chi adotti un bambino.
L'indennità spetta per i primi tre anni di vita del figlio, alla famiglia andranno 960 euro all'anno, ripartiti in 12 rate mensili di 80 euro ciascuna. Che diventeranno 160 euro al mese, raddoppiando quindi la cifra base, se il reddito Isee della famiglia è inferiore a 7mila euro annui.
Ci sono poi i congedi parentali, che spettano solo ai lavoratori regolarmente assunti e non sospesi: se ne può usufruire entro i primi 3 anni di età del bambino per un periodo massimo complessivo (madre e/o padre) di 6 mesi con un importo pari al 30% della retribuzione media giornaliera. Oppure dai 3 anni e un giorno agli 8 anni di età del bambino, nel caso in cui i genitori non ne abbiano fruito nei primi 3 anni, o lo abbiano fatto solo in parte: il congedo verrà retribuito al 30% solo se il reddito individuale del genitore richiedente risulti inferiore a 2,5 volte l'importo annuo della pensione minima.
Anche i genitori adottivi o affidatari possono usufruire dell’indennità per congedo parentale al 30% della retribuzione media giornaliera: entro i 3 anni dall'ingresso in famiglia del minore, indipendentemente dalle condizioni di reddito del richiedente, per un periodo di congedo complessivo di sei mesi tra i due genitori.
La novità di quest’anno, introdotta dal Jobs Act, sono i congedi parentali ad ore: la possibilità per i genitori con figli piccoli (fino a 12 anni) di assentarsi dal lavoro anche per piccole frazioni di tempo nel corso della giornata, fino alla metà dell'orario medio giornaliero.
Nello specifico, dopo aver usufruito della maternità obbligatoria per i neonati, i genitori possono assentarsi dal lavoro per un massimo di altri 6 mesi (il limite è cumulativo per i coniugi), ricevendo il 30% della retribuzione, purché il loro figlio non abbia compiuto i 6 anni ( prima del Jobs Act il limite era a 3 anni).
Ma c’è anche la possibilità di un congedo non pagato, per un periodo massimo di 6 mesi, che può essere richiesto fino ai 12 anni di età del bambino, anche in questo caso prima del Jobs Act il limite era a 8 anni. Si può ottenere il congedo parentale ad ore con una richiesta anche via mail all'Inps
Bonus mamma e bonus bebè
Il Bonus alle mamme è un sussidio di mille euro all'anno in buoni-acquisto concesso alle donne che hanno almeno quattro figli e un reddito Isee inferiore a 8.500 euro. C’è poi il Bonus Bebé, il sussidio di 80 euro al mese riconosciuto alle famiglie che abbiano un figlio tra 2015 e il 2018, se rientrano in determinati requisiti di reddito, ovvero un reddito inferiore a 25mila euro, che si riferisce al reddito ISEE. Il bonus spetta anche per i figli di cittadini di uno stato della UE e agli extracomunitari con permesso di soggiorno. E ci sarà questo sussidio anche per chi adotti un bambino.
L'indennità spetta per i primi tre anni di vita del figlio, alla famiglia andranno 960 euro all'anno, ripartiti in 12 rate mensili di 80 euro ciascuna. Che diventeranno 160 euro al mese, raddoppiando quindi la cifra base, se il reddito Isee della famiglia è inferiore a 7mila euro annui.