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Roma

Coni, tagli al calcio. Tavecchio: "Non vogliamo essere umiliati"

Il presidente della Figc in polemica con il numero uno del Coni Malagò sulla nuova filosofia dei contributi alla federazioni

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 "Attueremo una trattativa fino alla metà di questo mese poi il consiglio deciderà collegialmente, visto che il consiglio si è espresso in maniera critica sulla decisione del Coni". Così il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, in merito alla possibilità di entrare "in concorrenza sulle scommesse" dopo il taglio dei contributi del Coni alla federcalcio. "Uscire dal Coni? Noi vorremo stare nel Coni - spiega a margine del consiglio nazionale -. Il problema è che ci costringono ad applicare delle procedure che umiliano i rapporti". 

"Ho avuto un colloquio con il presidente Malagò - aggiunge Tavecchio - e avendomi rassicurato che ci sarà una rivisitazione delle ipotesi di accreditamento, io credo che non serve aizzare di più i toni ma portare avanti un discorso di confronto". Il taglio però toccherà soprattutto il settore arbitrale tra i dilettanti. "Noi diamo agli arbitri 0,21 euro per chilometro cosa gli diamo di meno? Non li paghiamo?", si domanda Tavecchio. Il calcio pensa quindi di trattare direttamente il contributo al governo. "I fondi arrivano dal governo che ottiene i fondi attraverso le scommesse e le tasse che applicano anche le società sportive - spiega il n.1 Figc -. Il miglior contribuente è il calcio, altre situazioni non sono paragonabili a noi. È perequato un rapporto di 72% per le medaglie olimpiche e 18% al territorio, all'agonismo e al sociale?". 

"Petrucci dice che dobbiamo fare un bagno di umiltà? Non ne abbiamo bisogno, noi siamo uno sport popolare. Davanti a 20 o 40 squadre di élite noi abbiamo 76mila squadre che intrattengono tutte le domeniche il tempo libero degli italiani" continua il presidente della Figc rispondendo al presidente della Fip, Gianni Petrucci. Il numero uno del calcio italiano parla anche del peso delle vittorie olimpiche nei nuovi criteri di assegnazione dei contributi del Coni alle federazioni. "I risultati della Nazionale hanno inciso negativamente? Ci dimentichiamo che poco tempo fa abbiamo vinto un mondiale - rivendica Tavecchio a margine del consiglio del Coni -, siamo arrivati secondi agli europei. La nostra Under 21 sta andando alle olimpiadi, la femminile si sta qualificando. Cosa dobbiamo fare?".  

La trattativa comunque va avanti. "Sto chiedendo una cosa grande: di rivalutare la contribuzione, altrimenti, se non fosse possibile, di darci il tempo ragionevole per poterla applicare. Noi metteremo a disposizione tutte le nostre risorse perché non vogliamo sentirci uno tra 75" è la richiesta di Tavecchio  al n.1 del Coni Giovanni Malagò.  "Oggi ci sentiamo un po' soli controtutti", ha detto Tavecchio aggiungendo di trovarsi in una posizione "assai scomoda per chi fa il suo esordio nel Consiglio Coni". "Oggi sono tutti contro il calcio - le sue parole - Voi potete anche avere ragione ma dateci tempo di programmare. Invece i miei colleghi (in Figc) hanno l'impressione di essere soli contro tutti. E' vero - ha aggiunto il n.1 della Figc rispondendo indirettamente a Malagò che aveva sottolineato come la nuova procedura non è venuta fuori dall'oggi al domani - che c'è stato un iter che ha portato la commissione ad individuare i criteri dei tagli, ma poi è stata la politica a scegliere".

Le decisioni del Coni
La nuova 'filosofia' che sta a monte del new deal contributivo annunciata da Giovanni Malagò ai membri del Consiglio nazionale, riuniti a Roma, sta nel fatto che i contributi del Coni alla singole federazioni poggeranno d'ora in avanti "su un criterio di produttività, di risultati ottenuti". Per quanto riguarda i tagli alla Figc Malagò ha precisato: ""Non si può dire che sia un provvedimento uscito fuori dall'oggi al domani. Si sapeva perfettamente che usciti dalla dinamica del 18% di percentuale fissa, qualunque parametro, anche quello più a favore, non avrebbe mai potuto garantire i 62 milioni di euro su 129 milioni di euro a disposizione del Coni. Quasi il 50% dell'intero ammontare che il governo mette a disposizione del Coni. Sicuramente a fine anno ci saranno delle differenziazioni rispetto ai parametri di partenza, su questo principio la Figc rispetto ad oggi, 62 milioni di euro, avrà 25 milioni di euro in meno".