ITALIA
Preferenze 'comprate' con cifre irrisorie
Consigliere comunale di Napoli ai domiciliari per voto di scambio
Gennario Castiello e altre tre persone sarebbero accusati di aver messo a disposizione somme di denaro per le persone disposte a votarlo. Al vaglio degli inquirenti numerose intercettazioni telefoniche e ambientali

Il consigliere comunale di Napoli, Gennaro Castiello, del Popolo delle Libertà, e il consigliere municipale, Mario Maggio, sono tra i destinatari delle ordinanze agli arresti domiciliari eseguite dai carabinieri nell'ambito dell'inchiesta sul voto di scambio nel 2013.
Castiello è stato candidato alla Camera dei Deputati nella lista del Mir di Samorì anche non se fu eletto e avrebbe in quella veste compiuto il reato del quale è accusato. Oltre a Castiello e Maggio, le altre due persone che si trovano agli arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta sul voto di scambio sono Domenico De Santis e Ciro Manna.
Dalle indagini è emerso che Castiello, metteva a disposizione degli altri tre indagati somme di denaro affinché fossero distribuite tra le persone disposte a votarlo. Agli atti dell'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Alfonso D'Avino e dal sostituto Giancarlo Novelli, ci sono in particolare intercettazioni telefoniche e ambientali.
Tra queste quella di Marra del 20 febbraio 2013 in cui avrebbe affermato: "Gennaro Castiello ha dato un mazzo di soldi a quello che abbiamo salutato, a quello che stavamo salutando nelle scale". Anche Mario Maggio, nelle sue conversazioni, avrebbe fatto riferimento al pagamento degli elettori: "A parecchi di loro li ha pagati e già questo è un buon segno". Le cifre comunque sarebbero state irrisorie: anche meno di 50 euro.
"Giova rimarcare - scrive nell'ordinanza il gip Tommaso Miranda - come tutti i soggetti
contattati per la ricerca dei voti operino nei quartieri più degradati della città, connotati da elevata povertà, ove la ricerca del consenso dietro corresponsione di denaro è evidentemente più agevole".
Castiello è stato candidato alla Camera dei Deputati nella lista del Mir di Samorì anche non se fu eletto e avrebbe in quella veste compiuto il reato del quale è accusato. Oltre a Castiello e Maggio, le altre due persone che si trovano agli arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta sul voto di scambio sono Domenico De Santis e Ciro Manna.
Dalle indagini è emerso che Castiello, metteva a disposizione degli altri tre indagati somme di denaro affinché fossero distribuite tra le persone disposte a votarlo. Agli atti dell'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Alfonso D'Avino e dal sostituto Giancarlo Novelli, ci sono in particolare intercettazioni telefoniche e ambientali.
Tra queste quella di Marra del 20 febbraio 2013 in cui avrebbe affermato: "Gennaro Castiello ha dato un mazzo di soldi a quello che abbiamo salutato, a quello che stavamo salutando nelle scale". Anche Mario Maggio, nelle sue conversazioni, avrebbe fatto riferimento al pagamento degli elettori: "A parecchi di loro li ha pagati e già questo è un buon segno". Le cifre comunque sarebbero state irrisorie: anche meno di 50 euro.
"Giova rimarcare - scrive nell'ordinanza il gip Tommaso Miranda - come tutti i soggetti
contattati per la ricerca dei voti operino nei quartieri più degradati della città, connotati da elevata povertà, ove la ricerca del consenso dietro corresponsione di denaro è evidentemente più agevole".