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ITALIA

"Non concentrare l'innovazione in poche mani"

Conte: "Costruire sistema Paese in cui la tecnologia sia un bene per tutti e non per pochi"

"Stiamo vivendo una quarta rivoluzione che ha un impatto sull'economia e sulla società ancora più profondo di quello della rivoluzione industriale"

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"È davvero un piacere confrontarmi con un Forum di innovatori che contribuiscono a cambiare il Paese" . Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte al Fed di Milano aggiungendo che "grazie al vostro impegno l'Italia può guardare con fiducia al futuro". Secondo Conte "stiamo vivendo una quarta rivoluzione che ha un impatto sull'economia e sulla società ancora più profondo di quello della rivoluzione industriale".

Il presidente del Consiglio ha poi proseguito: "Paesi che hanno una produzione altamente automatizzata come la Corea del Sud, il Giappone e la Germania dimostrano che è possibile costruire un sistema Paese in cui la tecnologia sia un bene per tutti e non per pochi. Sono Paesi con un tasso di disoccupazione che non supera il 4%".

"Evitare che innovazione sia distruttiva per posti lavoro"
Sul'impatto nel mondo del lavoro ha aggiunto: "Non è vero che l'innovazione tecnologica distrugge posti di lavoro" e ha richiamato le istituzioni a "fare in modo che quella che sembra una potenziale distruzione si trasformi in un'opportunità solo così è possibile distribuire i benefici delle nuove  tecnologie in maniera equa senza sacrificare le chances per  gli ultimi e le prospettive di occupazione".

"Non concentrare l'innovazione in poche mani"
"Compito della politica è che l'innovazione tecnologica non concentri la ricchezza in mano di pochi soggetti", ha sottolineato il premier. "C'è il rischio - ha indicato - di un crescere delle disuguaglianze nelle democrazie liberali, disuguaglianze che possono creare tensioni e costituiscono un fattore di inefficienza anche in termini economici per la loro influenza sui consumi. Ecco perché - ha sottolineato Conte - abbiamo tenuto molto ad agganciare il reddito di cittadinanza ad una prospettiva di formazione e di formazione".