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MONDO

Centri Ue nei paesi di origine e transito

Conte e Macron: voltare pagina su immigrazione

Macron e Conte in conferenza stampa chiedono all'Europa un maggior intervento e nuove risposte per affrontare la grave crisi migratoria. La proposta di centri di accoglienza in Libia e Stati sahariani. E una riforma radicale del regolamento i Dublino. In autunno a Roma un altro vertice italo-francese

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Migrazioni e zona euro. "Su questi due temi in questi anni l'Europa è mancata in efficacia e solidarietà": così il presidente francese Emmanuel Macron, durante la conferenza stampa all'Eliseo, dopo il colloquio con il premier italiano Giuseppe Conte.   "Servono riforme per affrontare le sfide"., dice Macron.  E su questo punto le posizioni dei due paesi convergono. Poi ci sono i distinguo. A cominciare dai numeri relativi alle migrazioni, fino alla responsabilità dei soccorsi in base alle zone di sbarco e al diritto internazionale.

La situazione francese
"Il nostro Paese non è un paese di primo arrivo, come l'Italia, ma un paese dove donne e uomini migranti chiedono di arrivare. E quindi anche la Francia, come l'Italia, deve gestire questa grave crisi migratoria - ha precisato il presidente francese, ricordando i grandi numeri di migranti richiedenti asilo che ha la Francia - Sui numeri, il premier ha aggiunto: "L'Italia ha avuto un massiccio afflusso di migranti nel 2015 e nel 2016. Nel 2018 c'e' stata una riduzione del 77% degli arrivi". La Francia non trae profitto da questa situazione - ha detto Macron. Se l'Italia nei 4 primi mesi del 2018 ha avuto 18.000 domande d'asilo, la Francia ne ha avute 26.000". Perciò serve un approccio cooperativo e l'adozione di misure europee. Le risposte dell'Europa finora sono state inadegute. perciò abbiamo deciso di raffiorzare lavoro di partneriato con altri stati membri".  

Detto questo, il presidente francese, d'accordo nel sostenere un approccio cooperativo in Europa, non usa giri di parole nell'attribuire responsabilità. "Quando una nave arriva nelle vostre acque ve ne dovete fare carico. La Francia rispetterà sempre il diritto internazionale. La difficoltà dell'Italia non può risolversi bypassando il diritto internazionale ma con un approccio cooperativo Ue".

Le richieste dell'Italia
Per quel che riguarda l'Italia, Conte ha ribadito l'intenzione di "voltare pagina, cambiare strategie, rafforzare la protezione della vita umana, salvaguardando i diritti fondamentali". E poi ha ribadito: "Il regolamento di Dublino deve cambiare", ricordando che "l'Italia è fortemente contraria all'ipotesi di riforma in discussione e sta preparando una propria proposta da convivedere con altri partner europei".

La riforma del regolamento di Dublino
"Proponiamo un radicale cambio di paradigma: bisogna rafforzare a livello europeo i rapporti con paesi di origine, per prevenire i viaggi della morte, dobbiamo creare centri di protezione già nei paesi di orgine e transito, avviare procedimenti di identificazione". E soprattutto quello che propone l'Italia è un cambio radicale nel "concetto di stato di ingresso" che "va cambiato, chi mette piede in Italia - ha detto Conte - mette piede in Europa, nessuno può pensare di lavarsi le mani rispetto ai problema dell'immigrazione.

E quindi l'ipotesi su cui lavorare, per il governo italiano, è "l'istituzione di hotspot nei Paesi africani d'origine - non solo la Libia ma anche quelli sahariani, come il Niger - per chiudere la rotta verso il Mediterraneo tutelando, al tempo stesso, le vite dei migranti". La proposta, è pensata per un'attuazione nel breve periodo in vista di una riforma che l'Italia vuole radicale, del regolamento di Dublino. Conte ha poi annunciato un vertice italo-francese in autunno a Roma.

Asse Germania - Italia - Austria?
Alla proposta gradita al ministro dell'Interno Matteo Salvini di un asse con i suoi colleghi austriaci e tedeschi, Macron ha ironizzato e replicato secco: "Questa formula nella storia non ha mai portato fortuna. Ad ogni modo ci sono le Costituzioni e ci sono i capi di Governo di Italia, Germania e Austria che prendono le decisioni. Questo dicono le nostre Costituzioni". Mentre il presidente del Consiglio Conte ha replicato: "Io vorrei un asse dei volenterosi che abbracci l'intero arco europeo, quello a cui aspiriamo".

La vicenda Aquarius
"Ci sono stati dei giorni un po' turbolenti per la storia dell'Aquarius,  è stato un momento di particolare tensione per l'Italia, nostro primo obiettivo è stato mettere in sicurezza la nave e le persone sulla nave. Abbiamo offerto subito il nostro supporto logistico, e abbiamo gestito un momento di difficoltà con la massima determinazione. Con Macron c'è una perfetta intesa, c'è stata una telefonata in cui ci siamo perfettamente chiariti".