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POLITICA

Intervista a La Repubblica

Conte: il Governo non cadrà, il voto è sulla riforma del Mes, non sul suo utilizzo

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Giuseppe Conte (ANSA/CHIGI PALACE PRESS OFFICE/FILIPPO ATTILI)
Il Governo non cadrà: il voto in Parlamento della prossima settimana sul Mes è sulla sua riforma, non il suo utilizzo. Lo dice il premier, Giuseppe Conte, intervistato oggi da 'Repubblica'. "Il voto non sarà sull’attivazione del Mes ma su alcune sue modifiche che, grazie anche al contributo dell’Italia, sono servite a migliorare un meccanismo già esistente dal 2012", ha detto Conte, intervistato da Maurizio Molinari.

"Guido un governo europeista, saremo protagonisti della riforma del Mes e del Recovery Fund assieme a Berlino e Parigi".

"Siamo in guerra con il virus ma ora inizia la ricostruzione nel segno dell’Europa e sarà il mio governo a guidarla perché non cadrò sul Mes". Il premier non teme il voto del 9 dicembre in Parlamento sulla riforma del Mes "perché il M5S sta completando la svolta pro-Ue". E a chi nella maggioranza ipotizza rimpasti, Conte fa sapere: "Dovete uscire allo scoperto e chiedere cosa volete"

"Lunedì ci ritroveremo con i ministri per approvare il budget del Recovery Fund con tutti gli appostamenti. Dopo le 6 linee guida già condivise con il Parlamento, approfondiremo anche la sessantina di progetti che hanno superato il vaglio preliminare e che sono ormai in dirittura finale. Li raggrupperemo in 17 clusters".

Dei progetti, spiega Conte, "alcuni saranno centralizzati, altri avranno una dimensione capillare sul territorio, come ad esempio quello volto a migliorare l’offerta di asili nido: c’è un progetto per 2 miliardi al fine di potenziare le strutture offrendo servizi per 750mila bambini".

"Poi abbiamo un vasto programma di efficientamento energetico, cablaggio e messa in sicurezza degli edifici pubblici, a partire da scuole e ospedali, cui sarà dedicato quasi il 10% delle risorse del Piano - dice il Conte -. Per rendere l’Italia più connessa al sistema dei trasporti europeo, sono previsti interventi per la logistica, la movimentazione merci e l’elettrificazione dei principali porti, a partire da Genova e Trieste".

"Sul fronte della ricerca e dell’innovazione abbiamo in cantiere la creazione di poli per la ricerca di base, applicata e il trasferimento tecnologico in settori come agritech, intelligenza artificiale, fintech, biomedicina e altri", afferma.

"Lunedì approveremo anche la struttura di governance del Recovery Fund con coordinamento presso la Presidenza del Consiglio, per ovvie ragioni di equilibri, ma quello che conta davvero è che sia garantita la piena efficienza. Vi sarà, come anche ci chiede la Ue, un comitato ristretto deputato a vigilare con costanza tutta la fase attuativa".

"Ne faremo parte io, il ministro dell’Economia e il ministro dello Sviluppo Economico, con la responsabilità di riferire periodicamente al Ciae e al Parlamento - spiega Conte -. La supervisione tecnica dell’attuazione sarà affidata a una struttura composta da sei manager, assistiti da uno staff dotato delle necessarie competenze professionali. In casi eccezionali i sei manager potranno essere chiamati a intervenire con poteri sostitutivi per evitare ritardi e perdite di risorse".Lunedì non verranno fatti i nomi dei 6 manager. "Verranno dopo", sottolinea il premier.