Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Conte-incontra-Confindustria-Il-Recovery-Plan-un-piano-del-sistema-Italia-11fc20ee-671e-4bad-a5d6-3efc228291a9.html | rainews/live/ | true
ECONOMIA

Conte a Confindustria: "Il Recovery Plan è un piano del sistema-Italia"

L'associazione degli industriali: "Il Piano nazionale di ripresa e resilienza deve avere una stima chiara degli obiettivi sull'occupazione". "Recovery non conforme a linee guida Ue". "Il governo stimi gli effetti sul pil"

Condividi
Oggi si è tenuto l'incontro tra governo e Confindustria sul Recovery Plan, durato circa un'ora e mezza. Presieduto dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, con il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, collegato in videconferenza. Poi  il confronto con le altre confederazioni delle imprese: Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna, Confartigianato e Confapi. 

Il Recovery plan "non è un piano del governo ma del sistema-Italia, quindi deve essere ampiamente condiviso e costituire le basi per ricostruire e trasformare il Paese garantendo una robusta ripresa, una più efficace resilienza e la realizzazione delle riforme che valgano a superare le carenze strutturali del Paese e a migliorarne la competitività", ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante l'incontro a palazzo Chigi con i rappresentanti di Confindustria.

Secondo quanto riferiscono fonti di palazzo Chigi, Conte ha aggiunto che "l'obiettivo è offrire una pronta ripresa al Paese, dopo questi mesi di sofferenza e recessione economica. Stiamo creando le premesse per ripartire più forti di prima".

"Dobbiamo affrontare questa sfida, tra le più importanti dal secondo dopoguerra, con spirito di intrapresa comune", ha aggiunto. Coinvolgere le parti sociali nella governance, attuare le riforme strutturali, comprenderne gli effettivi impatti sul Pil e sull'occupazione, attuare politiche attive del lavoro, risolvere il problema delle misure attuative per le opere infrastrutturali. Sono le principali osservazioni fatte da Confindustria al governo, nell'incontro sul Recovery Plan.

Confindustria: occorre stima chiara degli obiettivi sull'occupazione
"Confindustria, prima ancora di entrare nel merito del Piano nazionale di ripresa e resilienza, in questo primo incontro con il Governo - si legge in una nota - ha posto quattro questioni prioritarie inerenti il metodo. A ispirarle è esclusivamente l'interesse nazionale affinché il Pnrr, un'occasione storica e irripetibile per il Paese, raggiunga la massima efficacia".

Secondo Confindustria, la governance "necessaria per una puntuale ed efficiente realizzazione del Piano, ad oggi non ancora delineata" dovrebbe prevedere "modalità di confronto strutturato e continuativo con le parti sociali e un loro coinvolgimento lungo tutto il processo di esecuzione dei progetti".

"Confindustria - sottolinea- ha manifestato la piena disponibilità a continuare su questa metodologia di confronto al fine di rendere efficace e credibile il Pnrr nell'interesse del Paese".

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza deve avere una stima chiara degli obiettivi sull'occupazione o "in assenza di un quadro generale di priorità, compatibilità e obiettivi, ogni valutazione rischia di ridursi ad una mera somma di richieste, in nome dei diversi interessi economici e sociali", afferma Confindustria, in una nota diramata dopo l'incontro con il governo sul Recovery Plan.

"Senza una stima chiara degli obiettivi sull'aumento dei tassi di occupazione - a partire da giovani e donne sulla diminuzione dei Neet, sull'aumento dei laureati, sulla diminuzione dei gap territoriali e di genere - non è possibile - sostiene Confindustria - esprimere un parere sull'allocazione complessiva di risorse destinate agli obiettivi di sostenibilità sociale e di crescita della produttività".

"Recovery non conforme a linee guida Ue"
Il Recovery plan rappresenta "un'occasione storica e irripetibile per il Paese" ma, allo stato attuale, non è conforme "con le linee guida indicate dalla Ue".

E' quanto sottolineato da Confindustria al termine dell'incontro con il premier Giuseppe Conte. L'associazione degli industriali ha indicato quattro priorità al Governo, ha chiesto di affinare il piano indicando gli effettivi impatti sul Pil e di coinvolgere le parti sociali nella governance. Prima ancora di entrare nel merito del Pnrr, in questo primo incontro con il Governo, l'associazione guidata da Carlo Bonomi ha posto "quattro questioni prioritarie inerenti il metodo".

A ispirarle "è esclusivamente l'interesse nazionale affinché il Pnrr, un'occasione storica e irripetibile per il Paese, raggiunga la massima efficacia".

La prima osservazione riguarda "la mancata conformità con le linee guida indicate dalla Ue e aggiornate venerdì scorso a seguito della consultazione tra Commissione, Governi e Parlamento Europeo. Le linee guida prescrivono infatti, in maniera puntuale, che ogni riforma strutturale e linea di intervento delle 6 missioni strutturali venga declinata secondo una stima precisa degli obiettivi quantitativi che si intende ottenere rispetto alle risorse impegnate. Questo perché la Commissione stessa possa verificarne l'attuazione, sia nell'arco della durata del Piano che negli step intermedi, scongiurando così il rischio di revoca dei fondi o, peggio ancora, la restituzione". Le riforme strutturali, infatti, "devono essere quelle indicate da anni nelle raccomandazioni periodiche all'Italia, quindi prima di tutto quelle del mercato del lavoro, della P.A. e della giustizia e ogni intervento va progettato seguendo questa metodologia".

Inoltre, la linea d'azione, secondo Confindustria, "deve essere plausibile, alla luce dei risultati ottenuti dall'Italia negli anni precedenti con interventi nello stesso settore, e congruo rispetto ai principali effetti di sostenibilità sociale, ambientale e al quadro generale di finanza pubblica. Poiché, allo stato attuale, nel Pnrr trasmesso al Parlamento non abbiamo riscontrato questa corrispondenza, Confindustria ha chiesto al Governo di procedere ad un affinamento del Piano per comprenderne gli effettivi impatti sul Pil". 

"Il governo stimi gli effetti sul Pil"
Confindustria, ponendo al governo come priorità diverse questioni di metodo per il confronto sul piano di ripresa e resilienza, sottolinea "la mancata conformità con le linee guida indicate dalla Ue". Così via dell'Astronomia che, considerando tra l'altro che "la linea di azione deve essere plausibile alla luce dei risultati ottenuti dall'italia
negli anni precedenti con interventi nello stesso settore, e congruo rispetto ai principali effetti di sostenibilità sociale, ambientale e al quadro generale di finanza pubblica", ha "chiesto al governo di procedere ad un affinamento del piano per
comprenderne gli effettivi impatti sul pil". 

"Non indicata linea su ammortizzatori"
Nel Piano nazionale ripresa e resilienza non e' chiaro che tipo di riforma degli ammortizzatori sociali intende fare il governo e per le politiche attive la proposta e' troppo centrata sui Centri pubblici per l'impiego. E' l'osservazione avanzata da Confindustria, in una nota diramata al termine dell'incontro con il governo sul Recovery plan."Lo scorso luglio Confindustria ha trasmesso al Governo una proposta dettagliata che coniuga, in un unico obiettivo, la riforma degli ammortizzatori sociali e quella delle politiche attive del lavoro, aprendo al coinvolgimento delle Agenzie private. L'obiettivo della proposta - spiega Confindustria - è la valorizzazione del capitale umano e l'aumento dell'occupabilità, attraverso il potenziamento dell'assegno di ricollocazione e il contratto di espansione".

"La scelta che riscontriamo nel Piano invece - osserva l'associazione guidata da Carlo Bonomi- non solo sembra essere quella di basarsi ancora essenzialmente sui Centri Pubblici per l'Impiego, ma, soprattutto, non viene indicata la direzione che il Governo intende intraprendere sulla riforma degli ammortizzatori sociali".  

Patuanelli a Bonomi: in piano dettagliati tutti gli step
"All'interno del Piano nazionale ripresa e resilienza sono dettagliati tutti gli step, l'intensità, le annualità e la messa a terra degli investimenti". Lo ha assicurato, secondo quanto si apprende, il ministro dello Sviliuppo economico Stefano Patuanelli, al presidente di Confindustria Carlo Bonomi, nel corso dell'incontro sul Recovery. "L'execution - avrebbe aggiunto il ministro - sara' fondamentale, dobbiamo esserne ossessionati. Per questo  importante costruire una cabina di regia in grado di far marciare i progetti il più speditamente possibile, senza intoppi burocratici".