MONDO
Il premier Conte a Parigi
Conte incontra Macron e sui migranti propone hotspot nei paesi di origine
Dopo la vicenda della chiusura dei porti italiani all'Aquarius, il premier Conte arriva dal collega francese forte del mandato del governo giallo-verde per chiedere - questo è l'obiettivo - una maggiore "collaborazione e solidarietà a livello europeo". La proposta: centri di accoglienza in Libia e Stati sahariani

Affrontare convergenze su temi e punti di vista su migrazioni e zona euro. Su questi due temi in questi anni l'Europa è mancata in efficacia e solidarietà, così il presidente francese Macron.
L'istituzione di hotspot nei Paesi africani d'origine - non solo la Libia ma anche quelli sahariani, come il Niger - per chiudere la rotta verso il Mediterraneo tutelando, al tempo stesso, le vite dei migranti. Con questa proposta il premier Giuseppe Conte, a quanto si apprende da fonti del governo, giunge all'Eliseo per il pranzo con il presidente Emmanuel Macron. La proposta, spiegano le stesse fonti, è pensata per un'attuazione nel breve periodo in vista di una riforma che l'Italia vuole radicale, del regolamento di Dublino.
E sulla proposta ci sarebbe convergenza, tra Italia e Francia.
Il colloquio all'Eliseo
Dopo le tensioni dei giorni scorsi, c'è grande attesa per l'incontro tra Conte e Macron. Sul tavolo, soprattutto, il tema caldo dei migranti. Dopo la vicenda della chiusura dei porti italiani all'Aquarius, Conte arriva forte del mandato del governo giallo-verde per chiedere - questo è l'obiettivo - una maggiore "collaborazione e solidarietà a livello europeo" perché la parola d'ordine è ancora la stessa: l'Europa non può lasciare sola il nostro paese. In quest'ottica, tornerà a insistere sulla richiesta di modifica dei regolamenti di Dublino.
Ma il faccia a faccia tra i due potrebbe non essere facile considerando le 'asprezze' dei giorni che hanno preceduto il vertice e che hanno rischiato di farlo saltare fino all'ultimo. Le parole durissime arrivate dall'Eliseo - "Italia cinica" e comportamento "vomitevole" per la decisione di chiudere i porti alla nave Aquarius con 629 migranti a bordo - riecheggiano ancora e potrebbero incidere nella relazione tra i due.
Macron, in realtà va ricordato, fu il primo dei partner europei a chiamare il 26 maggio scorso Conte al suo primo incarico (al quale poi rinunciò a causa dello stop del Quirinale sul nome di Paolo Savona al ministero dell'economia); poi Conte e Macron si sono visti al G7 in Canada. E ieri, quando il presidente del Consiglio ha definito il "caso chiuso" dopo l'incidente diplomatico e la telefonata di disgelo del presidente francese, ha detto sicuro: "Con Macron parliamo di tutto, come abbiamo fatto già al G7 del Canada".
Sul tavolo, oltre al nodo della gestione dei flussi migratori e al regolamento di Dublino, ci saranno anche gli altri punti del prossimo Consiglio europeo di Bruxelles fissato per il 28 e 29 giugno. In primis, la riforma della governance dell'Eurozona.
Dalle 14.45, conferenza stampa congiunta.
L'istituzione di hotspot nei Paesi africani d'origine - non solo la Libia ma anche quelli sahariani, come il Niger - per chiudere la rotta verso il Mediterraneo tutelando, al tempo stesso, le vite dei migranti. Con questa proposta il premier Giuseppe Conte, a quanto si apprende da fonti del governo, giunge all'Eliseo per il pranzo con il presidente Emmanuel Macron. La proposta, spiegano le stesse fonti, è pensata per un'attuazione nel breve periodo in vista di una riforma che l'Italia vuole radicale, del regolamento di Dublino.
E sulla proposta ci sarebbe convergenza, tra Italia e Francia.
Il colloquio all'Eliseo
Dopo le tensioni dei giorni scorsi, c'è grande attesa per l'incontro tra Conte e Macron. Sul tavolo, soprattutto, il tema caldo dei migranti. Dopo la vicenda della chiusura dei porti italiani all'Aquarius, Conte arriva forte del mandato del governo giallo-verde per chiedere - questo è l'obiettivo - una maggiore "collaborazione e solidarietà a livello europeo" perché la parola d'ordine è ancora la stessa: l'Europa non può lasciare sola il nostro paese. In quest'ottica, tornerà a insistere sulla richiesta di modifica dei regolamenti di Dublino.
Ma il faccia a faccia tra i due potrebbe non essere facile considerando le 'asprezze' dei giorni che hanno preceduto il vertice e che hanno rischiato di farlo saltare fino all'ultimo. Le parole durissime arrivate dall'Eliseo - "Italia cinica" e comportamento "vomitevole" per la decisione di chiudere i porti alla nave Aquarius con 629 migranti a bordo - riecheggiano ancora e potrebbero incidere nella relazione tra i due.
Macron, in realtà va ricordato, fu il primo dei partner europei a chiamare il 26 maggio scorso Conte al suo primo incarico (al quale poi rinunciò a causa dello stop del Quirinale sul nome di Paolo Savona al ministero dell'economia); poi Conte e Macron si sono visti al G7 in Canada. E ieri, quando il presidente del Consiglio ha definito il "caso chiuso" dopo l'incidente diplomatico e la telefonata di disgelo del presidente francese, ha detto sicuro: "Con Macron parliamo di tutto, come abbiamo fatto già al G7 del Canada".
Sul tavolo, oltre al nodo della gestione dei flussi migratori e al regolamento di Dublino, ci saranno anche gli altri punti del prossimo Consiglio europeo di Bruxelles fissato per il 28 e 29 giugno. In primis, la riforma della governance dell'Eurozona.
Dalle 14.45, conferenza stampa congiunta.