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POLITICA

Le consultazioni del premier incaricato

Conte: "I ministri saranno politici". Salvini insiste su Savona. Colle avverte: "No ai diktat"

Il presidente del Consiglio in pectore inizia il lavoro per formare la nuova squadra di governo e assicura: i truffati dalle banche saranno risarciti. Salvini: nelle prossime ore esecutivo che passi da parole a fatti. Di Maio: squadra già delineata con la Lega, ma i nomi dei ministri li faranno Conte e Mattarella. Martina: Pd all'opposizione. Berlusconi non rilascia dichiarazioni

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Giuseppe Conte
I ministri del governo M5s-Lega guidato da Giuseppe Conte saranno tutti "politici". E' lo stesso premier in pectore ad annunciarlo al termine della consultazioni tenute alla Camera con i gruppi politici. "Dedicherò l'intera giornata di domani (oggi, ndr) ad elaborare una proposta da sottoporre al presidente della Repubblica, i ministri che proporrò saranno politici, così come il sottoscritto, saranno persone che condividono obiettivi e programmi del governo del cambiamento e che avranno dato prova di poter adempiere alle funzioni pubbliche loro affidate con disciplina e onore", dice il presidente del Consiglio incaricato.

Banche. "Chi ha subito truffe sarà risarcito"
"Incontrerò una delegazione di risparmiatori che hanno sofferto per il default delle banche. La tutela dei loro risparmi sarà uno dei principali impegni di questo governo. Il governo del cambiamento. Chi ha subito truffe o raggiri sarà risarcito", assicura Conte.

"Giornata proficua"
La giornata di consultazioni è stata "proficua da tutti i punti di vista", dice il presidente incaricato,  
"perché mi ha consentito di acquisire una serie di prime valutazioni espresse dai vari interlocutori politici. Valutazioni e sensibilità che torneranno molto utili alla formazione del governo". E annuncia che ogg incontrerà il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco.



Il caso Savona. Il Colle respinge i diktat a premier e presidente
Restano da sciogliere ancora alcuni nodi su caselle di 'peso' della futura squadra, tra cui quella del Tesoro, con Lega e M5s che insistono su Paolo Savona. "Io e Salvini abbiamo già delineato sostanzialmente l'assetto della squadra, nel senso politico. Poi i nomi delle personalità che dovranno ricoprirle dipenderà dal presidente Conte e dal Presidente Mattarella", spiega il capo politico pentastellato. "C'e' una interlocuzione continua in corso, perchè noi siamo i due capi politici delle due forze che sostengono il governo", aggiunge Di Maio. "Con Salvini e la Lega siamo perfettamente allineati ma è chiaro che adesso c'è il lavoro che passa tra il presidente incaricato e il Quirinale. Stiamo cercando i migliori profili per riuscire a portare questo Paese al cambiamento: tra i nomi c'è sicuramente quello del professor Savona", spiega. Per Salvini Savona "è una personalità specchiata, riconosciuta e apprezzata" che "forte della sua sapienza" potrebbe andare "ai tavoli europei non a far casino ma a rimettere in moto un motore che altrimenti e' fermo" e "a ridiscutere, a ricontrattare norme, vincoli e regolamenti per il bene dei cittadini italiani". Ma dal Quirinale, alla domanda se ci siano eventuali veti presidenziali su alcuni ministri si risponde che il tema all'ordine del giorno non è quello di presunti veti ma, al contrario, quello dell'inammissibilità di diktat nei confronti del presidente del Consiglio e del presidente della Repubblica nell'esercizio delle funzioni che la Costituzione attribuisce a tutti due.

Salvini: nessun diktat
"Ma che diktat! Sono solo dei suggerimenti". Così il leader della Lega Matteo Salvini, rientrando a Montecitorio, ha risposto alle preoccupazioni trapelate dal Colle sulla procedura di scelta dei ministri del futuro governo.

Meloni: centrodestra rischia subalternità. Valuteremo provvedimenti man mano 
"Purtroppo non mi sento molto ottimista sul fatto che nel programma del professor Conte ci saranno le nostre istanze. Mi dispiace. Mi spiace che il centrodestra rischi di diventare subalterno rispetto a chi era arrivato secondo alle elezioni. Ciò non toglie che Fdi ribadisce, da partito di patrioti, che guarderà ai provvedimenti man mano che arriveranno in Aula". Lo ha detto Giorgia Meloni di Fdi. "Speriamo che il governo faccia bene nonostante noi non ci saremo". Meloni fa sapere che su tutti i provvedimenti che erano del programma del centrodestra "noi ci siamo. Sul controllo dell'immigrazione, l'aiuto per la natalità, il sostegno alle forze dell'ordine. Su tutte queste cose siamo con la maggioranza così come sulla flat tax. Sul resto faremo le sentinelle nel rispetto di chi ha votato noi e centrodestra".



L'appello di Martina: "Non scherzate con i sacrifici degli italiani"
Il segretario dem Maurizio Martina, dopo l'incontro con Conte,  ha parlato di giudizi negativi rispetto a scelte e contenuti del contratto M5s-Lega. Il Pd è alternativo, ha detto Martina. Opposizione di merito, il destino dell'Italia è diverso da quello previsto nel contratto. E lancia un appello a M5s e Lega: "Non scherzate con i sacrifici degli italiani fatti in questi anni per portare il paese fuori dalla crisi economica e sociale più dura dal dopoguerra, non fate promesse irrealizzabili, non si governa questo paese con le dirette Facebook ma con la forza della responsabilita'". 



Berlusconi non rilascia dichiarazioni
Silvio Berlusconi dopo aver incontrato il premier incaricato Giuseppe Conte si è chiuso in una stanza adiacente con il leader della Lega, Matteo Salvini ed è quindi uscito da Montecitorio senza rilasciare dichiarazioni. Anche le due capogruppo Mariastella Gelmini e Annamaria Bernini non hanno rilasciato alcuna dichiarazione.  

Salvini: nelle prossime ore esecutivo che passi da parole a fatti
"Al professor Conte l'onore e l'onere di proporre a chi di dovere i nomi di chi si farà carico di ciò che gli italiani aspettano. Noi diamo consigli, proposte, suggerimenti", ha detto Matteo Salvini al termine delle consultazioni con Giuseppe Conte. Il capo della Lega ha aggiunto "sapremo convincere e conquistare, non con i posti, ma con i progetti anche gli amici del centrodestra", riferendosi a FdI e Forza Italia che non appoggiano il governo giallo-verde.



M5s, Di Maio: coinvolgere energie del paese
Il leader pentastellato ha chiuso il giro di incontri di Giuseppe Conte, premier incaricato. Di Maio ha ricapitolato le emergenze del Paese, ricordando che questo "è un giorno felice" per l'avvio di un esecutivo sostenuto dai Cinque stelle e dalla Lega che sarà "amico del popolo e dei più deboli". "Giuseppe Conte è la persona giusta per le sfide che sono davanti", ha detto Di Maio, ribadendo che le scelte dei ministri spettano al presidente Conte e al presidente della Repubblica. 



Berlusconi: è giustizialista, FI voterà no fiducia
"Questi primi segnali non sono affatto incoraggianti, e quindi non possiamo che confermare la nostra scelta di votare no alla fiducia e di stare all'opposizione di un governo che - al di là dei nomi - porta chiarissimo il segno dell'ideologia pauperista e giustizialista dei grillini". Lo afferma Silvio Berlusconi in una nota. E il leader di Forza Italia, rientrato a palazzo Grazioli dopo le consultazioni con il presidente del Consiglio incaricato, ha convocato un vertice di Forza Italia. Secondo quanto si apprende da fonti FI, la linea del partito non cambia rispetto a quanto annunciato stamattina: FI sarà all'opposizione.

Bonino: faremo un'opposizione molto rigorosa 
"Abbiamo preannunciato al presidente Conte una opposizione molto rigorosa. Gli interessi dell'Italia si difendono in Ue e non contro la Ue". Lo ha detto Emma Bonino. "Abbiamo espresso preoccupazione per il diritto d'asilo, le questioni sull'immigrazione, nonché sulle coperture finanziarie relative alle proposte che sono contenute nel contratto di governo". 

Lorenzin (Cp): da noi un'opposizione costruttiva 
"Abbiamo espresso all'avvocato Conte la nostra posizione. faremo una opposizione in Parlamento che sarà costruttiva". Lo dice Beatrice Lorenzin al termine del suo colloquio con il presidente del Consiglio incaricato. "In questo momento - spiega - è necessario che ognuno rappresenti la propria esperienza". "Vigileremo con attenzione rispetto alle misure di un contratto davanti al quale abbiamo molte perplessità sia sulla sostenibilità delle misure rispetto alla economia reale del Paese sia sulla una visione dell'Italia nel contesto internazionale, delle Nazioni Unite, della Nato e della Ue che si accinge alla fase del 2019 in cui si decideranno nuovi obiettivi", conclude. 

Lupi: premier espressione del M5s, non lo sosteniamo 
"Abbiamo fatto gli auguri al professor Conte, ma abbiamo fatto presente le distanze che esistono tra il nostro gruppo ed il contratto di governo sottoscritto da M5s e Lega. A detta dello stesso M5s, il premier è un'espressione politica del Movimento per cui un governo a guida M5S non lo condividiamo ed è distante dalla nostra visione politica. Non sosterremo questo governo". Lo afferma Maurizio Lupi, capogruppo di Noi per L'Italia al termine delle consultazioni .

Ex M5s-Maie: soddisfatti, voteremo sì a fiducia
"Abbiamo incontrato il professor Conte al quale abbiamo espresso piena soddisfazione nel trovarci di fronte ad un governo formato dalle forze politiche che hanno vinto le elezioni. Del gruppo fanno parte anche gli eletti M5s che non si sono potuti iscrivere al gruppo, ma come abbiamo detto non è il banco in cui uno si siede che determina le decisioni. Tenendo fede alla fiducia che ci hanno dato i cittadini voteremo la fiducia al governo". Lo afferma Salvatore Caiata, ex M5S al termine delle consultazioni con il premier incaricato Giuseppe Conte a cui ha preso parte anche Ricardo Antonio Merlo a nome del Maie: "E' la prima volta che un programma di governo parla degli italiani all'estero quindidaremo la fiducia".

Grasso (Leu): da noi opposizione ferma e attenta 
"Abbiamo espresso a Conte le ragioni che ci portano a essere convintamente all'opposizione ferma e attenta del nascente governo". Lo ha detto Pietro Grasso di Leu. "Nell'accordo di programma ci preoccupa come sono stati trattati temi delicati come le discriminazioni, i diritti civili, la sicurezza, la progressività fiscale, la idea di democrazia e il vincolo di mandato", ha concluso. 

Renzi: ora diventano establishment, basta scuse
"Opposizione dura e rigorosa, macivile. E rispettosa delle istituzioni, sempre. Adesso loro diventano il potere, loro diventano l'establishment, loro diventano la casta. Non hanno più alibi, non hanno più scuse,non hanno più nessuno cui dare la colpa. È finito il tempo delle urla: tocca governare. Ne saranno capaci? Auguri e in bocca al lupo a tutti noi". Lo scrive l'ex segretario del Pd Matteo Renzi nella sua newsletter Enews.