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MONDO

Emergenza rientrata

Antartide, libera dai ghiacci la nave con a bordo cinque ricercatori italiani

Dopo una settimana intrappolata nella banchisa, la "Astrolabe" è riuscita a ripartire verso l'Australia. Le persone a bordo stanno bene. Uno degli italiani: "Siamo giunti in mare aperto"

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La nave "Astrolabe" bloccata tra i ghiacci (Ansa)
La nave “Astrolabe” si è liberata dalla morsa dei ghiacci ed è ripartita. In Antartide è dunque rientrata l’emergenza per l’imbarcazione con a bordo cinque ricercatori italiani che era rimasta intrappolata nella banchisa per sette giorni.

Gli italiani a bordo 
Sull’Astrolabe si trovano dodici membri dell’equipaggio e ricercatori di varie nazionalità. Gli italiani sono Corrado Leone del Cnr, Lorenzo De Silvestri e Tommaso Nicosia dell'Enea, Francesco Pongetti dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia e il fisico Paride Legovini. Stanno tutti bene.

Bloccati nella banchisa
La nave era partita verso l'Australia il pomeriggio del 26 dicembre ed era rimasta bloccata il giorno successivo, a circa 25 chilometri di distanza dalla stazione francese Dumont d'Urville. A quel punto non ha potuto fare altro che andare alla deriva insieme ai ghiacci. Ieri la situazione si è fatta più favorevole grazie ad un cambio di direzione del vento e lentamente ha potuto ripartire. 

Il racconto di uno degli italiani a bordo
“Siamo giunti in mare sicuro e aperto, al 60° parallelo, l’arrivo a Hobart è previsto per la giornata dell’8 gennaio - racconta Corrado Leone del Cnr - Stiamo viaggiando a velocità di 12 nodi e la nave, essendo una rompighiaccio, rolla tantissimo. Nei giorni scorsi temevamo di rimanere bloccati ancora a lungo (alla Astrolabe alcuni anni fa capitò di fermarsi addirittura per 40 giorni) ma non avevamo problemi di sicurezza poiché ci trovavamo ad appena 25 km circa dalla costa e disponiamo di un elicottero che ci avrebbe potuto riportare a terra. A bordo, poi, c’è personale di ricerca, quindi persone abituate a restare tranquille anche in situazioni di disagio e a prendere le cose con filosofia: come dicono i francesi ‘c’est l’Antartique’, è l’Antartico e bisogna abituarsi a qualunque evenienza".