MONDO
Bolivia
La polizia spara lacrimogeni contro i bambini
Scontri a La Paz tra forze dell'ordine e bambini contrari ad innalzare l'età minima per lavorare a 14 anni: "Dobbiamo mantenere le famiglie"

Sono scesi in piazza al grido di "state calpestando i nostri diritti di lavoratori". Erano in duecento, arrabbiati e preoccupati perchè temevano di non riuscire più a mantenere le loro famiglie a causa delle restrizioni della nuova legge sul lavoro. Erano arrabbiati, una piccola folla agguerrita che la polizia di La Paz ha disperso con i lacrimogeni e a colpi di manganello. Alcuni manifestanti sono stati immobilizzati e allontanati a calci.
Tutti i manifestanti erano bambini.
E' una protesta che nasce dalla disperazione, quella che ha occupato Plaza Murillo, una delle piazze centrali di La Paz, duecento bambini che si oppongono con tutte le loro forze alla nuova legge sul lavoro che fissa a 14 anni l'età minima per avere un impiego.
La testimonianza di una bambina: senza lavoro non avrei nulla da mangiare
"Senza un lavoro né io né mia sorella avremo nulla da mangiare - spiega una bambina intervistata nel servizio andato in onda su Rainews24 - e soprattutto non potremo mantenerci e sperare un giorno di poter andare a scuola".
Chiedono quindi che non ci sia un'età minima per lavorare. Per questo volevano fare irruzione nella sede dell'Assemblea legislativa che stava discutendo la modifica all'articolo 126 del Codice del Lavoro Minorile. "Non favorisce nulla, questa legge", gridavano mentre la polizia li respingeva con a colpi di manganello, sapendo che non sarebbero andati a scuola per decreto.
L'Unione dei Bambini Lavoratori: rischiamo di essere più sfruttati
I rappresentanti dell'Unione dei Bambini e delle Bambine Lavoratori della Bolivia (UNATsBO), temono che la nuova legge, invece di portarli a scuola, li privi di tutele come i contratti o il monte ore lavorative e li metta nelle mani di chi sfrutta il lavoro minorile per sottopagarlo, hanno attaccato duramente il governo di Evo Morales con queste parole:
"Ci dicono che dobbiamo studiare, giocare, stare bene di salute ma è solo grazie al nostro lavoro che possiamo giocare, comprarci i libri di testo e le uniformi scolastiche. Lavoriamo perchè ne abbiamo bisogno, non certo per nostro piacere. Siamo costretti a farlo perchè in Bolivia sono i nostri genitori ad essere disoccupati".
Cosa prevede la nuova legge
Conm l'articolo 126 il nuovo Codice del Lavoro Minorile vuole fissare a 14 l'età minima per l'ingresso nel mondo del lavoro e dice che "lo Stato in tutti i suoi livelli metterà in campo politiche e programmi di aiuto per le famiglie dei bambini e delle bambine minori di 14 anni in condizioni di estrema povertà". In più il Garante dei Diritti dei Bambini, in circostanze eccezionali e senza rinunciare all'istruzione", potrà derogare alla legge.
I numeri del lavoro minorile in Bolivia
Degli 800 mila bambini lavoratori che si stima ci siano in Bolivia oltre 490 mila hanno meno di 14 anni. Solo una piccola percentuale aderisce all'UNATsBO ed è contraria ad affidare ai minori lavori in miniera o nei campi, come per la raccolta della canna da zucchero.
Tutti i manifestanti erano bambini.
E' una protesta che nasce dalla disperazione, quella che ha occupato Plaza Murillo, una delle piazze centrali di La Paz, duecento bambini che si oppongono con tutte le loro forze alla nuova legge sul lavoro che fissa a 14 anni l'età minima per avere un impiego.
La testimonianza di una bambina: senza lavoro non avrei nulla da mangiare
"Senza un lavoro né io né mia sorella avremo nulla da mangiare - spiega una bambina intervistata nel servizio andato in onda su Rainews24 - e soprattutto non potremo mantenerci e sperare un giorno di poter andare a scuola".
Chiedono quindi che non ci sia un'età minima per lavorare. Per questo volevano fare irruzione nella sede dell'Assemblea legislativa che stava discutendo la modifica all'articolo 126 del Codice del Lavoro Minorile. "Non favorisce nulla, questa legge", gridavano mentre la polizia li respingeva con a colpi di manganello, sapendo che non sarebbero andati a scuola per decreto.
L'Unione dei Bambini Lavoratori: rischiamo di essere più sfruttati
I rappresentanti dell'Unione dei Bambini e delle Bambine Lavoratori della Bolivia (UNATsBO), temono che la nuova legge, invece di portarli a scuola, li privi di tutele come i contratti o il monte ore lavorative e li metta nelle mani di chi sfrutta il lavoro minorile per sottopagarlo, hanno attaccato duramente il governo di Evo Morales con queste parole:
"Ci dicono che dobbiamo studiare, giocare, stare bene di salute ma è solo grazie al nostro lavoro che possiamo giocare, comprarci i libri di testo e le uniformi scolastiche. Lavoriamo perchè ne abbiamo bisogno, non certo per nostro piacere. Siamo costretti a farlo perchè in Bolivia sono i nostri genitori ad essere disoccupati".
Cosa prevede la nuova legge
Conm l'articolo 126 il nuovo Codice del Lavoro Minorile vuole fissare a 14 l'età minima per l'ingresso nel mondo del lavoro e dice che "lo Stato in tutti i suoi livelli metterà in campo politiche e programmi di aiuto per le famiglie dei bambini e delle bambine minori di 14 anni in condizioni di estrema povertà". In più il Garante dei Diritti dei Bambini, in circostanze eccezionali e senza rinunciare all'istruzione", potrà derogare alla legge.
I numeri del lavoro minorile in Bolivia
Degli 800 mila bambini lavoratori che si stima ci siano in Bolivia oltre 490 mila hanno meno di 14 anni. Solo una piccola percentuale aderisce all'UNATsBO ed è contraria ad affidare ai minori lavori in miniera o nei campi, come per la raccolta della canna da zucchero.