ITALIA
Il delitto a Torino il 26 giugno 1983
Omicidio Caccia, la Cassazione conferma l'ergastolo per Schirripa
La Cassazione ha rigettato il ricorso della difesa dell'imputato contro il verdetto emesso dai giudici della Corte d'Assise d'Appello di Milano nel febbraio dello scorso anno

Ergastolo confermato in via definitiva per Rocco Schirripa, il panettiere di origini calabresi arrestato nel 2015 con l'accusa di essere stato l'esecutore materiale dell'omicidio di Bruno Caccia, il capo della procura di Torino assassinato il 26 giugno 1983 nel capoluogo piemontese. La Cassazione ha rigettato il ricorso della difesa dell'imputato contro il verdetto emesso dai giudici della Corte d'Assise d'Appello di Milano nel febbraio dello scorso anno.
Per l'omicidio Caccia era stato già condannato all'ergastolo il boss della 'ndrangheta Domenico Belfiore, ritenuto il mandante del delitto. L'omicidio avvenne una domenica in cui il magistrato aveva deciso di lasciare a riposo la scorta che gli era stata assegnata: mentre passeggiava di sera con il proprio cane al guinzaglio, Caccia fu affiancato da una macchina e raggiunto da numerosi colpi di arma da fuoco.
Per l'omicidio Caccia era stato già condannato all'ergastolo il boss della 'ndrangheta Domenico Belfiore, ritenuto il mandante del delitto. L'omicidio avvenne una domenica in cui il magistrato aveva deciso di lasciare a riposo la scorta che gli era stata assegnata: mentre passeggiava di sera con il proprio cane al guinzaglio, Caccia fu affiancato da una macchina e raggiunto da numerosi colpi di arma da fuoco.