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ITALIA

Professore eroe riesce a portarne in salvo molti

Bus ungherese in fiamme sulla A4, morti 16 ragazzi in gita

Un automobilista che seguiva il mezzo: "Ho visto gente bruciata viva". La comitiva stava rientrando a Budapest da una gita sui monti di Francia. Il mezzo si è schiantato contro il pilone del cavalcavia in prossimità dell'uscita di Verona Est

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In lacrime, choccati, terrorizzati dall'aver visto compagni bloccati all'interno del pullman avvolto dalle fiamme e trafitto da un pilone contro cui era finito sulla A4, in prossimità di Verona. Questa l'immagine di un mezzo che si è trasformato "in una trappola che subito ha preso fuoco", come emerge dai racconti dei sopravvissuti. Tutti ragazzi e docenti di un liceo classico di Budapest. Tornavano a casa dalla Francia, al termine di una gita. Sono morti in 16.

Il console generale d'Ungheria a Milano, Judit Timaffy, ha incontrato alcuni di loro ospitati in un hotel dopo essere stati assistiti dagli agenti della polstrada. Hanno detto che l'impatto li ha colti nel sonno. "Si erano fermati circa un'ora prima a una stazione di servizio per fare una sosta - ha detto la console -. Poi erano ripartiti e molti mi hanno detto che avevano preso sonno e sono stati svegliati dall'impatto". Dopo, una scena apocalittica: urla, pianti, finestrini spaccati per mettersi un salvo, tentativi di aiutare gli altri a uscire. E' stato un professore di educazione fisica a portarne in salvo molti. "Le persone che erano sedute nella parte posteriore del pullman si sono salvate, rompendo i vetri e uscendo tra le urla e il panico. Un professore di educazione fisica ha salvato molti di quelli che erano a bordo rientrando nel mezzo. E' ricoverato con ustioni profonde sulla schiena" ha proseguito Judit Timaffy. La console lo ha incontrato: "Mi ha raccontato di aver visto alzarsi le fiamme, l'abitacolo del pullman subito invaso da un denso fumo". Un racconto che parla di persone intrappolate dalle fiamme. "Il docente - ha ricordato la console - ha riportato ustioni e lesioni. E' entrato più volte in autobus per salvare più vite possibile".

Parla un automobilista che seguiva il mezzo: "Ho visto gente bruciata viva"
"Ho visto gente che bruciava viva, sono immagini terribili che non potrò mai dimenticare". E' la drammatica testimonianza di uno degli automobilisti che seguiva il mezzo, poi rimasto bloccato in coda. "Sono sceso e mi sono diretto a piedi per vedere se ci fosse bisogno di aiuto. Si sentiva urlare - prosegue - le persone si mettevano le mani nei capelli. C'erano un paio di corpi che bruciavano, ancora vivi".

"C'erano altri corpi che erano stati sbalzati fuori dal pullman - prosegue il testimone -, ragazzi che erano usciti dal finestrino, in maniche corte, urlavano disperati in preda al terrore. Scene disumane". "Sono tornato in auto - continua nel racconto -: c'erano 3 gradi sotto zero, non si poteva restare fermi con il motore spento. Poco prima delle tre hanno liberato la carreggiata e siamo potuti ripartire. Ho scorto solo la carcassa del pullman, ormai completamente distrutto".

Malore o colpo di sonno dell'autista, oppure guasto meccanico?
C'è anche un possibile problema a una ruota che poi potrebbe aver causato lo sbandamento fatale del pullman tra le ipotesi al vaglio della polizia stradale di Verona per fare chiarezza sulle cause dello schianto che la notte scorsa ha coinvolto sulla A4 un bus ungherese che riportava a casa, a Budapest, un gruppo di ragazzi in gita scolastica. Con loroanche docenti e alcuni genitori. 

Gli investigatori stanno vagliando diverse testimonianze, tra le quali quella di un camionista che una trentina di chilometri prima del luogo dell'incidente ha segnalato di aver visto una ruota del pullman avere qualche problema. Una segnalazione che, se confermata, potrebbe servire a rendere più chiaro quanto avvenuto. Al momento, le ipotesi all'attenzione sono quelle di un colpo di sonno o di un malore dell'autista come pure, appunto, un guasto meccanico.

Morti 16 ragazzi
16 i ragazzi rimasti uccisi, tutti tra i 14 e i 16 anni. Sul mezzo viaggiavano 55 persone, 39 delle quali sono rimaste ferite e sono state portate nei vari ospedali di Verona. L'incidente si è verificato all'altezza dello svincolo di verona Est in direzione Venezia: il pullman è andato a sbattete lateralmente contro il pilone del ponte incendiandosi. Pare che i ragazzi stessero rientrando da una gita scolastica in Francia. Davanti ai vigili del fuoco accorsi per primi sul posto sono apparse delle scene raccapriccianti: alcuni dei ragazzi erano stati sbalzati fuori dal mezzo e i superstiti erano molto scossi e scioccati.

Corpi carbonizzati, identificazione difficile
Le condizioni dei corpi estratti dalla carcassa del pullman rendono particolarmente difficili le operazioni per l'identificazione delle vittime. I corpi sono in gran parte carbonizzati. Al lavoro, oltre alla stradale di Verona, anche la polizia scientifica  che ha compiuto un attento esame anche all'interno del mezzo alla ricerca di ogni possibile traccia utile agli accertamenti in corso.

La dinamica dell'incidente
Ha sbandato autonomamente all'improvviso, finendo contro il pilone del cavalcavia e si è incendiato, senza coinvolgere altri mezzi: questa la dinamica del tragico incidente. Tutte le ipotesi riguardo le cause sono aperte, tra le quali un possibile malore del conducente o un problema meccanico al pullman, eventualità quest'ultima che va via via prendendo corpo, dopo che un camionista ha riferito alla polizia di aver notato un probema a una delle ruote del bus.

Familiari delle vittime in viaggio verso l' Italia
Sarebbero già in viaggio verso l'Italia alcuni familiari degli studenti ungheresi morti la notte scorsa nel rogo del pullman ungherese allo svincolo autostradale di Verona est. Alcune famiglie sono state raggiunte dalla tragica notizia dopo un colloquio tra la polizia stradale e la magistratura scaligera con le autorità  consolari del Paese est europeo. 

Inchiesta per omicidio colposo plurimo
Omicidio colposo plurimo stradale: è il titolo di reato del fascicolo contro ignoti aperto dalla procura della Repubblica di Verona sull'incidente. La procura veronese, nel rispetto delle questioni giudiziarie legate a quella che si annuncia come un'inchiesta complessa per stabilire le cause e le eventuali responsabilità dell'incidente, ha espresso piena disponibilità a incontrare i familiari e le autorità ungheresi.