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SALUTE

Esperti, mai il latte vaccino prima dell'anno

L'alimentazione nei primi mille giorni del bebè, fondamentale il latte materno

L'Organizzazione mondiale della sanità ha ribadito che una corretta nutrizione nei primi 2 anni di vita di un bimbo è fondamentale, perché contribuisce a ridurre il rischio di sviluppare malattie croniche. Il ruolo centrale è ricoperto dal latte materno

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Latte di mamma finché si può e dieta su misura: stanno tutti nell'alimentazione i segreti dei 4 'miracoli' della crescita che segnano i primi mille giorni di vita di un bimbo, dal concepimento ai 2 anni d'età, e la sua salute futura. I primi mille giorni della vita di un individuo sono, secondo lo studioso David Barker e la teoria del Nutritional Programming, un periodo cruciale per l'intera esistenza.

In questo periodo, infatti, gli organi e i sistemi del bambino sono particolarmente sensibili a stimoli o 'insulti' precoci che possono programmare lo sviluppo futuro e le condizioni di salute dell'adulto che verrà. Come affermato anche dalla Organizzazione mondiale della sanità, inoltre, i primi 2 anni di vita di un bimbo sono cruciali anche perché proprio in questo periodo la corretta nutrizione contribuisce a ridurre il rischio di sviluppare malattie croniche. "Nei primi anni di vita - ha spiegato Marcello Giovannini, presidente della Società italiana di nutrizione pediatrica - la scelta e il ruolo del latte sono decisivi per la crescita immediata, ma anche per il futuro benessere dell'individuo". 

Da corrette scelte nutrizionali dipendono i seguenti 4 'miracoli' della vita, un ruolo centrale è ricoperto dal latte materno:

1) Crescita fisica, che si traduce nel passaggio da una cellula a 500 trilioni nei primi mille giorni di vita: lo sviluppo di un individuo è maggiore in questo arco di tempo che in tutta la vita. E in questo processo gioca un ruolo chiave il latte materno, ricco tra l'altro di calcio e proteine che supportano la formazione delle ossa e il loro consolidamento;

2) Sviluppo cognitivo: l'80% del cervello di un adulto si forma nei primi 3 anni, durante i quali un bambino apprende 900 parole. Il latte materno è una fonte importante di acidi grassi essenziali indispensabili per la crescita del cervello e della facoltà cognitiva;

3) Sviluppo del sistema immunitario: nei primi 2 anni di vita si sviluppa l'intestino, uno dei principali organi del sistema immunitario insieme alla flora batterica. Il latte materno contiene importanti fattori tra cui le immunoglobuline e i prebiotici che aiutano l'organismo in crescita a proteggersi da batteri, virus e altri agenti causa di malattie; 

4) Sviluppo del sistema digerente: nei primi anni si forma la capacità di digerire e assorbire gli alimenti. Il latte materno contiene principi attivi che promuovono lo sviluppo dell'apparato.

Latte vaccino mai prima dell'anno di vita
Per garantire sempre il latte più adatto al bambino nel corso dei primi 3 anni, l'Oms raccomanda l'allattamento al seno esclusivo per almeno i primi 6 mesi di vita e comunque il più a lungo possibile, secondo il desiderio di mamma e bimbo. In assenza di latte materno, la scelta del latte più indicato, sempre seguendo le indicazioni del pediatra, risulta il latte specifico per l'infanzia. "Il bambino non è un 'piccolo adulto' e quindi anche il latte deve essere a misura di bambino", ha spiegato Giovannini. "Il latte vaccino, che ha un contenuto di proteine triplo rispetto al latte materno ed è povero di ferro, è il meno indicato per i neonati e i lattanti e non deve essere dato prima dei 12 mesi. Un atteggiamento ancora più prudente suggerisce di rimandare l'introduzione del latte vaccino dopo i 24 mesi". L'introduzione precoce del latte vaccino, ammoniscono gli esperti, potrebbe portare a uno sbilanciamento nella dieta. Questo alimento, infatti, non risponde al fabbisogno di un bambino che, comparato a quello di un adulto, necessita di 5 volte in più di ferro, 4 volte in più di calcio e 3 volte in più di acidi grassi polinsaturi, in proporzione al peso.

Il latte di crescita
Studi recenti dimostrano però che molti bambini nella maggior parte dei Paesi europei sono esposti a un regime nutrizionale squilibrato. Recentemente anche l'Efsa, l'Autority europea per la sicurezza alimentare, si è espressa indicando il latte di crescita come uno dei possibili interventi nutrizionali dopo l'anno, in grado di riequilibrare carenze ed eccessi potenziali di alcuni nutrienti.