POLITICA
Spending review
Bonus anche per i mini-redditi, tagli agli stipendi non solo dei manager
Sono in dirittura d'arrivo gli sgravi che dovrebbero "arricchire" le buste paga di maggio. Tagli previsti anche per la sanità e gli F35 e bonus esteso ai redditi sino a 28mila euro lordi

Bonus esteso anche agli “incapienti” e asticella alzata sino ai redditi da 28mila euro lordi. Sono le novità del bonus fiscale che dovrebbe essere varato nelle prossime ore per arrivare nelle buste paga di fine maggio, con le coperture che, oltre che dai tagli alla spesa, dovrebbero arrivare anche dai tagli agli stipendi non solo dei manager pubblici ma anche da quelli di magistrati, docenti universitari e gerarchie militari.
I tagli degli stipendi
La scure della spending review sulle retribuzioni, che già si è abbattuta sui dirigenti pubblici che guadagnano più del Presidente della Repubblica, si estenderà anche a magistrati, professori universitari e militari. Il tetto fissato sarà di circa 260 mila euro lordi e, l’intera operazione, che solo sugli alti burocrati di Stato avrebbe consentito risparmi per 500 milioni, arriverà ad 800 milioni. Per queste categorie saranno introdotti quattro tetti: 239 mila euro lordi l’anno, la stessa cifra del capo dello Stato, per i dirigenti apicali, i più alti in grado. E poi 190 mila per i capi dipartimento, 120 mila per i dirigenti di prima fascia e 80 mila per quelli di seconda. Dopo una serrata discussione sarebbe pronto il recupero di circa 1 miliardo dal comparto sanità, tra risparmi, taglio agli sprechi negli acquisti e maggiore efficienza delle strutture. Sarebbe poi pronto anche un taglio al programma di acquisto dei 90 cacciabombardieri Usa prodotti dalla Lockheed-Martin. Il rispetto degli obblighi internazionali non è in discussione ma l’obiettivo del governo è ridurre il totale delle spese per armamenti. Così, in tutto, dalla cosiddetta spending review dovrebbero arrivare i 4,5 miliardi sui cui conta il governo.
Le quote di Bankitalia
A completare le risorse resta l’ipotesi di utilizzare l’Iva che lo Stato recupererà dal pagamento dei debiti con le imprese che potrebbe fruttare circa un miliardo. Mentre è in arrivo l’aumento delle tasse sulle plusvalenze che gli istituti di credito ricaveranno dalla rivalutazione delle quote-Bankitalia. Si passera dal 12 al 24-26% e l’incasso dovrebbe aggirarsi intorno agli 1,2 miliardi.
“Dicevano che era una televendita. Poi che non c'erano le coperture. Poi le coperture sì, ma non quelle. #Amicigufi ma aspettare venerdì no?”, ha twittato il premier Matteo Renzi.
Gli incapienti
La novità è la possibile estensione dello sconto fiscale in busta paga ad una platea più ampia. Fino ad oggi si era parlato dei lavoratori dipendenti che guadagnano fino a 25 mila euro lordi, ma il bonus dovrebbe invece essere esteso anche chi conta su 28 mila euro per evitare uno “scalino” troppo marcato intorno alla soglia dei 25 mila e rendere la curva più omogenea. Nella partita dovrebbero entrare poi anche gli “incapienti”, cioè coloro che guadagnano sotto gli 8.000 euro e non hanno spazio per utilizzare un aumento delle detrazioni perché sono già esentasse, anche se si dovranno accontentare di un bonus più basso intorno ai 40/50 euro al mese.
Fonti di Palazzo Chigi intanto smentiscono l'ipotesi di interventi sulle detrazioni, come riportato oggi da diversi organi di stampa. Più in generale, precisano le stesse fonti, si invita a diffidare di voci, bozze, ipotesi e ad aspettare il cdm di domani con i veri provvedimenti.
I tagli degli stipendi
La scure della spending review sulle retribuzioni, che già si è abbattuta sui dirigenti pubblici che guadagnano più del Presidente della Repubblica, si estenderà anche a magistrati, professori universitari e militari. Il tetto fissato sarà di circa 260 mila euro lordi e, l’intera operazione, che solo sugli alti burocrati di Stato avrebbe consentito risparmi per 500 milioni, arriverà ad 800 milioni. Per queste categorie saranno introdotti quattro tetti: 239 mila euro lordi l’anno, la stessa cifra del capo dello Stato, per i dirigenti apicali, i più alti in grado. E poi 190 mila per i capi dipartimento, 120 mila per i dirigenti di prima fascia e 80 mila per quelli di seconda. Dopo una serrata discussione sarebbe pronto il recupero di circa 1 miliardo dal comparto sanità, tra risparmi, taglio agli sprechi negli acquisti e maggiore efficienza delle strutture. Sarebbe poi pronto anche un taglio al programma di acquisto dei 90 cacciabombardieri Usa prodotti dalla Lockheed-Martin. Il rispetto degli obblighi internazionali non è in discussione ma l’obiettivo del governo è ridurre il totale delle spese per armamenti. Così, in tutto, dalla cosiddetta spending review dovrebbero arrivare i 4,5 miliardi sui cui conta il governo.
Le quote di Bankitalia
A completare le risorse resta l’ipotesi di utilizzare l’Iva che lo Stato recupererà dal pagamento dei debiti con le imprese che potrebbe fruttare circa un miliardo. Mentre è in arrivo l’aumento delle tasse sulle plusvalenze che gli istituti di credito ricaveranno dalla rivalutazione delle quote-Bankitalia. Si passera dal 12 al 24-26% e l’incasso dovrebbe aggirarsi intorno agli 1,2 miliardi.
“Dicevano che era una televendita. Poi che non c'erano le coperture. Poi le coperture sì, ma non quelle. #Amicigufi ma aspettare venerdì no?”, ha twittato il premier Matteo Renzi.
Gli incapienti
La novità è la possibile estensione dello sconto fiscale in busta paga ad una platea più ampia. Fino ad oggi si era parlato dei lavoratori dipendenti che guadagnano fino a 25 mila euro lordi, ma il bonus dovrebbe invece essere esteso anche chi conta su 28 mila euro per evitare uno “scalino” troppo marcato intorno alla soglia dei 25 mila e rendere la curva più omogenea. Nella partita dovrebbero entrare poi anche gli “incapienti”, cioè coloro che guadagnano sotto gli 8.000 euro e non hanno spazio per utilizzare un aumento delle detrazioni perché sono già esentasse, anche se si dovranno accontentare di un bonus più basso intorno ai 40/50 euro al mese.
Fonti di Palazzo Chigi intanto smentiscono l'ipotesi di interventi sulle detrazioni, come riportato oggi da diversi organi di stampa. Più in generale, precisano le stesse fonti, si invita a diffidare di voci, bozze, ipotesi e ad aspettare il cdm di domani con i veri provvedimenti.