POLITICA
A San Michele del Carso
Mattarella ricorda l’ingresso dell’Italia nella Grande Guerra: “Non avere paura della verità”
"Gli italiani scoprirono per la prima volta l'appartenenza a un unico destino di popolo e di nazione" ha detto il presidente della Repubblica da monte San Michele nel Carso. In mattinata aveva deposto la corona all'Altare della Patria per ricordare le vittime della Grande Guerra. 650 mila i caduti militari e circa 600 mila quelli civili, il prezzo pagato dall'Italia fu altissimo

"Non dobbiamo avere paura della verità. Senza la verità, senza la ricerca storica, la memoria sarebbe destinata ad impallidire. E le celebrazioni rischierebbero di diventare un vano esercizio retorico". Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo discorso in occasione del Centenario dell'entrata in guerra dell'Italia. nel Goriziano. Alle 15 esatte di cento anni fa infatti il nostro paese compieva un passo che cambierà per sempre la nostra storia moderna e ridisegnerà i nostri confini. Era il 24 maggio 1915. Un minuto di silenzio ha ricordato le vittime del Primo Conflitto Mondiale.
La cerimonia
Il capo dello Stato a Monte San Michele nel Carso, in provincia di Gorizia, ha dato il via alla cerimonia in ricordo della battaglia sul Piave. Successivamente ha visitato il Collegio del Mondo unito dell'Adriatico a Duino Aurisina, in provincia di Trieste. Questa mattina Mattarella, accompagnato dal ministro della Difesa, Roberta Pinotti, e dal capo di stato maggiore della Difesa, il generale Claudio Graziano, era salito all'Altare della Patria per deporre una corona d'alloro davanti al Milite ignoto.
"Gli italiani scoprirono per la prima volta l'appartenenza a un unico destino di popolo"
"Migliaia e migliaia di soldati, dell'una e dell'altra parte, sopportarono prove incredibili, compirono atti di grande valore e di coraggio e gesti di toccante solidarietà. Siamo qui per rendere loro onore" ha detto il capo dello Stato a Monte San Michele. "La logica crudele della guerra non riuscì a piegare il senso di fratellanza, amicizia e umanità. L'odio per il nemico non prevalse sulla pietà - ha sottolineato il presidente della Repubblica -. I soldati italiani, in maggioranza contadini, provenienti da storie e regioni diverse, scoprirono per la prima volta, nel senso del dovere, nella silenziosa rassegnazione, nella condizione di precarietà, l'appartenenza a un unico destino di popolo e di nazione".
L'impegno dell'Italia
Per 650 mila caduti militari e circa 600 mila vittime civili. Nel primo conflitto mondiale il prezzo pagato dall'Italia fu altissimo. A decidere l'entrata in guerra il Re e il gruppo dirigente liberale. Ma la maggior parte del Paese era contraria al conflitto. "Dopo quella guerra nulla fu uguale a prima" ha detto nel suo discorso il presidente della Repubblica. "Il terribile conflitto, che flagellò l'Europa per quattro anni, disgregò imperi e depose regnanti. Abbatté antichi confini, fece nascere nuove nazioni, cambio radicalmente mentalità, sogni, consuetudini, linguaggi".
Grande Guerra, coinvolti 28 paesi
Ventisei milioni di vittime, la metà civili nel conflitto mondiale che coinvolse 28 paesi tra l'estate del 1914 e la fine del 1918. La Grande Guerra vide la contrapposizione delle forze dell’Intesa – Francia, Gran Bretagna, Russia, Italia e loro alleati - , e gli Imperi Centrali – Austria, Ungheria, Germania e loro alleati. Ha avuto una dimensione mondiale perché è stata combattuta oltre i confini dell’Europa: nell' Impero ottomano, nelle colonie tedesche in Asia e su tutti i mari.
"Oggi popoli uniti dal futuro europeo"
Oggi i popoli che si scontrarono durante la Pima guerra mondiale sul monte San Michele sono "legati da saldi vincoli di amicizia e di collaborazione e dal comune futuro europeo" ha aggiunto Mattarella ringraziando gli ambasciatori e i rappresentanti "di nazioni e popoli i cui soldati, allora, combattevano e morivano sull'altro fronte: l'Austria, l'Ungheria, la Slovenia e la Croazia" oggi ricordano "l'ingresso dell'Italia nel conflitto e la memoria dei combattenti e delle vittime di tutto il conflitto" ha aggiunto il capo dello Stato.
La cerimonia
Il capo dello Stato a Monte San Michele nel Carso, in provincia di Gorizia, ha dato il via alla cerimonia in ricordo della battaglia sul Piave. Successivamente ha visitato il Collegio del Mondo unito dell'Adriatico a Duino Aurisina, in provincia di Trieste. Questa mattina Mattarella, accompagnato dal ministro della Difesa, Roberta Pinotti, e dal capo di stato maggiore della Difesa, il generale Claudio Graziano, era salito all'Altare della Patria per deporre una corona d'alloro davanti al Milite ignoto.
"Gli italiani scoprirono per la prima volta l'appartenenza a un unico destino di popolo"
"Migliaia e migliaia di soldati, dell'una e dell'altra parte, sopportarono prove incredibili, compirono atti di grande valore e di coraggio e gesti di toccante solidarietà. Siamo qui per rendere loro onore" ha detto il capo dello Stato a Monte San Michele. "La logica crudele della guerra non riuscì a piegare il senso di fratellanza, amicizia e umanità. L'odio per il nemico non prevalse sulla pietà - ha sottolineato il presidente della Repubblica -. I soldati italiani, in maggioranza contadini, provenienti da storie e regioni diverse, scoprirono per la prima volta, nel senso del dovere, nella silenziosa rassegnazione, nella condizione di precarietà, l'appartenenza a un unico destino di popolo e di nazione".
L'impegno dell'Italia
Per 650 mila caduti militari e circa 600 mila vittime civili. Nel primo conflitto mondiale il prezzo pagato dall'Italia fu altissimo. A decidere l'entrata in guerra il Re e il gruppo dirigente liberale. Ma la maggior parte del Paese era contraria al conflitto. "Dopo quella guerra nulla fu uguale a prima" ha detto nel suo discorso il presidente della Repubblica. "Il terribile conflitto, che flagellò l'Europa per quattro anni, disgregò imperi e depose regnanti. Abbatté antichi confini, fece nascere nuove nazioni, cambio radicalmente mentalità, sogni, consuetudini, linguaggi".
Grande Guerra, coinvolti 28 paesi
Ventisei milioni di vittime, la metà civili nel conflitto mondiale che coinvolse 28 paesi tra l'estate del 1914 e la fine del 1918. La Grande Guerra vide la contrapposizione delle forze dell’Intesa – Francia, Gran Bretagna, Russia, Italia e loro alleati - , e gli Imperi Centrali – Austria, Ungheria, Germania e loro alleati. Ha avuto una dimensione mondiale perché è stata combattuta oltre i confini dell’Europa: nell' Impero ottomano, nelle colonie tedesche in Asia e su tutti i mari.
"Oggi popoli uniti dal futuro europeo"
Oggi i popoli che si scontrarono durante la Pima guerra mondiale sul monte San Michele sono "legati da saldi vincoli di amicizia e di collaborazione e dal comune futuro europeo" ha aggiunto Mattarella ringraziando gli ambasciatori e i rappresentanti "di nazioni e popoli i cui soldati, allora, combattevano e morivano sull'altro fronte: l'Austria, l'Ungheria, la Slovenia e la Croazia" oggi ricordano "l'ingresso dell'Italia nel conflitto e la memoria dei combattenti e delle vittime di tutto il conflitto" ha aggiunto il capo dello Stato.