MONDO
Il tema di nuovo all'attenzione dell'Onu
Marò, oggi Ashton da Ban Ki-moon
La vicenda dei due fucilieri di Marina Latorre e Girone sarà portata nuovamente all'attenzione dell'Onu dall'Alto rappresentante Ue Catherine Ashton. Il numero uno della Farnesina, Emma Bonino, in contatto con l'Alto commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite, Navi Pillay. Ieri il suo intervento alle Camere

Altro che questione bilaterale. La vicenda dei due marò Latorre e Girone sta diventando un caso internazionale. Dopo due anni di detenzione in India senza capo d'imputazione, l'Italia vuole vederci chiaro. Non sono piaciute a Emma Bonino le parole di Ban Ki-moon che invitava a risolvere la questione bilaterlamente tra Stati. Come se in questi due anni la via non fosse stata percorsa, tentata, discussa. Il ministro degli Esteri non si arrende e dopo l'informativa di ieri in Senato in cui ha espresso il suo 'rammarico' per le parole del segretario generale dell'Onu, ha annunciato che ci sarà un'azione compatta internazionale sul caso, anche da parte delle stesse Nazioni Unite.
Ed è pronta ad andare a Ginevra dall'Alto commissario per i diritti umani dell'Onu, Navi Pillay. "Non si pone più una questione bilaterale", ha infatti rimarcato ieri il capo della diplomazia da Palazzo Madama. Il segretario generale dell'Onu, ha aggiunto Bonino, ha assicurato "un'azione nei confronti delle autorità indiane".
Oggi Ashton (Ue) all'Onu
Il numero uno della Farnesina ha annunciato anche il pressing europeo sull'Onu. Oggi l'Alto rappresentante Ue per la pollitica estera, Catherine Ashton, volerà infatti a New York da Ban Ki-moon per sollevare il caso. L'Ue - ha detto Bonino - ha mostrato "grande solidarietà" nei confronti dell'Italia sulla vicenda, "riconfermata" con "l'intervento" dell'Ashton e "le lettere inviate al ministro degli Esteri indiano e al National Security Advisor". Il ministro degli Esteri ha sottolineato come l'Italia non sia più da sola in questa vicenda perchè c'è l'appoggio sia della Nato sia dell'Europa: "Non è più un rapporto confinato a dispute bilaterali - ha detto - c'è in gioco l'applicazione dei principi di fondo dello stato di diritto, non si tratta di una divergenza tra due membri dell'Onu ma di una massa critica di Stati che solleva un problema di principio fondamentale".
Casini: Ban Ki-moon ha preso in giro Italia
Ma le polemiche non si placano. Ban Ki-moon "ha preso in giro l'Italia", ha tuonato ieri in Aula il presidente della Commissione Esteri del Senato, Pierferdinando Casini, che due giorni fa aveva chiesto alla titolare della Farnesina di riferire in Parlamento dopo le "inaccettabili" dichiarazioni del numero uno del Palazzo di Vetro. "Confermiamo il nostro impegno nel decreto sulle missioni internazionali che stiamo per portare in Aula e che voteremo con convinzione. Ma se non sarà risolto il caso marò, nel prossimo decreto chiederemo un drastico taglio nella parte relativa alle missioni antipirateria", ha ribadito anche Nicola Latorre, presidente della commissione Difesa a Palazzo Madama, in una serie di dichiarazioni bipartisan contro le parole di Ban. Con il quale, forse, il tasto da battere è proprio quello delle missioni anti-pirateria: "Il segretario generale è preoccupato per una vicenda da tempo irrisolta che vede coinvolti due importanti Paesi, e teme che possa avere delle ripercussioni sulle operazioni di sicurezza e sullo stato di diritto", ha spiegato ieri il suo portavoce.
Mauro: esplorata ipotesi arbitrato internazionale
Lasciando Palazzo Chigi al termine della riunione della task force sulla vicenda dei due
fucilieri, il ministro della Difesa Mauro ha riferito che nell'incontro è stata esplorata anche l'ipotesi di un "arbitrato" internazionale. La questione delle acque internazionali - ha detto - "apre ad un contenzioso in un contesto internazionale".
India abbandona legge antiterrorismo?
Intanto, sembrerebbe che l'India - riferisce l'Indian Express - stia esplorando le ipotesi esistenti per formulare i capi di accusa contro i due fucilieri di Marina italiani non sulla base della legge per la repressione della pirateria (Sua Act) ma del Codice penale indiano. Nella sua pagina online il giornale sostiene che al termine ieri di una riunione interministeriale (Interni, Esteri e Giustizia) è stato deciso che la questione sia nuovamente studiata dal ministero della Giustizia.
Ed è pronta ad andare a Ginevra dall'Alto commissario per i diritti umani dell'Onu, Navi Pillay. "Non si pone più una questione bilaterale", ha infatti rimarcato ieri il capo della diplomazia da Palazzo Madama. Il segretario generale dell'Onu, ha aggiunto Bonino, ha assicurato "un'azione nei confronti delle autorità indiane".
Oggi Ashton (Ue) all'Onu
Il numero uno della Farnesina ha annunciato anche il pressing europeo sull'Onu. Oggi l'Alto rappresentante Ue per la pollitica estera, Catherine Ashton, volerà infatti a New York da Ban Ki-moon per sollevare il caso. L'Ue - ha detto Bonino - ha mostrato "grande solidarietà" nei confronti dell'Italia sulla vicenda, "riconfermata" con "l'intervento" dell'Ashton e "le lettere inviate al ministro degli Esteri indiano e al National Security Advisor". Il ministro degli Esteri ha sottolineato come l'Italia non sia più da sola in questa vicenda perchè c'è l'appoggio sia della Nato sia dell'Europa: "Non è più un rapporto confinato a dispute bilaterali - ha detto - c'è in gioco l'applicazione dei principi di fondo dello stato di diritto, non si tratta di una divergenza tra due membri dell'Onu ma di una massa critica di Stati che solleva un problema di principio fondamentale".
Casini: Ban Ki-moon ha preso in giro Italia
Ma le polemiche non si placano. Ban Ki-moon "ha preso in giro l'Italia", ha tuonato ieri in Aula il presidente della Commissione Esteri del Senato, Pierferdinando Casini, che due giorni fa aveva chiesto alla titolare della Farnesina di riferire in Parlamento dopo le "inaccettabili" dichiarazioni del numero uno del Palazzo di Vetro. "Confermiamo il nostro impegno nel decreto sulle missioni internazionali che stiamo per portare in Aula e che voteremo con convinzione. Ma se non sarà risolto il caso marò, nel prossimo decreto chiederemo un drastico taglio nella parte relativa alle missioni antipirateria", ha ribadito anche Nicola Latorre, presidente della commissione Difesa a Palazzo Madama, in una serie di dichiarazioni bipartisan contro le parole di Ban. Con il quale, forse, il tasto da battere è proprio quello delle missioni anti-pirateria: "Il segretario generale è preoccupato per una vicenda da tempo irrisolta che vede coinvolti due importanti Paesi, e teme che possa avere delle ripercussioni sulle operazioni di sicurezza e sullo stato di diritto", ha spiegato ieri il suo portavoce.
Mauro: esplorata ipotesi arbitrato internazionale
Lasciando Palazzo Chigi al termine della riunione della task force sulla vicenda dei due
fucilieri, il ministro della Difesa Mauro ha riferito che nell'incontro è stata esplorata anche l'ipotesi di un "arbitrato" internazionale. La questione delle acque internazionali - ha detto - "apre ad un contenzioso in un contesto internazionale".
India abbandona legge antiterrorismo?
Intanto, sembrerebbe che l'India - riferisce l'Indian Express - stia esplorando le ipotesi esistenti per formulare i capi di accusa contro i due fucilieri di Marina italiani non sulla base della legge per la repressione della pirateria (Sua Act) ma del Codice penale indiano. Nella sua pagina online il giornale sostiene che al termine ieri di una riunione interministeriale (Interni, Esteri e Giustizia) è stato deciso che la questione sia nuovamente studiata dal ministero della Giustizia.