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POLITICA

Il sindaco di Firenze ad 8 e 1/2

Renzi: "Se il governo vivacchia il Pd scompare"

"A occhio e croce Prodi vota o per me o per Civati - ha detto il rottamatore -. Ma l'importante è che vada a votare".  L’esecutivo, ha spiegato Renzi, “può andare avanti anche fino al 2016 o al 2017, il problema non è quanto dura, ma se fa le cose...".

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Matteo Renzi
Roma
Cancellare le provincie ed abolire il Senato e, così facendo, risparmiare un miliardo di euro. E’ la prima proposta che Matteo Renzi farà se sarà eletto segretario del Pd. Lo ha ribadito, intervenendo ai microfoni di 8 e ½, il sindaco di Firenze. Intervistato da Lilli Gruber alla vigilia delle primarie del Pd, il rottamatore ha commentato la decisione di Prodi di andare a votare, “voterà per me o Civati, ma l’importante è che vada”; ed è tornato a punzecchiare il governo a cui è inevitabilmente legato il destino del Pd: “Se il governo continua a vivacchiare e rinviare alle prossime elezioni il Pd scompare”. Sulla legge elettorale da varare: “Si parla con tutti ma si parte dalle proposte del Pd”.

Legge elettorale
"Meno ci sediamo ai tavoli e meglio è – ha detto Renzi -, è evidente che si parla con tutti ma si parte dalle proposte del Pd". Per questo "il Pd deve portare alla Camera la legge elettorale. Questo vuol dire che alla Camera si riparte con il Pd che è quasi maggioranza assoluta. Le regole del gioco si fanno con tutti, ma si parte dal Pd". E della legge elettorale non si deve occupare, secondo il sindaco di Firenze, il governo. "Se ne occuperà il Parlamento dopo l'8 dicembre. Ci sono altri temi, come la disoccupazione, il lavoro i risparmi che aspettano una risposta" dall'esecutivo.

Governo Letta
E l’esecutivo è tema centrale, e diversamente non potrebbe essere, delle dichiarazioni di Renzi. "Berlusconi è andato all'opposizione dove è bravissimo, dall'altra parte c'è Grillo: insieme sono una tenaglia. Se il governo continua a vivacchiare e rinviare alle prossime elezioni il Pd scompare". L’esecutivo, ha spiegato il rottamatore, “può andare avanti anche fino al 2016 o al 2017, il problema non è quanto dura, ma se fa le cose...".

Primarie
"A occhio e croce Prodi vota o per me o per Civati. Perché mi sembra che Prodi abbia un'idea di rinnovamento. Ma l'importante è che vada a votare" ha detto Renzi che si è invece mostrato più incerto rispetto alle possibili scelte del premier Letta: "Enrico è più enigmatico".
E se lunedì Renzi sarà il nuovo segretario dei democratici qualcosa cambierà, ma non ci sarà nessuna resa dei conti. E’ quanto lascia intendere il sindaco di Firenze interrogato sulla questione capigruppo: “Non gli chiederei di andare via, chiederei di collaborare". "Non arrivo per togliere quelli degli altri. Insomma, non vanno via gli Unni e arrivano gli Ostrogoti" ha scherzato Renzi che ha comunque aggiunto: "Non credo che convenga ai parlamentari Pd mettersi contro la propria base".

Riforme
Anche su questo tema, decisivo sarà il risultato di domenica: "Da lunedì bisogna fare le cose che chiedono i cittadini che vanno ai gazebo: non si fanno le riforme che vuole Quagliariello, ma quelle che chiedono i cittadini" chiarisce Renzi che annuncia le “sue” riforme: “Ci sono tagli da fare e risparmi; penso alla cancellazione delle  Province e del Senato. Sarà un piccolo contributo ma significativo". L’idea del sindaco è quella di abolire le Provincie e trasformare il Senato in Camera delle autonomie con sindaci e presidenti delle regioni, ''ma senza indennità”, come ha spiegato chiudendo la sua campagna elettorale al Lingotto. 

Grillo
“Quello è un movimento che fa il Vaffa day, il giorno dell'insulto. Noi del Pd  con le primarie facciamo il welcome day, il giorno del benvenuto. Questa è la differenza" ha spiegato Renzi, interrogato sulla rubrica contro i giornalisti apparsa nel blog di Grillo, giudicando l'episodio come un esempio di "imbarbarimento e volgarità”.