Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/ContentItem-014a4de1-3422-4a78-b971-fc29cd5b82df.html | rainews/live/ | true
SALUTE

Per la prima volta al mondo uno studio analizza l'effetto delle opere d'arte

Misurare la bellezza. Le emozioni di chi guarda il Mosè di Michelangelo

I ricercatori della Sapienza hanno registrato e analizzato, per la prima volta al mondo, l'attività del cervello durante l'osservazione di una statua reale 
 

Condividi
Mosè di Michelangelo nella Chiesa di San Pietro in Vincoli
Quanta emozione suscita la grande bellezza, quella ad esempio di un capolavoro dell'arte? Per capirlo un team di ricercatori dell'università “La Sapienza” di Roma ha misurato l'emozione e la relativa attività cerebrale dei visitatori durante l'osservazione del Mosè di Michelangelo nella Chiesa di San Pietro in Vincoli.

Emozione massima nelle persone quando vedono viso e occhi del Mosè
L'équipe dei ricercatori, coordinata da Fabio Babiloni, ha registrato, per la prima volta al mondo, e anche analizzato l'attività del cervello durante l'osservazione di una statua reale e non attraverso la sua riproduzione su uno schermo di laboratorio.
La ricerca ha rivelato come la suggestione dei visitatori del capolavoro di Michelangelo sia molto diversa a seconda del particolare punto di vista di osservazione della statua. In particolare, i ricercatori hanno dimostrato che l'emozione provata è massima quando le persone possono guardare direttamente il viso e gli occhi del Mosè, ovvero nella posizione laterale alla Statua; invece
nel punto di osservazione frontale, in cui il Mosè non incrocia direttamente lo sguardo dei visitatori, l'emozione misurata è significativamente più bassa. 

I ritratti colpiscono più dei quadri religiosi o paesaggistici 
I risultati confermano le osservazioni fatte dallo stesso gruppo di ricerca del Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia della Sapienza, durante l'osservazione di quadri di Tiziano o di Jan Vermeer raffiguranti ritratti oppure soggetti religiosi, esposti un anno fa a Roma presso le Scuderie del Quirinale: anche in quell'occasione l'emozione provata dalle persone durante l'osservazione dei ritratti era molto maggiore di quella provata durante l'osservazione di quadri a contenuto religioso o
paesaggistico.

Il cervello durante la contemplazione estetica delle opere d'arte
E' noto infatti nelle neuroscienze che il viso è una sorgente importante d'informazioni per le interazioni sociali con i nostri simili. I risultati del gruppo della Sapienza sulla percezione delle opere d'arte sono in fase di applicazione anche per gli spazi architettonici di cui è ricco il patrimonio culturale italiano, quali per esempio il Colosseo o i Fori romani. Questi studi aprono nuove strade alla comprensione della capacità del cervello umano di 'far sentire' le emozioni in maniera più o meno intensa durante la contemplazione estetica delle opere d'arte, e di come queste siano generate dagli artisti per provocare emozioni nei visitatori.