ITALIA
A 37 anni dalla strage
Dalla Chiesa, il ricordo di Mattarella: "Il suo sacrificio fu il seme di una forte reazione civile"
Il presidente della Repubblica dedica "un particolare ricordo ad Emanuela Setti Carraro e Domenico Russo, esempio di coraggio e generosa dedizione"

"Nel trentasettesimo anniversario della strage di Via Isidoro Carini, rinnovo l'omaggio commosso del Paese e mio personale alla memoria del Prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, della Signora Emanuela Setti Carraro e dell'agente Domenico Russo, vittime della barbarie mafiosa". Lo dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
"Innovatore attento e lungimirante - scrive -, il generale Dalla Chiesa era mosso da una profonda fiducia nello Stato e nella sua capacità di sconfiggere le organizzazioni nemiche della sicurezza e della legalità repubblicana, anche quelle più subdole e pervasive; rifiutava il mito dell'invincibilità della mafia così come, nelle sue precedenti esperienze, non aveva mai accettato che si potesse cedere o indietreggiare davanti alla violenza terroristica. La sua determinazione, sorretta da un profondo senso etico e istituzionale, si è tradotta in metodi di lavoro e modelli organizzativi originali, che hanno orientato il lavoro di successive generazioni di servitori dello Stato".
"Il suo sacrificio - afferma il Capo dello Stato - è stato il seme di una forte reazione civile che - anche attraverso nuovi strumenti normativi - ha prodotto un significativo incremento nella capacità di risposta e di contrasto alla violenza mafiosa. Con sentimenti di partecipe emozione, rivolgo un particolare ricordo ad Emanuela Setti Carraro e Domenico Russo. Il loro esempio di coraggio e generosa dedizione è comune a tanti uomini e donne che anche oggi, per motivi familiari o professionali, coscientemente condividono i rischi e le preoccupazioni di chi è esposto a tutela della libertà, della legalità e della giustizia. Con questo spirito, rinnovo alle famiglie Dalla Chiesa, Setti Carraro e Russo i sentimenti di solidarietà e vicinanza miei e dell'intera comunità nazionale".
La cerimonia a Palermo
Rita, Nando e Simona Dalla Chiesa hanno partecipato alla cerimonia a Palermo, in via Isidoro Carini, dove 37 anni fa fu assassinato il generale, la moglie Emanuela Setti Carraro e l'agente Domenico Russo. Rita Dalla Chiesa si è abbracciata a lungo col prefetto Antonella De Miro. Presenti diverse autorità civili militari e istituzionali tra cui il sottosegretario agli Interni, Luigi Gaetti.
Il biglietto di Ultimo
I carabinieri fanno sapere che il messaggio del capitano Ultimo, Sergio De Caprio, è stato riposizionato nella lapide in ricordo del generale Dalla Chiesa, in via Isidoro Carini, a Palermo, luogo dell'eccidio, dove stamani si è tenuta la cerimonia per il 37/o anniversario. Il messaggio, scritto su un foglio bianco, era apparso prima dell'inizio della cerimonia a fianco della corona d'alloro della Presidenza della Repubblica, ma poi era sparito. Si apprende che il messaggio è stato spostato dal cerimoniale "per ragioni di ordine pratico" e che è stato poi riposizionato al termine della cerimonia.
"Innovatore attento e lungimirante - scrive -, il generale Dalla Chiesa era mosso da una profonda fiducia nello Stato e nella sua capacità di sconfiggere le organizzazioni nemiche della sicurezza e della legalità repubblicana, anche quelle più subdole e pervasive; rifiutava il mito dell'invincibilità della mafia così come, nelle sue precedenti esperienze, non aveva mai accettato che si potesse cedere o indietreggiare davanti alla violenza terroristica. La sua determinazione, sorretta da un profondo senso etico e istituzionale, si è tradotta in metodi di lavoro e modelli organizzativi originali, che hanno orientato il lavoro di successive generazioni di servitori dello Stato".
"Il suo sacrificio - afferma il Capo dello Stato - è stato il seme di una forte reazione civile che - anche attraverso nuovi strumenti normativi - ha prodotto un significativo incremento nella capacità di risposta e di contrasto alla violenza mafiosa. Con sentimenti di partecipe emozione, rivolgo un particolare ricordo ad Emanuela Setti Carraro e Domenico Russo. Il loro esempio di coraggio e generosa dedizione è comune a tanti uomini e donne che anche oggi, per motivi familiari o professionali, coscientemente condividono i rischi e le preoccupazioni di chi è esposto a tutela della libertà, della legalità e della giustizia. Con questo spirito, rinnovo alle famiglie Dalla Chiesa, Setti Carraro e Russo i sentimenti di solidarietà e vicinanza miei e dell'intera comunità nazionale".
La cerimonia a Palermo
Rita, Nando e Simona Dalla Chiesa hanno partecipato alla cerimonia a Palermo, in via Isidoro Carini, dove 37 anni fa fu assassinato il generale, la moglie Emanuela Setti Carraro e l'agente Domenico Russo. Rita Dalla Chiesa si è abbracciata a lungo col prefetto Antonella De Miro. Presenti diverse autorità civili militari e istituzionali tra cui il sottosegretario agli Interni, Luigi Gaetti.
Il biglietto di Ultimo
I carabinieri fanno sapere che il messaggio del capitano Ultimo, Sergio De Caprio, è stato riposizionato nella lapide in ricordo del generale Dalla Chiesa, in via Isidoro Carini, a Palermo, luogo dell'eccidio, dove stamani si è tenuta la cerimonia per il 37/o anniversario. Il messaggio, scritto su un foglio bianco, era apparso prima dell'inizio della cerimonia a fianco della corona d'alloro della Presidenza della Repubblica, ma poi era sparito. Si apprende che il messaggio è stato spostato dal cerimoniale "per ragioni di ordine pratico" e che è stato poi riposizionato al termine della cerimonia.