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ITALIA

L'inchiesta della Procura

Monte Livata, ritrovati i bambini rimangono gli interrogativi

Più di 10 chilometri fatti in un bosco con la neve alta, un cellulare che non funziona e viene abbandonato. Sono alcuni dei punti oscuri della vicenda che ha avuto come protagonisti Manuel e Nicole e che gli inqurenti vogliono chiarire

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Il salvataggio dei due bambini
Roma
Passata la paura restano i dubbi, i punti oscuri da chiarire in una vicenda che ha avuto il suo lieto fine ma che lascia aperto più di un interrogativo. Per questo il procuratore capo di Tivoli Luigi De Ficchy ha aperto un fascicolo senza ipotesi di reato e senza indagati. Un’indagine che dovrà spiegare come Alexia Canestrari, insieme a Manuel e Nicole, abbia fatto a percorrere oltre 10 chilometri su un terreno accidentato e innevato, perché abbia lasciato lo zaino con il suo cellulare lungo il percorso e come abbia maturato la decisione di lasciare i due piccoli al riparo ma da soli.

Ventiquattr’ore da ricostruire, capire. Verifiche necessarie, secondo i carabinieri e la procura di Tivoli, per eliminare qualsiasi dubbio nella vicenda dei due bambini di quattro e cinque anni scomparsi dal giorno di San Silvestro alla mattina di Capodanno con la madre di uno di loro fra i boschi di Monte Livata, con una temperatura di -7. Ricostruire i fatti e capire cosa sia veramente successo nei boschi dove Manuel, 5 anni, Nicole, 4 anni, e la mamma della bimba, Alexia Canestrari hanno vagato per ore al freddo.

La separazione dai bambini
Per ora il fascicolo non ha ipotesi di reato. L'indagine, coordinata dal Procuratore capo di Tivoli Luigi De Ficchy, dovrà appurare la dinamica dei fatti anche attraverso il racconto dei due piccoli e della donna già ieri ascoltati dai carabinieri. Il pm punterà a verificare se Alexia Canestrari sia stata costretta a lasciare Manuel e Nicole nei pressi di una grotta o se li abbia abbandonati volontariamente: ovvero se i due piccoli già stanchi e stremati per avere vagato ore nella neve non se la sentivano più di camminare o se la donna li abbia lasciati lì incurante dei pericoli e dello stato di bisogno dettato dalla tenerissima età. In quest'ultimo caso Alexia Canestrari, 35 anni, mamma di Nicole, potrebbe essere indagata per abbandono di incapace.

Il cellulare   
Altro punto che l'indagine dovrà chiarire e se la donna abbia o meno fatto uso del suo telefono cellulare per lanciare l'allarme o per contattare qualcuno. Il marito Emanuele Tornaboni, proprietario di un club sportivo tra i più esclusivi della Capitale, provò ripetutamente a contattare la moglie ma il telefono risultava sempre staccato. Dunque attraverso i tabulati si dovrà accertare se la donna abbia usato il telefonino o se sia stata impossibilitata perché si trovava in una zona isolata. La donna dovrà inoltre spiegare perché abbia lasciato il suo cellulare nello zaino abbandonato insieme al bob giallo dei bambini lungo il percorso.

Distanza
Inoltre il pm dovrà capire come è stato possibile che i bambini siano stati trovati a 12 chilometri di distanza dal punto in cui la mattina del 31 dicembre erano partiti con la donna per una passeggiata, una distanza notevole perfino per gli adulti, di notte, al buio e sottozero, senza possibilità di orientarsi su un terreno accidentato. “Come hanno fatto ad arrivare fino a quel punto?”, si chiedono in procura, dove impressiona anche il fatto che la madre di Nicole sia stata ritrovata alle due di notte a un paio di chilometri da dove aveva lasciato – “al riparo”, ha spiegato - i bambini sotto una roccia. Per un tratto, quello ancora innevato, Manuel e Nicole sarebbero stati trascinati dalla donna, seduti sul bob giallo con il quale dovevano giocare nel campetto sotto casa. “Sulla neve - conferma il capitano Alessio Falzone, comandante della compagnia di Subiaco - abbiamo trovato tracce di trascinamento, poi le impronte di scarpe da adulto e in qualche caso anche di bambino”. A un certo punto, forse quando il manto è finito, Alexia ha abbandonato il bob per incamminarsi sul terreno brullo e sulle rocce.

Ieri i carabinieri hanno ascoltato la donna, il marito, i due bambini, il domestico e anche alcuni amici con i quali la coppia avrebbe dovuto trascorrere il Capodanno. Sicuramente le versioni fornite da Alexia Canestrari, ancora sotto choc, e quelle dei due bimbi dovranno essere riviste e integrate da ulteriori audizioni. I tre sono ancora molto provati dopo le tante ore trascorse all'addiaccio: la mamma è stata dimessa già ieri mentre i bimbi si trovano ancora al Policlinico Gemelli.  

"I piccoli stanno bene ma sono ancora molto spaventati - ha detto il capitano della Compagnia dei carabinieri di Subiaco (Roma), Alessio Falzone - fisicamente si stanno riprendendo ma l'esperienza del buio, del freddo, dell'essere stati soli per molte ore in un ambiente non accogliente li ha provati". I soccorritori hanno trovato i due piccoli "abbracciati, infreddoliti, spaventati", racconta un guardiaparco del Parco regionale dei monti Simbruini, Francesco Iacoella. "Noi li chiamavamo e c'era solo silenzio - spiega - poi ci ha risposto una vocina: è stato meraviglioso, tutta l'ansia e le paure accumulate nelle ore precedenti, sono di colpo svanite. Abbiamo tirato tutti un sospiro di sollievo".